Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Piazza Armerina, flashmob antirazzista per l’installazione vandalizzata

Venerdì 24 giugno l’installazione realizzata in occasione della "Giornata del rifugiato" dai migranti ospiti dell’associazione Don Bosco 2000 era stata oggetto di un grave atto vandalico: le mani dei migranti, che dal mare cercano aiuto, erano state mozzate nella notte, poco dopo la messa in posa. Oggi quelle mani vengono riproposte così come sono state ritrovate: “Le atrocità non si cancellano e fanno parte della storia”. Il flashmob a Piazza Armerina con oltre 200 persone e le istituzioni

di Alessandro Puglia

Una pietra d’inciampo per ricordare i migranti morti nel Mediterraneo centrale e dire no al razzismo. Da Piazza Armerina, dove da anni opera l’associazione Don Bosco 2000, il mondo della società civile e le istituzioni si sono uniti per ribadire l’importanza di temi come l’accoglienza e l’integrazione in Sicilia.

Così per le vie della cittadina, nota in tutto il mondo per i suoi mosaici romani, oltre 200 persone si sono riunite in un flashmob ribadendo il messaggio “Nessuno si salva da solo”, titolo dell’installazione preparata proprio dai ragazzi migranti in occasione della Giornata del rifugiato e poi vandalizzata con un gesto rivolto proprio contro di loro e con chi da anni li accoglie. Nell’opera infatti le mani dei migranti che dal mare cercano aiuto erano state mozzate, quasi a voler dire: “Morite e affogate in mare”, come ha spiegato Samantha Barresi, la coordinatrice del Sistema di accoglienza e integrazione – Sai.

L’associazione Don Bosco 2000 ha così deciso di riproporre l’installazione così come è stata ritrovata, con le mani mozzate, collocandola nello stesso luogo, in piazza generale Cascino. “Questo orribile gesto ci dà la forza di credere sempre più nei nostri valori. Le atrocità non si cancellano, ma fanno parte della storia e in questo caso del nostro presente”, ha spiegato Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000.

Al flashmob hanno partecipato Antonio Scavone, assessore alle Politiche Sociali della Regione siciliana e Luisa Lantieri, la presidente della commissione antimafia all’assemblea regionale siciliana. Presenti anche i sindaci del territorio: il primo cittadino di Piazza Amerina, Nino Cammarata, e il sindaco di Aidone, Sebastiano Chiarenza.

Nel Mediterraneo intanto si continua a morire: sono 690 i morti nel Mediterraneo centrale dall’inizio dell’anno, nel 2021 sono stati 1581. E continuano i soccorsi: la GeoBarents di Medici Senza Frontiere chiede ripetutamente l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco dopo il rifiuto delle autorità maltesi. A bordo ci sono 69 persone, tra cui tanti bambini. Sono invece 228 i naufraghi a bordo dell’Ocean Viking della Ong internazionale Sos Mediterranee. La pietra d’inciampo di Piazza Armerina con l’installazione dove le mani dei migranti sono rimaste tagliate dall’odio è oggi molto di più che un messaggio simbolico.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA