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Al cinema il viaggio di giovani autistici sulla via Francigena

Arriva nelle sale lunedì 28 febbraio “Sul Sentiero blu”. Il documentario racconta le amicizie, le passioni e gli inevitabili contrasti vissuti da questi ragazzi durante i 200 km a piedi. Un cammino di crescita, tra fatica e divertimento, in cui affrontano ed imparano a gestire emozioni e difficoltà grazie a specifici programmi abilitativi per sviluppare le competenze sociali

di Sabina Pignataro

Arriva nelle sale da lunedì 28 febbraioSul Sentiero blu”, l’emozionante viaggio di un gruppo di giovani autistici sull’antica via Francigena. Un documentario, per la regia di Gabriele Vacis e la produzione di Michele Fornasero per Indyca, che affronta con estrema delicatezza temi sociali e relazionali rispetto all’autismo.

I protagonisti, insieme ai loro medici ed educatori, percorrono oltre 200 km a piedi in 9 giorni. Un cammino di crescita, tra fatica e divertimento, in cui affrontano ed imparano a gestire emozioni e difficoltà grazie a specifici programmi abilitativi per sviluppare le competenze sociali. Oltre che scientifica, si è trattata quindi di un’esperienza profondamente umana volta a migliorare le relazioni delle persone autistiche. I partecipanti devono infatti adattarsi al nuovo ambiente e cercare un modo per convivere, alla scoperta della loro indipendenza. Il viaggio si concluderà a Roma, dove tra varie autorità incontreranno anche Papa Francesco.

«Le persone con autismo che hanno un migliore funzionamento, con un livello intellettivo nella norma, hanno comunque una disabilità relativa alla compromissione del funzionamento relazionale-sociale e comunicativo, che le espone a una difficoltà notevole nell’inserimento lavorativo, nella autonomia abitativa, e le rende possibili vittime di abusi», sottolinea Roberto Keller – Direttore del Centro Regionale per i Disturbi dello spettro dell’Autismo in età adulta della ASL Città di Torino. « Queste abilità sociali (social skill) necessitano quindi di un processo attivo di insegnamento, in quanto a differenza di altre persone della popolazione generale, le persone autistiche fanno molta fatica a inferirle e apprenderle dal contesto. Per fare questo vengono organizzati dei percorsi ambulatoriali per insegnare alle persone autistiche queste competenze sociali, che sono quindi poi fondamentali per pensare a un inserimento lavorativo, oltre che essere utili nelle relazioni affettive ed amicali».

Il limite degli insegnamenti ambulatoriali, però, è la mancanza di generalizzazione, vale a dire la mancanza di imparare a utilizzare questi insegnamenti nella vita di tutti i giorni. «Per questo motivo è stato dato vita a un progetto di insegnare le abilità sociali (social skill training) direttamente in contesto di vita, con la permanenza di medici e educatori per 24 ore al giorno per 15 giorni insieme con le persone autistiche e di farlo lungo un cammino, per migliorare le abilità anche motorie. Per questo aspetto specifico, un preparatore atletico ha valutato le persone autistiche pre e post-percorso e le ha accompagnate lungo il cammino. Inoltre per combattere lo stigma verso autismo e disabilità, si sono organizzati incontri con molte autorità, compreso anche il Papa».

La troupe ha seguito il gruppo dalla partenza fino all’arrivo nella Città del Vaticano, cercando di riportare integralmente l’intensità di questa esperienza, raccontando il formarsi di nuove amicizie e di sentimenti e, soprattutto, di catturare i particolari più significativi di questi eccezionali ragazzi.

Un’immersione nel mondo dell’autismo per abbattere pregiudizi e preconcetti che spesso circondano queste persone, valorizzare le loro competenze e sensibilizzare lo spettatore di fronte queste importanti tematiche.

«Abbiamo ripreso tanti e tanti momenti del loro viaggio e di questa loro impresa straordinaria, dalla preparazione sia atletica che “morale” fino all’arrivo a Roma», racconta il regista Gabriele Vacis. La troupe ha “spiato”, con discrezione, ma anche con grande partecipazione emotiva, il formarsi di amicizie e di tutti i affetti, le passioni, compresi gli inevitabili contrasti che l’impegno intenso di un’impresa come questa induce. È una concentrazione di vita che gli operatori hanno “rubato”, e che restituisce l’intensità del percorso fortemente simbolico dell’antica via Francigena, carica di storia e di storie».

I pellegrini di un tempo partivano dalle periferie più oscure per “conquistare” il centro, l’ombelico del mondo. «Questo viaggio dimostra che l’ombelico del mondo possiamo trovarlo solo dentro alle persone. Persone straordinarie perché portatrici di visioni non comuni».

Credits


L’elenco della sale aderenti, con Wanted Cinema, in collaborazione con CAI (Club Alpino Italiano), in continuo aggiornamento, è consultabile su http://wantedcinema.eu/movies/sul-sentiero-blu/

Il documentario, prodotto da Indyca con il sostegno di MIC e Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, racconta il progetto “Con-tatto”, iniziativa lanciata lo scorso 2021 dal Rotary International Distretto 2031 (che ha collaborato anche alla parte organizzativa del film) e realizzata grazie al contributo scientifico del Dottor Roberto Keller, Direttore del Centro Regionale per i Disturbi dello spettro dell’Autismo in età adulta della ASL Città di Torino. Il progetto “Con-tatto” è a cura di ASL Città di Torino – Centro Regionale Per I Disturbi Dello Spettro Autistico In Età Adulta.


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