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Città Sane, ad Ancona si premiano le buone pratiche

Domani e venerdì, alla Mole Vanvitelliana, il XIX Meeting nazionale della Rete che associa 70 Comuni italiani e la Regione Emilia Romagna. La presidente Emma Capogrossi: «Dobbiamo passare dall’idea di malattia a quella di prevenzione, dal "ti curo" all' "io ti sto accanto"»

di Redazione

Ancona apre le porte al XIX Meeting nazionale della Rete Città Sane – Oms, in programma negli spazi della Mole Vanvitelliana domani e il 10 giugno. Esperti italiani e internazionali, panel tematici, scambi di buone pratiche tra realtà locali e premi riservati ai progetti virtuosi in materia di salute, inclusione e prevenzione. Questo e molto altro compongono l’ampia proposta, dal titolo “La salute tra esperienza e innovazione: dalle buone pratiche alle nuove sfide”. L’Amministrazione comunale dorica detiene la presidenza e il coordinamento nazionale della Rete per il quadriennio 2019-2023 e co-organizza l’evento che ha i patrocini dell’Istituto Superiore di Sanità e di Federsanità.

«Durante i mesi del mandato di Ancona – racconta Emma Capogrossi, assessora comunale alle Politiche sociali e Sanità e presidente della Rete italiana Città Sane -sono stati ideati e attivati svariati e importanti protocolli d’intesa, quali quelli con Ministero della Salute, Federsanità e Università Politecnica delle Marche, e il Protocollo heart4Children per promuovere una scienza servizievole che esca dai laboratori e dalle aule universitarie, arrivando alle persone e portando ovunque conoscenza e prevenzione».

La Rete è formata da più di 70 realtà, tra piccoli centri e grandi città come Milano, Torino, Bologna e Palermo, a cui di recente si sono aggiunte anche Bari, Trento e altri Comuni.

Al meeting gli interventi di punta saranno quelli di Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova ed esperta di Psicologia dell’apprendimento, la quale tratterà il passaggio “Dal ti curo all’I care”, e del professor Ernesto Burgio, medico pediatra esperto di Epigenetica e Biologia molecolare, che parlerà dell’impatto dei cambiamenti ambientali sulla salute.

«Per me è un onore partecipare a questo esempio etico di una rete che agisce per i propri cittadini e si coordina guardando al futuro», commenta la professoressa Lucangeli. «Il futuro è rappresentato da una salute che parte dai cittadini e li mette al centro. Quello che cercherò di portare al meeting è il passaggio dall’idea di malattia a quella di prevenzione, dal ti curo all’io ti sto accanto. Questo può fare una rete di Comuni: far capire ai cittadini che il loro star bene è il fine delle istituzioni».

Di notevole rilievo è anche la presenza ad Ancona di Kira Fortune, rappresentante dell’Ufficio Europeo dell’Oms, che illustrerà il ruolo delle città nel veicolare le politiche dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Giuseppe Napoli, di Federsanità, parlerà nel suo intervento dell’importanza di fare rete tra istituzioni e sanità locali. Il piano di prevenzione e la pianificazione urbana in un’ottica di salute pubblica saranno invece al centro del discorso di Daniela Galeone, della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, mentre Michele Marra, del Servizio sovranazionale di epidemiologia della Asl To3, tratterà la lotta alle disuguaglianze in ambito sanitario. Nel pomeriggio di domani ci saranno tre panel specifici su altrettanti temi che stanno a cuore alla Rete, come la mobilità sostenibile (con la partecipazione tra gli altri di Nathalie Roebbel di Urban Health WHO Ginevra), l’alimentazione e gli stili di vita sani.

La presidente Capogrossi ha rinnovato l’invito alla cittadinanza a partecipare al meeting, i cui eventi sono tutti aperti al pubblico, previa registrazione. «Da due anni, a causa della pandemia, abbiamo un minore accesso a screening e visite di prevenzione, perché le strutture sono molte impegnate nella cura. Per fortuna c’è anche più attenzione agli stili di vita sani e grazie ad attività come queste i cittadini possono diventare più consapevoli nelle scelte sulla loro salute», sottolinea.

Alessandra Baldini, coordinatrice nazionale della Rete, aggiunge che «questo meeting vuole essere la rappresentazione dei buoni rapporti con le istituzioni e i partner con cui lavoriamo a livello italiano ed europeo, oltre che un momento di incontro e scambio di buone pratiche in settori multidisciplinari».

La partecipazione alla prima giornata fornirà 1,5 crediti formativi professionali per chi svolge una professione sanitaria. Sono 400 i posti disponibili. La prima mattinata, e in particolare, la lectio della professoressa Daniela Lucangeli, è riconosciuta come formazione professionale per gli insegnanti di ruolo: basta registrarsi sulla piattaforma Sofia. L’accreditamento è garantito in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero. La partecipazione al panel “Il contesto urbano: l’outdoor sostenibile” riconosce invece 2 crediti formativi per i partecipanti iscritti all’Ordine degli Architetti di Ancona. L’intero meeting è in corso di accreditamento anche per l’Ordine regionale degli assistenti sociali.

Durante la giornata finale ci sarà un ampio spazio per la quattordicesima edizione degli Oscar della Salute 2020-2021, i riconoscimenti dedicati a progetti locali virtuosi in materia di salute e benessere. Sono previsti 6 premi, che comprendono un contributo economico, per altrettanti progetti. La finalità del bando nazionale è quella di valorizzare le buone prassi di promozione della salute attuate a livello locale, dando risalto a progetti virtuosi e buone pratiche, valorizzando il ruolo dei Comuni nella promozione della salute e degli stili di vita sani, rafforzando in questo modo l’interscambio.

Gli Oscar della Salute sintetizzano i concetti alla base della Rete. In questa visione, la salute non è soltanto un bene primario individuale, ma soprattutto dell’intera collettività. Le città sono le comunità di base più vicine ai cittadini e, per questo, capaci di coglierne i bisogni e di stimolarne la partecipazione attiva. Tramite questi premi, la Rete Città Sane mostra come i Comuni possano essere fulcro di importanti sinergie con le realtà associative del territorio, nonché strumenti per stimolare la politica a livello regionale, nazionale ed europeo. I progetti che hanno partecipato al bando negli ultimi due anni sono 25 e testimoniano esperienze da tutta Italia in diversi ambiti che hanno a che fare con il benessere dell’individuo.

In Italia, il progetto Città Sane è partito nel 1995 come movimento di Comuni. Nel 2001 si è trasformata in un’Associazione senza scopo di lucro. La Rete aderisce al movimento Healthy Cities dell’Oms ed è l’unica associazione italiana accreditata presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Recependo le indicazioni di quest’ultima, la Rete pone al centro della sua azione la collaborazione fra le città, presidio della salute sul territorio, per attivare a livello locale progetti di promozione della salute pubblica. Attualmente aderiscono alla Rete oltre 70 Comuni italiani e la Regione Emilia-Romagna. La Rete europea comprende 1.400 tra città e regioni.


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