Economia & Impresa sociale 

Abibook, la coop che scrive nella lingua che capiscono tutti

Focalizzata nella Comunicazione aumentativa alternativa, la cooperativa di Brescia ha creato un’équipe specializzata in Caa per i più piccoli

di Diletta Grella

Andrea legge a voce alta Il tesoro di Pietro. «Quali sono fra queste le armi bianche?». Intorno a lui un nugolo di bambini inizia ad indicare le varie armi disegnate, mentre la conservatrice del museo li aiuta a capire la differenza tra le armi bianche e quelle da fuoco, indicando i pezzi originali esposti nelle teche. Siamo al Borgo del Maglio di Ome (in provincia di Brescia), uno dei luoghi più caratteristici della Franciacorta, nella Casa Museo Pietro Malossi. Questo bell’edificio rurale su due piani, immerso nel verde, raccoglie più di 10mila oggetti (armi, dipinti, monete, stampe, mobili…) di proprietà dell’omonimo antiquario bresciano, vissuto nel secolo scorso. Il libro che Andrea sta sfogliando è stato pubblicato in Caa (Comunicazione aumentativa alternativa) dalla cooperativa Abibook: questo approccio si propone di aiutare le persone che hanno difficoltà di comunicazione e comprensione.

Dalla biblioteca aperta…
«La nostra cooperativa è nata dalla fusione di due storiche coop del territorio, la Co.librì e la Zeroventi, da sempre impegnate nei servizi culturali ed educativi, con particolare attenzione alla gestione delle biblioteche», spiega il presidente Andrea Tortella. «Ci piace pensare alla biblioteca come al centro di una comunità, aperta a tutti i cittadini, anche a quelli più fragili, in un’ottica inclusiva. Il libro stesso, per noi, diventa quindi uno strumento di inclusione».
Con questa visione, Abibook ha dato vita a un progetto di promozione della lettura con l’ausilio della Caa, rivolto soprattutto ai più piccoli. «Una delle tecniche più conosciute, nell’ambito di questo tipo di comunicazione, prevede la traduzione delle parole in simboli, attraverso criteri stabiliti a livello scientifico» spiega Ivana Rizzini, coordinatrice del settore Biblioteche della cooperativa, «in pratica si fa corrispondere a ogni parola, o insieme di parole, un simbolo. La Caa aiuta a colmare dei deficit laddove ci siano, ma va anche a potenziare le abilità comunicative di bambini normodotati, che l’apprezzano molto, perché i simboli rendono più accattivante la comprensione del testo».

…al furgone itinerante
Abibook ha investito nella formazione di operatori sul tema della Caa. «Abbiamo creato un’équipe di dieci persone, capaci da un lato di interagire con i bambini che hanno difficoltà cognitive e di comunicazione e, dall’altro, di sviluppare attività e laboratori basati su questo approccio», continua Rizzini. «Insieme alla biblioteca comunale di Treviglio, poi, ci siamo impegnati nella traduzione di testi in Caa: finora, con la nostra collaborazione, ne sono stati tradotti circa 150, secondo gli standard definiti dall’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Treviglio-Verdello».

E poi c’è un simpatico furgone, l’ABiCar, messo a disposizione della cooperativa, per portare la Caa in giro per piazze, parchi, luoghi pubblici… «Lo riempiamo di libri, tavoloni, sedie, cuscini… e organizziamo attività e laboratori per avvicinare i bambini alla lettura» continua Rizzini. La Casa Museo Pietro Malossi è uno dei luoghi dove spesso si organizzano queste attività. E quando l’ABiCar arriva, i bambini gli corrono incontro, pronti a scaricare tutti gli oggetti e, se c’è bel tempo, ad allestire un laboratorio nel prato, immersi in una natura splendida. «Nel 2019, abbiamo realizzato una pubblicazione in Caa che permette di visitare il museo in modo divertente», spiega Milena Gares, responsabile dei servizi educativi di Abibook e conservatrice della Casa Museo, oltre che anima di questo luogo magico: «La lettura infatti si fonde con attività giocose. Il progetto ha coinvolto anche il centro studi e ricerche sulla Disabilità e Marginalità ell’università Cattolica di Milano».
Infine i numeri: per sviluppare il tema della Caa, inizialmente Abibook (premiata alI’interno del progetto Imprese Vincenti 2021 di Intesa Sanpaolo nella tappa dedicata alle imprese sociali) ha investito 30mila euro. Ogni mese vengono organizzate in media cinque attività laboratoriali, che vedono il coinvolgimento di 10/15 bambini.

Il nostro Social Factor
«Al centro delle nostre attività noi mettiamo sempre l’inclusione» spiega Andrea Tortella, presidente della cooperativa Abibook. «Credo che l’innovazione sociale del progetto di Comunicazione aumentativa alternativa stia proprio qui, nel desiderio di avvicinare alla lettura quanti più bambini è possibile. Le attività che realizziamo con la Caa sono rivolte sia ai bambini con deficit di comunicazione e cognitivi, sia a quelli normodotati, che spesso si trovano a divertirsi insieme, in contesti pertanto davvero inclusivi».

«Altro aspetto di innovazione sociale è il fatto che abbiamo applicato la Caa anche alla fruizione di luoghi di arte e cultura, come per esempio la Casa Museo Pietro Malossi» prosegue Ivana Rizzini, coordinatrice del Settore Biblioteche della cooperativa: «Accessibilità significa abbattere non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle cognitive e culturali».
Info: Abibook Cooperativa Sociale – Viale Duca degli Abruzzi, 10/A – 25124 Brescia – Tel. 030 394225, www.abibook.it


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