Cooperazione & Relazioni internazionali

Ucraina, intensificare gli sforzi per evitare il disastro umanitario

«I Paesi europei non possono solo rispondere con l’invio o il rafforzamento dei contingenti militari presenti nelle aeree limitrofe. Alla guerra occorre opporre le ragioni del dialogo fino in fondo, partendo dalla condanna incondizionata, unanime e decisa delle invasioni e degli attacchi militari», dice Silvia Stilli, la portavoce di Aoi, associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale

di Redazione

C’è la guerra. In Europa. Una guerra annunciata che sta contando già centinaia di vittime nei territori di confine tra Ucraina e Russia, dove gli scontri diretti si sono intensificati da settimane. Dall’alba l’Ucraina, a partire dalla sua capitale Kiev, è sotto i bombardamenti delle forze militari alleate di Russia, Crimea e Bielorussia. Gli interessi economici e militari che hanno generato e alimentato questo conflitto, che vede vari attori protagonisti a livello internazionale, hanno sancito la sconfitta disarmante all’oggi della diplomazia internazionale.

“Non si è riusciti a fermare la guerra, ma gli sforzi per evitare il disastro umanitario adesso devono intensificarsi. I Paesi europei non possono solo rispondere con l’invio o il rafforzamento dei contingenti militari presenti nelle aeree limitrofe. Alla guerra occorre opporre le ragioni del dialogo fino in fondo, partendo dalla condanna incondizionata, unanime e decisa delle invasioni e degli attacchi militari”, afferma la Portavoce di AOI, Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Silvia Stilli.

Per le organizzazioni della società civile di solidarietà e cooperazione internazionale la priorità è la difesa della popolazione civile e l’accesso all’assistenza umanitaria alle vittime, insieme ad ogni sforzo diplomatico per fermare la guerra in atto.

“AOI accoglie positivamente le dichiarazioni di queste ore della Presidente UE Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio Draghi. Proponiamo alle organizzazioni associate di aderire alla giornata di digiuno per la pace del 2 marzo promossa da Papa Francesco. AOI ritiene determinante che sia l’ONU, non la NATO a confrontarsi con Putin e con tutte le parti coinvolte nel conflitto. AOI, come da sua mission, aderirà alle iniziative e manifestazioni che si stanno organizzando nel Paese con questa posizione: nessun sostegno militare alla guerra, sì al dialogo per la pace, priortità all'aiuto umaniatrio per la popolaizone civile", conclude Stilli.


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