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Anna Rita Cosso eletta presidente nazionale

L’elezione domenica a Bologna in occasione della settima edizione del Festival della Partecipazione. La neopresidente - che succede ad Antonio Gaudioso – dopo l'Assemblea degli Enti Associati di Cittadinanzattiva che l’ha eletta ha detto: «Le sfide complesse che ci attendono le affronteremo con la voglia di sperimentare nuovi percorsi e nuove vie, mantenendo la coerenza della nostra storia»

di Redazione

«Credo nell'Europa, sono femminista, pacifista e antifascista. Le crisi sistematiche che abbiamo di fronte – la guerra, il cambiamento climatico, la ripresa dell’inflazione, la messa in discussione dei diritti civili e sociali, basti pensare alla scandalosa sentenza della Corte suprema statunitense sull’aborto – richiedono risposte adeguate e complesse che la nostra organizzazione è pronta a costruire», sono queste le prime parole di Anna Rita Cosso, da ieri presidente nazionale di Cittadinanzattiva.

Ieri , domenica 26 giugno, a Bologna, a margine della settima edizione del Festival della Partecipazione, l'Assemblea degli Enti Associati di Cittadinanzattiva ha eletto infatti eletto il successore di Antonio Gaudioso.
Anna Rita Cosso, 64 anni, sposata e con una figlia, laureata presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia, milita da 44 anni in Cittadinanzattiva avendo contribuito nel 1978 alla fase fondativa dell’allora Movimento Federativo Democratico. È stata segretaria regionale di Cittadinanzattiva Umbria.
Dopo 42 anni di servizio, sarà presto in pensione dal suo lavoro di responsabile del settore Beni e Attività Culturali del Comune di Spoleto.

La neo presidente ha aggiunto: «Uno dei doni che abbiamo come essere umani è che siamo resistenti come specie, ci adattiamo per natura: questo ci conforta perché vuol dire che se vogliamo, le soluzioni le troviamo per uscire da qualsiasi situazione di impasse. E spesso le soluzioni già si conoscono, bisogna solo agire per ottenerle. Il merito sta nell’innovazione, nella generatività, nell’apertura al mondo, nella voglia di sperimentare nuovi percorsi e nuove vie, pur mantenendo coerenza con se stessi e la propria storia».