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Volontariato, vaccino dell’amore

Si è svolto ieri, domenica 5 dicembre, il 10° Forum Nazionale dei Volontari della Lega del Filo d’Oro

di Redazione

Si è tenuta ieri, domenica 5 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale del Volontariato, il 10° Forum Nazionale dei Volontari della Lega del Filo d’Oro. A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, quest’anno l’appuntamento è stato online, ma la Fondazione ha ritenuto importante non rinunciare a questo appuntamento triennale che di incontro, riflessione e rilancio di questa risorsa insostituibile al fianco delle persone sordocieche e delle loro famiglie. «I volontari sono parte integrante della Lega del Filo d’Oro sin dalla sua costituzione, a supporto e completamento delle attività dei Centri Residenziali e dei Servizi Territoriali. È vero che la pandemia ci ha tolto tanto, ma ci ha anche dato una nuova consapevolezza di noi stessi e dell’importanza del volontariato, vero vaccino dell’amore», dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro. “Volontariato: il vaccino dell’amore” è infatti il titolo scelto per l’appuntamento, che ha visto collegati quasi 200 volontari. «Anche se non è stato possibile incontrarsi in presenza, con questo Forum abbiamo voluto ugualmente dare la possibilità di favorire lo scambio di esperienze ed il senso di appartenenza a una realtà, la nostra, fondata su quella condivisione di valori che da 57 anni costituiscono il nostro spirito».

Filo rosso della mattinata è stato il racconto di quanto fatto in questi mesi di pandemia. L’emergenza pandemica e le conseguenti misure adottate a livello nazionale per il contenimento dei contagi hanno innegabilmente imposto una drastica riduzione nello svolgimento di molte iniziative di volontariato: alla Lega del Filo d’Oro queste limitazioni hanno colpito gli storici soggiorni estivi, dove la presenza dei volontari è insostituibile, le attività nei Centri Residenziali, le proposte associative e ricreative nei territori. Le attività di volontariato però non si sono mai fermate, grazie alla volontà di cambiare modalità ma restare in contatto e in relazione con le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Ove possibile, le tecnologie di comunicazione sono state sfruttate per mantenere viva la relazione tra volontari e utenti: è nato così, per esempio, un libro di ricette scritto da Bruna – seguita dalla Sede territoriale di Napoli, che grazie alla trattoria di famiglia ha una vera e propria passione per la cucina – insieme alla volontaria Antonella. Già nella seconda parte dell’anno sono riprese alcune attività di volontariato in presenza, sebbene in maniera ridotta.