Attivismo civico & Terzo settore

Croce Rossa Italiana, generosa donazione dal personale del Mef

I dipendenti del sistema che fa capo al Ministero dell'Economia e delle Finanze si sono mobilitati ancora una volta per la raccolta fondi all'interno della campagna "Mef Dona". Con i soldi pervenuti negli ultimi due mesi sarà possibile condurre altre missioni nei territori devastati dalla guerra

di Redazione

La Croce Rossa Italiana, questa mattina alla Sala Azzurra del Mef, ha ricevuto la donazione dei dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, frutto di una campagna di raccolta fondi rivolta alle popolazioni colpite dal conflitto ucraino. Alla cerimonia hanno partecipato il segretario generale della Croce Rossa Italiana, Cecilia Crescioli, il direttore delle Operazioni di Emergenza e Soccorso della Cri, Ignazio Schintu, il vicecapo Dipartimento della Protezione Civile, Immacolata “Titti” Postiglione, e la Capo Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi del MEF, Valeria Vaccaro, che ha fatto gli onori di casa.

«La campagna “Mef Dona” – ha sottolineato Vaccaro – si è conclusa la scorsa settimana e ha coinvolto tanti enti della pubblica amministrazione, più in generale tutta la comunità del Mef: non è la prima volta che accade (negli ultimi anni la mobilitazione c’è stata in occasione del terremoto di Amatrice e durante la pandemia da Covid-19, nel 2020, con la prima campagna “Mef Dona”) ma è sempre straordinaria la risposta di tutto il personale. Il racconto di oggi ha come filo conduttore tre temi: la solidarietà, il volontariato e la protezione umanitaria. Credo che la risposta ricevuta dalla campagna abbia soddisfatto tutti e tre gli aspetti, e devo ringraziare per questo i colleghi e le colleghe per l’impegno che hanno profuso».

«In questi ultimi due mesi – ha ricordato Ignazio Schintu – la Croce Rossa Italiana ha avviato una missione in Ucraina, passando per la Romania, per garantire i primi interventi con l’invio di beni di prima necessità (1.200 tonnellate trasportate da decine di Tir). Ci siamo occupati anche dell’evacuazione, in particolare del trasporto di 250 persone fragili con problemi psichiatrici o motori. È un aiuto che possiamo fornire nell’immediato soltanto grazie alle donazioni. Per la fase della ricostruzione, abbiamo chiuso con il governo e la Croce Rossa ucraini un accordo per supportare la popolazione locale di due regioni dell’Ucraina, con l’impiego dei nostri medici. Abbiamo proposto anche di dare una casa a queste persone, come abbiamo fatto in occasione del terremoto dell’Aquila: villaggi con moduli abitativi per ospitare migliaia di sfollati nella zona di Kiev. Abbiamo ricevuto il via libera dal governo, partiremo nelle prossime settimane. Questa missione conferma che il poco di tutti consente di tenere in piedi un sistema che ci invidia tutto il mondo».

Valeria Vaccaro, in merito ai moduli abitativi, ha subito assicurato: «Faremo tutto il possibile per garantire il nostro supporto, come è accaduto in tante altre occasioni. È una delle attività della nostra Centrale acquisti, alla quale tengo particolarmente».

Titti Postiglione era visibilmente commossa: «Credo che sia una rappresentazione meravigliosa di come il nostro Paese sia riuscito, nelle sue diverse sfaccettature, a dare una risposta corale a questa emergenza che sta sconvolgendo il mondo, e l’Europa in particolare. Tutti si sono sentiti coinvolti nella difficile costruzione della pace. Questo palazzo è rappresentativo di questo sforzo collettivo. È un mosaico fatto di tanti colori. Come ha detto ieri il Papa, “il bene non fa rumore ma costruisce il mondo”: credo che fotografi benissimo l’impegno di istituzioni e volontari, a partire dalla Croce Rossa, che ringrazio per il suo impegno nel nostro territorio e all’estero, favorita in ciò dai decreti varati a febbraio che hanno sancito lo stato d’emergenza. L’attenzione che dobbiamo metterci noi tutti è quella di non pensare, neanche per un momento, che sia finita qui. Purtroppo, il percorso sarà ancora lungo. E se pure la pace dovesse arrivare a breve, ci sarà bisogno di parecchio tempo per la ricostruzione. Dunque, non lasciamo da sola questa popolazione».

«Il mio ringraziamento non è di circostanza», ha esordito Cecilia Crescioli nel suo intervento. «Viene dal cuore perché arriviamo da due anni di pandemia, difficili, nel corso dei quali non abbiamo mai smesso di entrare nelle case degli italiani, di montare e smontare le strutture, intervenire, garantire lo sforzo eccezionale che ci è stato richiesto al fianco delle istituzioni. L’impegno dei nostri volontari è stato reso possibile da un sistema che si è mobilitato e ci ha aiutati: ci ha sorpresi la disponibilità non solo delle istituzioni ma anche delle aziende, che hanno dato una risposta con donazioni eccezionali e in tempi brevissimi nonostante i tempi difficili, e dei singoli cittadini. Ogni euro è importante, ma quando il denaro se lo toglie dalle tasche un cittadino, per noi ha una valenza straordinaria e ci carica di un’ulteriore responsabilità: è un gesto di fiducia nei nostri confronti e nelle attività che stiamo conducendo. Lancio un appello affinché questa collaborazione vada avanti, e non solo per la raccolta fondi: la donazione non è solo economica, c’è pure da considerare il tempo, che è molto prezioso. Il mondo si sta riempiendo di defibrillatori, per fortuna, ma questi strumenti hanno bisogno di personale che li sappia usare, e dunque di corsi di formazione per acquisire le competenze. In queste, gioca un ruolo importante il diritto internazionale umanitario, che è tornato di grandissima attualità».

«Noi ci siamo e ci saremo», ha garantito Vaccaro in conclusione dei lavori. L’intera giornata di oggi è dedicata alla collaborazione tra il Ministero e il Terzo settore, in un dialogo continuo tra istituzioni e realtà impegnate nell’assistenza diretta alle persone. La Croce Rossa Italiana svolgerà con i dipendenti del Ministero due attività. Stamattina, con l’ausilio di un’ambulanza operativa, i volontari Cri hanno eseguito la dimostrazione di due protocolli sanitari messi quotidianamente in pratica durante i servizi di emergenza-urgenza; nel pomeriggio è previsto un mass training, pratica che li vedrà cimentarsi in manovre di rianimazione cardiopolmonare da utilizzare in caso di arresto cardiaco.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA