Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

In barca per raccontare il mare attraverso i fumetti

La presenza a Palermo del famoso vignettista Davide Besana, grazie a "Save The Children" e alla Lega Navale Italiana, ha consentito a venti ragazzi del "Laboratorio Zen Insieme" e del "Centro Tau" di vivere una giornata all'insegna del mare, scoprendo anche come, attraverso i fumetti, si possa praticare la legalità

di Gilda Sciortino

Midva vuol dire “noi due” in sloveno ed è la barca sulla quale Davide Besana, famoso autore e fumettista milanese, ha fatto tappa a Palermo in occasione di uno degli ultimi suoi viaggi in ordine di tempo che lo sta vedendo navigare lungo tutto il Mar Tirreno, incontrando associazioni, giovani, partecipanti a numerose regate per raccontare il mondo del fumetto, da sempre parte integrante della sua vita.

A Palermo, Besana ha tenuto delle lezioni di disegno e vela per i ragazzi del Laboratorio Zen Insieme e del Centro Tau che fa riferimento al territorio Zisa – Danisinni, i due punti luce di Save the Children nel capoluogo siciliano, ai quali ha spiegato come la matita e il mare entrano in connessione e lo ispirano.

«Ho messo la barca in acqua ad aprile e a maggio sono partito per Sorrento, dove avevo in programma una mostra che dovevo realizzare dipingendo tutte le barche che partecipavano a un campionato di Maxi Yacht. Ho, poi, continuato seguendo tutta una serie di regate, partecipando anche a una serie di attività come quella promossa da Save the Children nei suoi punti luce del Paese e patrocinata dalla Lega Navale Italiana portando con me i miei viaggi e i miei libri».

A favorire questo incontro la sezione di Palermo della Lega Navale Italiana che ha sede alla Cala, nel cui porticciolo Midva ha attraccato.

«La presenza di Besana a Palermo è stata importante per tutti i nostri ragazzi – afferma il presidente della Lega Navale Italiana – Palermo, Beppe Tisci – con i quali lavoriamo ogni anno in maniera costante. In estate, in modo particolare, li portiamo a fare attività in mare, quindi abbiamo approfittato della presenza di Davide per unire l’utile al dilettevole. Emozionante, poi, il momento in cui davanti a loro ha realizzato una vignetta dedicata a noi. Grazie a questi momenti i nostri ragazzi crescono e intravedono nuove opportunità per rompere monotonia e schemi».

La storia di Midva non è solo quella di una barca voluta per diletto, per passione nei confronti del mare, ma è legata a particolari momenti storici. Intanto venne comprata il 26 aprile del 1986, il giorno in cui avviene la tragedia di Chernobyl.

«L’ha voluta con forza il mio patrigno, Giorgio Bocca, proprio il famoso scrittore e giornalista italiano. Allora avevo due anni quando sposò mia madre – racconta il fumettista – , ma poi con lui e mia madre ho fatto viaggi che non dimenticherò mai. Amava profondamente il mare e mia insegnato che con il mare devo essere paziente

Una storia di amore per il mare che Davide Besana racconta nelle vignette che vanno impreziosire i suoi numerosi libri sul mare o anche sulla cucina. Una figura carismatica soprattutto per i ragazzi, con i quali ama sempre confrontarsi. In 22 circa sono stati quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e condividere anche l’uscita sulla sua barca.

«Questo momento si aggiunge agli altri che fanno parte di alcune specifiche attività – spiega Marco Sorrentino, docente per il "Centro Tau "di un percorso sull'accoglienza turistica, accompagnato per l’occasione dal tutor Domenico Spanò – che stanno facendo interagire i nostri ragazzi con diversi contesti. Quelli che sono con noi hanno dai 14 ai 18 anni, sono una decina e per loro è un’esperienza veramente speciale. Il confronto con altre realtà diventa bagaglio culturale incommensurabile».

Di età compresa tra i 10 e 13 anni, invece, i ragazzi del Laboratorio Zen Insieme, per i quali uscire in barca e conoscere Davide Besana è qualcosa che ricorderanno per tanto tempo.

«I ragazzi hanno vissuto questa esperienza in maniera totalizzante – spiega Maria Carmen Fasolo, coordinatrice del Punto Luce di Save The Children allo Zen – che li ha fatti sentire veri lupetti di mare. Sulla barca si sono rilassati e hanno capito cosa vuol dire rispetto di un elemento naturale così prezioso per noi».

Fabrizio, Luigi, Benny, Aurora, Gresia, Anna, Erika e Denise alcuni dei ragazzi che insieme anche a Gabriele e Paolo, gli educatori del Laboratorio Zen Insieme, hanno solcato i mari.

«Non immaginavamo fosse così bello – dicono quasi all’unisono – e speriamo di tornare di nuovo. È stato bello trascorrere questa mattinata in mare e poi sentire parlare Davide Besana che ci ha spiegato come nasce una vignetta».

1/16

Coraggiosi, determinati, con quella spavalderia che appartiene ai più giovani, i ragazzi a turno hanno preso in mano il timone governando la barca, desiderosi di andare alla scoperta di mondi nuovi.

«Quando sto con i ragazzi mi ricarico per tutte le altre cose che farò di lì a poco. Palermo in modo particolare è stata una fonte di energia unica».

Importante, dopo Palermo, la tappa del 20 settembre a Genova, un po’ la genesi di questo viaggio con Misva.

«Andrò per una mostra antologica organizzata con la Lega Navale Italiana della Liguria. L’idea è di portare 100 ragazzi al Salone nautico di Genova qualche giorno prima che apra. Quando me lo proposero – spiega Davide Besana – , pensai che potesse essere l’occasione per il viaggio che non facevo da anni, concedendomi il lusso di visitare l’Italia con calma perché ci sono luoghi che meritano di essere visti con attenzione. È il contrario del concetto che abbiamo tutti quando andiamo in vacanza. Siamo soliti dire: “l’anno scorso ho fatto la Grecia, quest’anno faccio le Baleari o lo Yucatan”. I luoghi non si fanno, ma si visitano. Stiamo utilizzando il nostro tempo in maniera consumistica, ecco perché mi sono ripromesso di fermarmi ben bene a ogni tappa e godermi i posti in cui scendo. Palermo, per esempio, è una continua scoperta. Ho visto palazzi storici che non hanno eguali. Così come a Ischia, che non conoscevo. Mia madre mi diceva di andare a visitare un certo palazzo di cui non ricordo il nome. Caso vuole che le persone che mi hanno accolto, mi hanno portato proprio in questo luogo, che poi ho scoperto essere il palazzo dove hanno girato il film “Il Talento di Mr. Ripley”. Si tratta di una delle dimore più belle che io abbia mai visto nella mia vita, di fronte a un castello dove, nel Medioevo, abitavano 4mila famiglie. Girare con la barca mi consente di conoscere un’Italia che non ha niente da invidiare ad altri paesi nel mondo».

Una dimensione ideale anche per trovare la concentrazione giusta per disegnare.

«Certo, la barca mi dà questa opportunità, ma sfatiamo il mito del lupo di mare che viaggia solcando i mari avventurosamente. Sicuramente viaggiare con la barca è bellissimo, ma quando sei solo dormi neanche 10 minuti ogni ora e non hai nessuno che ti dia una mano in caso di bisogno. Le moderne tecnologie, poi, ti fanno essere rintracciabile da chiunque e in qualunque momento, così, quando ti fermi in un porto, ogni sera ricevi la visita di un amico o di un simpatico conoscente e non puoi dire no davanti all’offerta di un buon bicchiere di vino o di una cenetta che sancisce ulteriormente questo rapporto. E l’idea del lupo solitario svanisce».

È comunque grazie alla Lega Navale Italiana che iniziative di questo genere aiutano soprattutto i ragazzi a conoscere realtà e persone che possano essere ispiratrici per la loro vita.

«Siamo felici quando riusciamo a offrire ai nostri ragazzi momenti del genere. In questo caso – spiega Beppe Tisci – è stata la volta dei ragazzi dell'area Zisa – Danisinni e dello Zen grazie a “Save the Children”, ma numerose altre attività le pensiamo per gli studenti di scuole dei quartieri più disagiati. Specialmente in estate li facciamo uscire sull’Azimut, imbarcazione un tempo usata dai contrabbandieri per il trasporto dei migranti, oggi diventata strumento per parlare di legalità attraverso il mare. Facciamo con loro attività di iniziazione alla vela, concludendo il tutto con una mini regata, cercando di fare prendere loro confidenza con il mare amandolo e rispettando. Per un breve periodo di tempo, anche solo una settimana, si trasformano in piccoli marinai ed è per noi una gioia sentirci chiedere quando possono tornare».