Attivismo civico & Terzo settore

10 milioni di euro per dire addio alle scuole-ghetto

La segregazione scolastica non riguarda gli USA degli anni 50 ma tutti noi. È il fenomeno per cui le famiglie “fuggono” da alcune scuole percepite come “di frontiera” verso scuole percepite come più “attraenti”. Le scuole con più del 30% di alunni stranieri sono il 6%, una scelta che radicalizza le disuguaglianze. Il nuovo bando dell'impresa sociale Con i Bambini stanzia 10 milioni di euro per sostenere modelli innovativi

di Redazione

Lo chiamano white flight ed è il segno evidente dell’aumento delle disuguaglianze. È il fenomeno della segregazione scolastica, che detto così sembra qualcosa che riguarda gli USA degli anni Cinquanta e Sessanta ma che nella realtà tutti noi conosciamo benissimo. È il fenomeno per cui all’atto dell’iscrizione dei propri figli a scuola, le famiglie “fuggono” da alcune scuole percepite come “di frontiera” verso scuole percepite come più “attraenti”. Una fuga che ha come contraltare la concentrazione in alcune scuole di alunni e studenti appartenenti a famiglie con vissuti migratori o a gruppi sociali più fragili. L’Italia è, anche nei numeri, un Paese sempre più multiculturale: sul territorio oggi vivono oltre un milione di bambini e ragazzi di origine straniera, che frequentano le stesse scuole dei coetanei italiani e gli istituti che superano la soglia del 30% di alunni con cittadinanza non italiana sono in aumento, fino a rappresentare il 6% del totale degli istituti.

«La scelta strategica della scuola e la competizione tra gli istituti stessi derivante dall’autonomia scolastica possono comportare una separazione netta tra gli alunni di diversa estrazione», sottolinea Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini. «Succede spesso che le famiglie più protette preferiscono iscrivere i propri figli in scuole di altri quartieri, mentre le scuole di prossimità sono frequentate in prevalenza da bambini e ragazzi di famiglie socialmente meno protette o con storie migratorie. Tutto questo provoca un deperimento dei percorsi educativi, che invece potrebbero arricchirsi delle reciproche differenze, grazie alla cura costante nell’assicurare sempre di più solide competenze disciplinari per tutti, sia nell’accoglienza per ciascuno e nella cura della relazione educativa. È così che si evitano le “scuole ghetto” che rendono ancora più aspre le disuguaglianze».

Il nuovo bando dell’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, vuole contrastare proprio i fenomeni di segregazione scolastica. Il bando si chiama “Vicini di scuola”, scade il 29 aprile 2022 e mette a disposizione un totale di 10 milioni di euro.

Succede spesso che le famiglie più protette preferiscono iscrivere i propri figli in scuole di altri quartieri, mentre le scuole di prossimità sono frequentate in prevalenza da bambini e ragazzi di famiglie socialmente meno protette o con storie migratorie. Tutto questo provoca un deperimento dei percorsi educativi, che invece potrebbero arricchirsi delle reciproche differenze, grazie alla cura costante nell’assicurare sempre di più solide competenze disciplinari per tutti, sia nell’accoglienza per ciascuno e nella cura della relazione educativa.

Marco Rossi-Doria

«Per fortuna esistono tante esperienze di eccellenza di autonomie scolastiche che hanno saputo garantire un’offerta di qualità a tutti gli studenti, preservando il valore della multiculturalità e promuovendo studio, inclusione e pari opportunità. Spesso tutto ciò avviene grazie all’alleanza con il civismo educativo, con le famiglie, con le istituzioni del territorio, nell’ottica del rafforzamento della comunità educante. Dobbiamo rafforzare nei fatti», conclude Rossi-Doria, «il comma II dell’articolo 3 della nostra Costituzione, che stabilisce il principio di eguaglianza sostanziale in base al quale la Repubblica deve intervenire per rimuovere gli ostacoli economici e sociali, obiettivo anche del Fondo».

La possibilità di ricevere un’istruzione gratuita e di qualità è un diritto garantito dalla nostra Costituzione, ma è sempre più necessario e urgente affrontare il fenomeno delle crescenti disuguaglianze, che in molti contesti territoriali diventano strutturali: aumentano i numeri di figli di famiglie a basso reddito, bambini con difficoltà di apprendimento, ragazzi che vivono nelle grandi periferie urbane con offerte educative povere, bambini provenienti da famiglie con una storia di migrazione che sono in difficoltà.

Il bando “Vicini di scuola” di Con i Bambini selezionerà progetti in grado di impattare in modo positivo sui fenomeni di segregazione scolastica affiancando le scuole che vogliono rendersi attrattive per tutti e promuovendo interventi che consentano di garantire dunque una formazione di qualità anche in contesti più complessi e che portino nel medio periodo al progressivo riequilibrio della composizione “sociale” degli studenti nelle scuole e alla riduzione dei divari nelle politiche educative territoriali. Saranno valutati positivamente i progetti che prevedono partnership eterogenee e complementari, formate da una pluralità di soggetti pubblici e privati del territorio e da partner istituzionali funzionali alla realizzazione dell’intervento. Il partenariato dovrà essere composto da almeno tre organizzazioni, di cui minimo due del Terzo settore (una con ruolo di “soggetto responsabile”) e almeno una istituzione scolastica del primo ciclo di istruzione, che presenti i requisiti indicati nel bando. Gli altri partner possono appartenere, oltre che al mondo del terzo settore e della scuola, anche a quello delle istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese. I progetti dovranno essere strutturati per una durata complessiva non inferiore ai 36 mesi e non superiore ai 48. Come i precedenti selezionati da Con i Bambini, le iniziative prevedono l’introduzione della valutazione di impatto, ovvero una valutazione complessiva dell’efficacia delle azioni realizzate.


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