Cooperazione & Relazioni internazionali

Ucraina, in viaggio verso il confine rumeno il Tir della generosità dei milanesi

È partito da piazza Scala nella serata di giovedì 10 marzo il primo convoglio umanitario di Fondazione Progetto Arca. La meta è Siret, cittadina rumena al confine con l’Ucraina dove dal 1 marzo sono presenti volontari e operatori della onlus e dove è stato allestito un campo di accoglienza per i profughi. Migliaia le donazioni raccolte e a questo primo seguiranno altri camion

di Antonietta Nembri

Non capita tutti i giorni di vedere un Tir parcheggiato a fianco di Palazzo Marino, sede del comune di Milano, in piazza della Scala. Quella di giovedì 10 marzo era del resto un’occasione particolare: la partenza del primo convoglio di aiuti umanitari organizzato da Progetto Arca con destinazione Siret, la cittadina rumena al confine con l’Ucraina dove operatori e volontari della onlus, con l’ong spagnola Remar hanno allestito un campo di accoglienza per i profughi ucraini che fuggono dalla guerra.


Qui e in apertura il Tir parcheggiato in piazza Scala

Sul camion sono stati stipati 23 bancali di prodotti (nell'immagine il momento del carico) donati la scorsa settimana da cittadini e aziende che hanno aderito all’appello lanciato da Progetto Arca. Una generosità che ha commosso anche i volontari di Arca come Manuela ed Enzo che in via Sammartini hanno accolto la generosità di tanti milanesi e non solo. «Ci sono stati tanti flussi diversi: dalla signora che portava due sacchetti di coperte alla cooperativa che ci consegnava quanto avevano donato a lei. Arrivavano anche furgoni carichi di tutto ben diviso per articoli: dai legumi in scatola, alla carta igienica… Le persone che arrivavano in Sammartini facevano tanti complimenti ed erano anche molto commosse» racconta Manuela che sottolinea anche un particolare: «Ho fatto anche la raccolta delle coperte per i senza dimora in piazzale Baracca, anche in quell’occasione è venuta molta gente, ma questa volta ci sono state più persone, i cittadini si sono attivati di più ed erano anche molto commossi».

Anche Enzo, un volontario storico di Progetto Arca, ha registrato dei cambiamenti: «Le persone hanno sempre questo atteggiamento partecipe, ma in questa occasione ci sono stati due episodi che mi hanno commosso. E parlo di due scatoloni: uno aveva una bandiera italiana disegnata da un bambino, davvero delizioso, e un altro, sempre fatto da un bambino che con il pennarello giallo e azzurro ha scritto “Peace Ucraina”. Fanno vedere come la partecipazione sia grande a tutti i livelli dai bambini agli adulti».

Sul camion sono stipati alimenti vari confezionati, in particolare per bambini, tra cui 1.600 omogeneizzati e 300 confezioni di latte in polvere e latte per neonati; prodotti per l’igiene come 1.000 flaconi di shampoo, 500 saponi, 2.300 confezioni di carta igienica, e ancora pannolini, assorbenti, salviette umidificate; 4.000 coperte termiche, 40 scatoloni di indumenti per adulti e bambini, e inoltre 2.000 maglie termiche.

Alla partenza del convoglio con gli aiuti umanitari, accanto ad Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca in procinto di tornare a Siret dove sabato 12 arriverà il camion, anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Milano vuol far sentire la propria vicinanza ai cittadini che fuggono dai territori di guerra, sin dal momento in cui riescono a varcare il confine» ha affermato il primo cittadino. «Gli aiuti in partenza oggi, che Fondazione Progetto Arca ha raccolto e organizzato e che raggiungeranno il campo di prima accoglienza di Siret, vogliono essere il nostro abbraccio a tutte le persone che stanno lasciando il loro Paese a causa della guerra. Ringrazio tutti i cittadini di Milano e le aziende che hanno donato alimenti, indumenti e medicinali per bambini e adulti. E ringrazio Fondazione Progetto Arca per essersi subito attivata in città e al confine con l’Ucraina per offrire il proprio aiuto concreto».

Prima di augurare «buon viaggio a questo convoglio che insieme alla grande generosità di Milano porterà tra chi sta soffrendo per la guerra un sincero e profondo messaggio di speranza e di pace», Sala ha aggiunto alcune considerazione: «Nella prima fase bisogna essere là perché là c’è il bisogno e poi pian piano ci si dovrà spostare sull’assistenza qua, purtroppo questa cosa è stata così improvvisa che ancora oggi è difficile comprenderne le dimensione e non c’è ancora un piano. Cercheremo giorno per giorno andar incontro al bisogno».
Sala ha poi annunciato «usciremo con un vademecum sull’accoglienza, pubblicandolo sul sito del comune, per rivolgerci ai cittadini che vogliono ospitare o donare. Anche per cercare di istruire questa grande generosità dei milanesi».

Da parte sua Alberto Sinigallia (nella foto con il sindaco e i due autisti del Tir) nel suo intervento ha voluto ricordare la grande generosità dei cittadini: «In una sola settimana abbiamo ricevuto migliaia di donazioni che ora riempiono questo camion, mentre altri tre sono pronti per partire nei prossimi giorni. Anche in questa occasione abbiamo toccato con mano la grande generosità dei milanesi e dei partner che ci sostengono: solo grazie a loro è per noi possibile realizzare azioni umanitarie di questa portata».
Sulle attività in corso a Siret ha precisato «Solo nella prima settimana di permanenza al campo, abbiamo aiutato oltre 9mila persone che hanno varcato il confine. Noi siamo lì dal primo giorno per fornire tutto l’aiuto necessario e rimarremo finché ce ne sarà bisogno». Ma oltre ad assistere i profughi che stanno fuggendo dall’Ucraina in Romania, Progetto Arca si sta organizzando anche per l’assistenza in Italia «ci stiamo muovendo con il comune per l’accoglienza qui a Milano di una decina di orfani che stanno arrivando qui all’Abbazia di Mirasole» ha annunciato mentre ci si prepara anche ad allestire «un centro dove si organizzerà il matching tra le famiglie che saranno accolte e quelle che accoglieranno».

Tra gli enti partner del convoglio umanitario ci sono Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati”, la Nazionale Italiana Cantanti, La Partita del Cuore Umanità senza Confini Onlus, Remar S.O.S e Fondazione Patrizio Paoletti che si occuperà dell’aiuto psicologico a quanti arriveranno in Italia.

In apertura Credit foto: Nicola Bertasi / Hans Lucas


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