Cooperazione & Relazioni internazionali

Fateci pagare più tasse, così 102 super ricchi al World economic forum

Ecco l'appello lanciato ai governi per una maggiore equità dai “Milionari patriottici”, come si fanno chiamare, tra loro anche Abigail Disney (nella foto), erede del creatore di Topolino. La lettera appello è stata presentata in concomitanza con le riunioni virtuali del World Economic Forum cominciato il 17 gennaio scorso. Il gruppo ha affermato che gli ultra-ricchi non sono attualmente costretti a pagare la loro quota della ripresa economica globale dalla pandemia

di Redazione

Ai nostri amici milionari e miliardari. Se partecipate alla "Davos online" del World Economic Forum che si tiene a gennaio, significa che fate parte di un gruppo esclusivo di persone che stanno cercando una risposta alla domanda che si cela dietro al tema del forum di quest' anno, «come possiamo lavorare insieme e ripristinare la fiducia?». Non riuscirete mai a trovare la risposta in un consesso per pochi intimi, circondati da altri milionari e miliardari, e dagli uomini più potenti del mondo. Anzi, se vi soffermerete a pensarci, scoprirete che voi stessi siete parte del problema. La fiducia – nella politica, nella società, nel prossimo – non si costruisce nei salottini accessibili soltanto ai molto ricchi e ai più potenti. Non si costruisce con le mani di miliardari che viaggiano nello spazio e che accumulano fortune grazie alla pandemia, senza pagare praticamente tasse e pagando salari da miseria ai proprio operai. La fiducia si costruisce attraverso la trasparenza, in democrazie rodate, eque e aperte che offrono servizi e sostegno di qualità a tutti i loro cittadini.

Il pilastro di una democrazia forte è un sistema fiscale giusto. Un sistema fiscale equo. Essendo dei milionari, sappiamo che il sistema fiscale esistente non è giusto. Quasi tutti noi possiamo dire che, mentre il mondo negli ultimi due anni ha affrontato una quantità di sofferenze immensa, noi in realtà abbiamo visto la nostra ricchezza crescere durante la pandemia. Eppure, solo pochi tra noi possono dire con onestà di pagare una quota fiscale giusta. Questa ingiustizia, incorporata nelle fondamenta del sistema fiscale internazionale, ha creato una carenza di fiducia colossale tra i popoli del mondo e le élite che hanno costruito l'architettura di questo sistema. Per gettare un ponte attraverso questo abisso ci vuole qualcosa di più dei progetti per soddisfare la vanità di un miliardario, o di that divide is going to take more than billionaire vanity projects or sporadici gesti filantropici.

Serve un ribaltamento completo del sistema che finora è stato progettato appositamente per rendere i ricchi più ricchi. Per dirla in termini semplici, la fiducia si ripristina tassando i ricchi. Il mondo, ogni Paese del mondo, deve chiedere ai ricchi di pagare la loro quota giusta. Noi ricchi chiediamo: tassateci, e tassateci adesso. La verità è che questa Davos non merita oggi la fiducia del mondo. Con una quantità incalcolabile di ore passate a discutere di come fare del mondo un posto migliore, la conferenza ha prodotto ben pochi risultati tangibili, sepolti sotto un torrente autocelebrativo. Fino a che i partecipanti alla conferenza non ammetteranno la necessità della semplice ed efficace soluzione che gli si para davanti – tassare i ricchi – i popoli del mondo continueranno a considerare la loro cosiddetta dedizione a risolvere i problemi del pianeta come poco più di uno spettacolo. La storia ci racconta il finale delle società estremamente diseguali in tinte molto fosche.

Per il bene di tutti noi, ricchi e poveri, è arrivato il momento di affrontare la diseguaglianza, e di tassare i ricchi. Mostrate ai popoli del mondo di meritare la loro fiducia. Se non lo fate, tutti i vostri colloqui privati non cambieranno quello che sta per arrivare: o le tasse, o i forconi. Ascoltate la storia, e fate un scelta saggia.


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