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Che ci fa una fermata del tram in RSA?

A Settimo Milanese la la RSA di Fondazione Sacra Famiglia apre un nuovo Nucleo Alzheimer, dotato di tecnologie e arredi innovativi. Venti ospiti da oggi vivono in ambienti che favoriscono il rilassamento, l’esplorazione degli ambienti e le relazioni interpersonali. Riprodotti anche una nursery e un orto per creare ambienti familiari e aumentare il benessere

di Redazione

Al posto della mensa, c’è un ristorante simulato anche nell’insegna. In uno spazio è stata allestita una fermata del tram. E poi ci sono un orto e una nursery per prendersi cura delle bambole della doll therapy. Sono alcuni accorgimenti che rendono speciale il nuovo Nucleo Alzheimer nella RSA di Sacra Famiglia a Settimo Milanese, realizzato con il sostegno di Fondazione Comunitaria Nord Milano e di Fondazione Banca del Monte di Lombardia e inaugurato il 14 maggio. Questi spazi familiari – la fermata dell'autobus, l'area fasciatoio, l’angolo pittura – generano ricordi positivi nell’ospite con Alzheimer, distraendolo e intrattenendolo e riducendo così il wandering, ovvero il "vagabondaggio".

Il Nucleo punta a gestire meglio il disturbo del comportamento negli ospiti con Alzheimer grazie a tecnologie e arredi che favoriscono il rilassamento, l’esplorazione degli ambienti e le relazioni interpersonali. Nel giardino protetto e dedicato, gli ospiti possono occuparsi del verde, con un “orto rialzato” (su tavoli) per consentire agli anziani di dilettarsi nelle attività di giardinaggio e semina.

«I 20 ospiti del nucleo Alzheimer e i loro familiari miglioreranno relazioni e benessere grazie alle innovazioni che abbiamo introdotto», commenta il direttore della RSA, Marco Arosio. «Considerando che intorno a un malato di Alzheimer si muovono mediamente almeno 2-3 persone della rete familiare, si può stimare un impatto su almeno 60 familiari». Tra le innovazioni figurano anche dispositivi tecnologici, come tablet con cornette telefoniche per favorire la comunicazione con l'esterno e interfoni per comunicare attraverso una parete di protezione.

«Questi miglioramenti non sono obbligatori per le RSA con nuclei Alzheimer», precisa Arosio, «ma rappresentano delle best practices: piccoli accorgimenti che possono portare enormi benefici». Il nucleo Alzheimer è dotato inoltre di letti speciali (per altezza e possibilità di cambiare la seduta), con sensori di alzata per evitare la costrizione delle sponde, pareti di occultamento per rendere più sicuro l'ambiente e un carrello sensoriale.

«La prima ondata Covid, che ha generato così tanta sofferenza negli anziani, dentro e fuori le RSA, è stata l’innesco della collaborazione tra Fondazione Comunitaria Nord Milano e Sacra Famiglia», dichiara Paola Pessina, presidente di Fondazione Comunitaria Nord Milano. «Ma la relazione è andata ben oltre l’emergenza, e ha generato una catena di contatti, di idee, di supporti che hanno portato al traguardo di oggi. Sentiamo che è questa la missione di una Fondazione Comunitaria: connettere sguardi, energie, risorse. E se avessimo bisogno di una conferma, ci siederemmo anche noi alla fermata del tram nella residenza Santa Caterina, ad ascoltare le voci degli ospiti, al sicuro tra chi li accompagna».

«Tutti gli operatori del nucleo sono formati con il metodo dell'approccio capacitante», conclude il direttore Marco Arosio, «un superamento del tradizionale assistenzialismo che parte dall’osservazione e dall’ascolto dell’anziano per creare una "convivenza felice" tra le persone».


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