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“Area 95”, un presidio per la salute mentale dei senza dimora di Roma

“Area 95” è il Presidio Psico Sociale dedicato alla salute mentale dei senza dimora o delle persone più vulnerabili che si trova alla Stazione Termini di Roma nei locali concessi in comodato d’uso da FS Italiane gestiti da Binario 95 e SMES Italia. Un ponte tra chi vive in strada ed i servizi psichiatrici istituzionali

di Emiliano Moccia

Un presidio psicosociale dedicato alla salute mentale delle persone senza dimora o particolarmente vulnerabili della città di Roma. Perché chi vive in strada, italiano o migrante che sia, è sempre più soggetto a vivere questo tipo di fragilità. E non sempre è possibile essere presi in carico dai Centri di Salute Mentale territoriali o manca la forza di farlo. La capacità di riconoscere che quel disagio psichico che accompagna la vita di chi vive ai margini, si è fatto sempre più ampio, sempre più ingombrante. Per questo, «parte un nuovo treno da Binario 95, con una carrozza che si occuperà di un tema complesso e molto attuale». Alessandro Radicchi è il presidente di Europe Consulting Onlus e fondatore del Polo Sociale Roma Termini. Da tanti anni si occupa di senza dimora, sperimentando interventi di accoglienza, inclusione sociale e salute di quanti vivono in gravi condizioni di emarginazione. Il Binario 95 di cui fa riferimento è il centro di accoglienza situato nella Stazione Termini di Roma, gestito dalla Europe Consulting nei locali concessi in comodato d’uso gratuito da Ferrovie dello Stato Italiane.

E’ in questi spazi che da qualche giorno è attivo il Presidio Psico Sociale chiamato “Area 95”. «Una nuova azione di sostegno psicologico e psichiatrico per la tutela della salute mentale delle persone senza dimora o particolarmente vulnerabili della nostra città». Il servizio è stato immaginato per offrire una risposta importante e concreta alle persone senza dimora che soffrono di disagio psichico, che «possono auto-segnalarsi al numero 06.94809595, oppure, per chi avesse difficoltà a telefonare, presentarsi all’Help Center per prenotare un colloquio preventivo».

L’obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita e di salute di chi vive in strada, «per andare incontro alle persone più dimenticate e continuare, a contaminare positivamente il modo di fare sociale nel nostro Paese, per rompere un muro. Area 95» spiega Radicchi «vuole rappresentare quel ponte tra chi vive in strada e soffre di malattie mentali, numero purtroppo sempre in aumento, e i servizi psichiatrici istituzionali. È questa una delle sfide dell’integrazione sociosanitaria, che potrà concretizzarsi solo quando qualcuno proverà davvero a metterla in pratica con esempi sperimentali come questo. Il fatto che ci siano state subito delle prenotazioni è il segno di come questo tema sia molto sentito».

Il servizio, dunque, è realizzato da Binario 95 e SMES Italia – Salute Mentale ed Esclusione Sociale, in collaborazione con il Poliambulatorio Caritas di Roma, ed è sostenuto dai fondi del progetto “Dottor Binario” finanziato dalla Regione Lazio alla Europe Consulting Onlus. «L’intervento psicologico e psichiatrico su un soggetto senza dimora» evidenzia Giuseppe Riefolo, psichiatra e presidente di SMES Italia «permette di cogliere la sofferenza psicologica differenziandola dalla generica emarginazione sociale». “Area 95”, quindi, si inserisce all’interno delle azioni sviluppate dal Protocollo “Salute per Tutti” siglato dall’Assessorato e Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale con istituzioni sanitarie ed enti del terzo settore tra cui in particolare l’IRCCS IFO San Gallicano.

«Quello del presidio è uno dei primi risultati del Protocollo sulla Salute, che prevede interventi sanitari in favore delle persone fragili, povere, migranti e senza dimora. Non va dimenticato, che per tutta la pandemia, grazie alla collaborazione con l’Istituto IFO San Gallicano sono stati effettuati 10mila tamponi e 6mila vaccini alle persone senza dimora. E’ inoltre attivo» conclude Radicchi «il presidio di dermatologia gratuita che interviene sulle problematiche patologiche dei migranti e dei senza dimora, mentre di recente è stato avviato anche un presidio ginecologico per prendere in carico quelle persone che diversamente avrebbero difficoltà ad accedere a questo tipo di servizio». Per saperne di più: www.dottorbinario.it


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