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Cooperazione & Relazioni internazionali

Parte la campagna per destinare lo 0,70% del pil alla cooperazione internazionale

La campagna promossa da Focsiv, AOI, CINI e Link 2007, con il patrocinio di ASVis, Caritas Italiana, Forum Nazionale del Terzo Settore, Slow Food e Fondazione MISSIO, è rivolta al Governo italiano affinché destini lo 0,70% del pil alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile. «In un mondo che è a rischio per le tre “I” di Ingiustizia, di Inquinamento e di Instabilità, anche all’Italia è richiesto un rafforzamento delle sue responsabilità internazionali», dice Ivana Borsotto, Portavoce della Campagna 070

di Anna Spena

Quanto è importante la cooperazione internazionale e lo sviluppo sostenibile? «Il nostro mondo è piccolo, interdipendente e interconnesso», dice Ivana Borsotto, presidente Focsiv e portavoce nazionale della Campagna 070 che chiede di destinare lo 0,70% del pil alla cooperazione internazionale.

La campagna è promossa da Focsiv, AOI, CINI e Link 2007, con il patrocinio di ASVis, Caritas Italiana, Forum Nazionale del Terzo Settore e MISSIO. «Chiediamo al nostro Paese impegni concreti per destinare subito lo 0,70% del Pil alla cooperazione internazionale e allo sviluppo equo e sostenibile, così come sottoscritto dall’Italia 50 anni fa in sede ONU». Negli ultimi anni, l’Italia ha fatto registrare una progressiva riduzione delle risorse dedicate alla cooperazione internazionale: attualmente allo 0.22% del Pil come confermano i più recenti dati Ocse, con un impegno inferiore non solamente a quello di altri Paesi con i quali ci possiamo confrontare per dimensione economica e livelli di reddito – Germania, Regno Unito, Francia e Giappone – ma anche a quello di Paesi come Olanda, Norvegia e Svezia.

«L’Impegno italiano, è cresciuto, pur con un andamento altalenante e con qualche incidente o errore, fino al 2017», dice Borsotto. «Ma da quell’anno invece è andato scemando, per tre anni di fila, toccando un minimo di 3,7 miliardi di euro, pari allo 0,22 % del PIL nel 2020, anno in cui la Germania, con 24,5 miliardi e cioè con lo 0,74% aveva già superato quella soglia, e la Francia le si era avvicinata con 13,3 miliardi e cioè con lo 0,60% mentre il dato europeo aggregato sommava a 63,9 miliardi, pari allo 0,50%».

La pandemia ha amplificato significativamente le disuguaglianze e le povertà nel mondo, causate dalla recessione economica e dai cambiamenti climatici, in un crescendo di esigenze e di richieste di cooperazione e di intervento in campo sanitario, educativo, alimentare, ambientale, economico e della promozione dei diritti umani. La cooperazione internazionale può costituire un elemento essenziale di relazioni internazionali e di politiche di sviluppo, così come definita anche dalla Legge sulla Cooperazione 125/14, capaci di coinvolgere sia Istituzioni nazionali sia istituzioni e comunità locali in una risposta solidale per la giustizia sociale.

Alla metà di ottobre il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha annunciato, in differenti occasioni, una crescita delle risorse per l’aiuto pubblico allo sviluppo pari al 30% dei fondi destinati al APS per il 2022 e per gli anni successivi, tali da raggiungere l’obiettivo, come previsto, dello 070 entro il 2030. Successivamente anche la Viceministra, Marina Sereni, con delega alla Cooperazione ha confermato la decisione del Consiglio dei Ministri di aumentare ad 1 miliardo e 200 milioni l’aiuto pubblico allo sviluppo tra il 2022 e il 2026.

«Con questa Campagna, non vogliamo criticare il nostro Paese, ma vogliamo sostenerlo. Non intendiamo lamentare i problemi della cooperazione internazionale allo sviluppo, al contrario vogliamo rafforzarla affinché svolga appieno quel ruolo di parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia. Ruolo che il Parlamento le ha assegnato con la Legge 125 del 2014. In un mondo che è a rischio per le tre “I” di Ingiustizia, di Inquinamento e di Instabilità, e richiede anche all’Italia un rafforzamento delle sue responsabilità internazionali. Un’Italia protagonista che consolida la sua reputazione e la sua credibilità anche mantenendo la parola data 50 anni fa di destinare lo 070 alla cooperazione internazionale», ha sottolineato Borsotto. «Come Comitato promotore chiediamo l’istituzione di un “Fondo di risposta alle sfide globali e all’emergenza climatica” e l’approvazione di un ODG che impegni il Governo a rendere pubblico un calendario di incrementi progressivi delle risorse per l’APS, in particolare a sostegno del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo, che consentano di raggiungere lo 050 nel 2027 e lo 070 nel 2030. Tuttavia, il nostro impegno vuole andare oltre questa Legge di Bilancio: all’inizio del 2022 presenteremo una proposta di legge per rendere vincolante e con tappe certe il raggiungimento dello 070 nel 2030. La Cooperazione non è riducibile a un mero trasferimento finanziario, al contrario è tempo, attenzione, relazioni, è costruire partenariati, è lavorare “con” e costruire un orizzonte comune ed un futuro sostenibile per tutti».

Alla presentazione ha partecipato, tra gli latri, anche Romano Prodi, già presidente della Commissione Europea: «“La Campagna 070 è saggia e lungimirante. Oltre agli obiettivi specifici e concreti, prepara il terreno per un cambiamento di mentalità che restituisca dignità all’aiuto pubblico allo sviluppo. Per mia esperienza però l’ impegno del Governo da solo non basta. Spesso alla fine dell’anno in prossimità dell’approvazione della Legge di Bilancio gli interessi politici dei diversi partiti preferiscono ridurre i fondi dedicati alla cooperazione pur di non deludere i propri elettori. Ci vorrebbe un difensore specifico dedicato a mantenere gli impegni presi per l’aiuto allo sviluppo. Servirà un lavoro intenso per costruire un sostegno nella cittadinanza, mostrando i risultati ottenuti e il livello di trasparenza raggiunti».


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