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Terremoto 2016, la resilienza delle comunità in un video della Cri

Era il 24 agosto 2016. A sei anni di distanza dal terribile evento che colpì l’Italia centrale, l'organizzazione ha raccolto le emozioni e le parole di alcuni abitanti di Amatrice, Arquata, Norcia e altre località abruzzesi. Con il progetto “Sentieri di prossimità”, la Croce Rossa Italiana ha impegnato un team di psicologi e assistenti sociali per fornire assistenza diretta alle persone delle aree terremotate

di Redazione

A sei anni di distanza dal terremoto che colpì l’Italia centrale il 24 agosto del 2016, la Croce Rossa Italiana ha deciso di rivivere quei terribili momenti con un video che raccoglie le emozioni e le parole di Emily e Ambra (Arquata), Daniele e Lucia (Amatrice), Clara, Gianni e Marilena (Norcia); Miro, Francesco e Maria (residenti in altre città abruzzesi). Una comunità resiliente privata di affetti, case, lavoro che, all’indomani del terribile evento naturale, ha iniziato un cammino tutto in salita ma con il costante supporto di donne e uomini della Croce Rossa. I volontari Cri, infatti, sono stati una presenza fissa per le popolazioni colpite dal sisma: hanno teso loro la mano, regalato un sorriso, un abbraccio, un segnale di speranza. Tra il 2019 e il 2022, con il progetto “Sentieri di prossimità”, la Croce Rossa Italiana ha impegnato un team di psicologi e assistenti sociali per fornire assistenza diretta alle persone delle aree terremotate: sono stati 7.051 i soggetti coinvolti nell’iniziativa, di cui 1.140 in Abruzzo, 306 nel Lazio, 3.201 nelle Marche e 2.404 in Umbria. Ventuno le attività realizzate per favorire l’aggregazione sociale e supportare bambini e adulti nell’ambito di questa iniziativa.

«Gli anniversari – sottolinea Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana – servono certamente a ricordare, ma anche a ringraziare tutte le donne e gli uomini della Croce Rossa che, dal 2016, sono presenti nei territori colpiti dal sisma. Non abbiamo mai lasciato sole le popolazioni del Centro Italia e non lo faremo in futuro. Vogliamo contribuire a ricostruire il senso della comunità, non solo gli edifici. Per fare questo, sin da subito, oltre alle tante opere realizzate dalla nostra organizzazione attraverso l’Unità di progetto Sisma Centro Italia, è stato avviato un percorso di dialogo con il territorio. Solo grazie ad un vero ascolto dei bisogni e delle aspettative di chi ha vissuto il dramma, in particolare i più vulnerabili, si può realizzare qualcosa che sia veramente funzionale alla rinascita, qualcosa capace di ricucire il tessuto sociale strappato». Nella speranza che, finalmente, quelle popolazioni tornino al più presto alla normalità.

Cliccando qui è possibile scaricare il video realizzato dalla Croce Rossa Italiana.


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