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Haiti, a un mese dal terremoto la situazione è sempre più drammatica

«A un mese dal terremoto che ha colpito la parte sud dell’isola il numero dei bambini vittime di abusi continua a crescere insieme a quello di morti e feriti», denuncia l'ong Avsi. «Una fra le problematiche più gravi è ora la scarsità d’acqua, sia di acqua potabile, sia di acqua in generale, soprattutto nelle zone rurali. La violenza del terremoto ha infatti modificato l’assetto del sottosuolo e molte fonti si sono improvvisamente seccate»

di Redazione

A un mese dal terremoto che ha colpito la parte sud dell’isola di Haiti il numero dei bambini vittime di abusi continua a crescere insieme a quello di morti e feriti. Una fra le problematiche più gravi è ora la scarsità d’acqua, sia di acqua potabile, sia di acqua in generale, soprattutto nelle zone rurali. La violenza del terremoto ha infatti modificato l’assetto del sottosuolo e molte fonti si sono improvvisamente seccate. Si teme soprattutto l'impatto che l'indisponibilità d'acqua potrebbe creare sulla situazione sanitaria, causando una rapida diffusione delle malattie, anche infantili. Nel 2010 infatti, a seguito del terremoto, si era verificata una grande epidemia di colera. Per questo AVSI si è subito attivata con la distribuzione di kit igienici e secchi per lo stoccaggio dell’acqua, ma rimane molto complicato approvvigionare soprattutto le comunità più isolate.

Un’altra “urgenza nell’urgenza”, come viene definita da Fiammetta Cappellini, regional manager di AVSI a Haiti, è la protezione dei bambini. Sono infatti molti i casi di minori rimasti soli o in situazioni di vulnerabilità, che devono essere assistiti e presi in carico da operatori sociali esperti. Flavia Maurello, coordinatrice progetti AVSI Haiti, spiega inoltre che AVSI sta anche organizzando attività di supporto psicosociale per bambini e giovani, che sono in questo momento tra le fasce più vulnerabili della popolazione. Con queste iniziative si vuole dar loro un luogo sicuro in cui poter esprimere e condividere le proprie esperienze, per aiutarli a superare questo momento e dar loro speranza. Già dalla prima settimana AVSI ha iniziato a creare degli spazi sicuri per i più piccoli, i Child Friendly Spaces, che ad oggi ospitano 818 bambini. Qui, grazie agli assistenti sociali e psicologi, i bambini svolgono attività che permettono loro di iniziare a superare il trauma attraverso il gioco.

Preoccupa molto anche la malnutrizione infantile, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni, i cui valori dimostrano già dei segni di peggioramento a seguito del terremoto. Per contrastarla AVSI è intervenuta subito con una valutazione della condizione nutrizionale di bambini, donne incinte o in allattamento e con la sensibilizzazione a una corretta igiene nella preparazione del cibo, soprattutto per i bambini.

A 30 giorni dal terribile sisma l’azione di AVSI non si ferma e rimane accanto alla popolazione perché “La nostra presenza sul terreno diventa la loro speranza. Le persone sono affezionate al nostro staff Avsi, la metà dei nostri colleghi al sud è parte stessa della popolazione, siamo accanto a loro, con loro. In tutti questi anni, al di là delle difficoltà e delle tragedie, siamo riusciti a costruire, le infrastrutture crollano e sono sempre da rifare da capo dopo ogni uragano o terremoto, ma quello che negli anni abbiamo fatto per queste persone rimane, non viene portato via. E noi lo vediamo nei loro occhi” racconta Cappellini, regional manager di AVSI in Haiti.


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