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Sostenibilità sociale e ambientale

Milano, la rigenerazione urbana coinvolge le scuole

La multinazionale immobiliare Hines, che sta riqualificando l'Area ex Trotto (San Siro), con un intervento che promette all'avanguardia dal punto di vista ecologico, coinvolge le scuole nel quartiere e la street artist Camilla Falsini, nel dipingere il recinto esterno del cantiere

di Giampaolo Cerri

Mettete dei fiori nei vostri cantieri, si potrebbe dire parafrasando la celebre canzone dei Giganti che, invece, trattava di cannoni. Non che l’invito a decorare l’artiglieria non sia attuale, anzi lo è drammaticamente, ma anche la prospettiva di “infiorare” i luoghi delle grandi ristrutturazioni non è da scartare, anzi, soprattutto in una città che, come Milano, sta cambiando faccia.

Hines, la multinazionale dell’immobiliare, impegnata nel capoluogo lombardo in interventi di riqualificazione importanti, lo fa col cantiere nell’Area ex trotto, prospiciente lo stadio di San Siro, pitturandone le cesate, ossia le grandi recinzioni esterne che lo delimitano, coinvolgendo le scuole del quartiere e un’artista e street-artist, Camilla Falsini.

E anche l’intervento che, prevede la realizzazione di 700 appartamenti, ossia il business della società, registra anche nuovi spazi verdi, cui saranno destinati circa 50mila metri quadri (su un totale di 130mila complessivi) e soluzioni energetiche e di progettazione che, assicura Hines, faranno dell’Ex-Trotto, “una best practice in chiave ESG, in quanto area che ambisce ad essere inclusiva nei confronti del contesto urbano circostante, con l’obiettivo di creare valore per l’intera comunità attraverso l’offerta, non solo di spazi dove ritrovare un contatto diretto con la natura, ma anche di servizi di prossimità accessibili a tutti gli abitanti della zona”.

Ma per tornare alle cesate dipinte coi fiori, l’iniziativa, presentata sabato scorso, è stata chiamata Un Kilometro di Biodiversità, e ha coinvolto gli studenti delle scuole primarie Don Gnocchi e Radice dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Calasanzio. “Il progetto”, avverte una nota, “avviato a novembre 2021 con la prima edizione Futuriamo, Disegnando il domani, è finalizzato a favorire la partecipazione dei più giovani a uno sviluppo urbano sostenibile attraverso le loro idee e visioni sul futuro”.

Con Federica Gambogi, dirigente scolastica dell’Istituto e Silvia Fossati, presidente del Municipio 7, c’era anche Mario Abbadessa, numero uno di Hines Italy, a dimostrazione di quanto il progetto è sentito dalla società che, dal 1957, è arrivata a essere presente con i propri immobili in 285 in 28 Paese gestendo oltre 90 miliardi di dollari in asset immobiliari pari a 114,2 milioni di metri quadri.

Il Kilometro è frutto di laboratori in aula: i ragazzi hanno realizzato fiori e piante attraverso la sperimentazione con forme colorate, insieme alla street artist.

Quando quel recinto non ci sarà più, Hines promette che l’area dell’ex-ippodromo sarà ancor più bella. “Il nuovo polo urbano”, prosegue la nota, “sarà a prevalente vocazione pedonale e punta alla certificazione Leed”, ossia Leadership in energy, environmental design, che attesta l’edificazione all’insegna del risparmio energetico ed idrico, della riduzione delle emissioni di CO2, e della qualità ecologica degli interni. Le aree verdi poi “sono pensate per offrire alla comunità l’opportunità di disporre di nuovi spazi pubblici, dove sarà possibile svolgere attività sportive e ricreative, così come usufruire di veri e propri servizi di quartiere”.

Il progetto verde, d’altronde, sarà curato, per conto di Hines, dalla società internazionale di consulenza paesaggistica Land, che realizzerà “una rilettura dell’anello della pista originale quale parco lineare lungo un chilometro, aperto alla città, con spazi riservati a momenti di aggregazione e alla vita di quartiere”.

Il parco di 50mila metri quadrati, appunto, secondo Hines diventerà “il polmone verde della zona, con oltre 750 alberi e essenze arboree inserite all’interno di un progetto di landscaping organico”.

“Là dove c’era l’erba ora c’è una città”, cantava malinconicamente Adriano Celentano, a proposito di un’altra porzione della vecchia Milano. Se le promesse progettuali vengono mantenute, se cioè la rigenerazione urbana è tale, a volte però è anche meglio: al posto dell’erba intorno alla pista dell’ippodromo ormai cadente, divertimento per pochi, ci sarà un parco per tutti.


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