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Politica & Istituzioni

Servizio civile, un’altra interrogazione per la Dadone

Prima firmataria Francesca Bonomo (Pd) che chiede alla titolare del ministero per le Politiche giovanili tra le altre cose come riprendere il “proficuo confronto e collaborazione con la Consulta, gli enti e i rappresentanti degli operatori volontari” osservando tra le decisioni controverse quella “di ridurre drasticamente i giorni a disposizione degli enti per esperire la procedura di selezione dei volontari”

di Redazione

Il Servizio civile universale continua a essere al centro dell’attenzione. Dopo l'interrogazione dell'on. Gadda, ora ad attendere la ministra Dadone e il suo ministero c’è anche l’interrogazione presentata dall’onorevole Francesca Bonomo (Pd) assegnata alla prima Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni).

È di pochi giorni fa la decisione del Tar del Lazio (qui la news) su uno dei punti citati nell’interrogazione relativo alla decisione di “ridurre drasticamente i giorni a disposizione degli enti per esperire la procedura di selezione dei volontari, portandoli a 37, rispetto ai 90 previsti in una prima ipotesi presentata agli enti solo pochi giorni prima e nonostante la netta contrarietà della Consulta. La conseguenza di tale scelta sarà inevitabilmente uno svilimento della procedura selettiva che si ridurrà a brevi colloqui con i candidati, con conseguente venir meno della qualità delle selezioni stesse e della soddisfazione dei volontari”.

Un altro punto dell’interrogazione (il testo integrale qui) riguarda “lo strumento della programmazione degli interventi e delle iniziative portate avanti dagli enti iscritti all'Albo e del confronto nella sede di rappresentanza della Consulta nazionale del servizio civile universale, nel rispetto dei principi della partecipazione, della concertazione, della co-programmazione e della co-progettazione”. Uno spirito di collaborazione che denuncia Bonomo “sembra essere stato significativamente messo in discussione da scelte unilaterali che hanno accentuato i problemi di un settore che ha già dovuto affrontare le conseguenze della riduzione delle risorse finanziarie, solo parzialmente compensate nell'ultimo anno, e, ovviamente, i condizionamenti derivanti dalla pandemia”.


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