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Patrick Zaki scarcerato dopo 22 mesi di ingiusta detenzione

Patrick Zaki scarcerato, anche se rimane ancora sotto processo. Oggi 7 dicembre il tribunale ha deciso di liberare Zaki in attesa della prossima udienza che si terrà il primo febbraio. «Speriamo che nella prossima udienza ci sia quel passo in più che tutti aspettiamo e cioè il riconoscimento della sua innocenza. Oggi è comunque stato fatto tantissimo», ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia

di Redazione

Patrick Zaki frequentava un master all'Università di Bologna. Il 7 febbraio 2020, mentre tornava in Egitto, dopo l'atterraggio all'aeroporto del Cairo, è stato catturato dagli agenti dei servizi segreti con l’accusa di fomentare le manifestazioni e il rovesciamento del governo, pubblicare notizie false sui social media minando l’ordine pubblico, promuovere l’uso della violenza e istigare al terrorismo. Per circa 24 ore non sono trapelate sue notizie né ai familiari né ai media. La notizia del suo arresto è stata divulgata il nove febbraio dall'Egyptian Initiative for Personal Rights. La detenzione preventiva è stata più volte prolungata in attesa dell'inizio del processo che è partito lo scorso 13 settembre.

"A seguito dell’udienza di questa mattina, Patrick Zaki sarà rilasciato, anche se rimane ancora sotto processo, in attesa della prossima che si terrà il primo febbraio. La buona notizia arriva al termine dell’udienza svoltasi a Mansoura due mesi e mezzo dopo l’ultima. Lo studente dell’università di Bologna era in aula, con la consueta divisa bianca dei carcerati egiziani. Potrebbe essere rilasciato oggi stesso", si legge sul sito di Amnesty.

“Speriamo che nella prossima udienza ci sia quel passo in più che tutti aspettiamo e cioè il riconoscimento della sua innocenza. Oggi è comunque stato fatto tantissimo”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Grazie a tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo e dire a tutti e tutte di tenere alta l’attenzione”, ha concluso Noury.

La battaglia per la liberazione di Patrick continua. Zaki è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media: le accuse a suo carico devono essere annullate del tutto.

Immagine di copertina di Gianluca Costantini


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