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Opal Lee, in difesa dei diritti degli afroamericani. Sarà suo il Nobel per la Pace?

Ad Opal Lee, attivista per i diritti degli afroamericani, va attribuito il merito di aver fatto riconoscere come festa nazionale, dopo 40 anni di battaglie, il “Juneteenth”, ricorrenza che celebra la fine della schiavitù negli Stati Uniti. La decisione è stata presa nel 2021 da Joe Biden su sollecitazione (anche) del movimento Black Lives Matter. Un albo illustrato racconta questa battaglia ai bambini

di Sabina Pignataro

Il 7 ottobre la 96enne Opal Lee, attivista per i diritti degli afroamericani, potrebbe ricevere il premio Nobel per la Pace 2022.
Lee
ha contribuito a rendere il Juneteenth, ricorrenza annuale che celebra la fine della schiavitù negli Stati Uniti, una festa riconosciuta a livello nazionale, nel 2021.

Oggi un albo illustrato, Opal Lee e il significato della libertà (Alise Editore), racconta questa battaglia ai bambini: per piantare semi di consapevolezza ed educare alla giustizia non è mai troppo presto. La sua storia ricorda un tempo lontano ma spaventosamente vicino ogni volta che si perdono di vista i valori più sacri.

La storia di Opal Lee

Cresciuta in un quartiere prevalentemente bianco a Fort Worth, in Texas, Lee aveva solo dodici anni quando un gruppo formato da circa cinquecento suprematisti bianchi diede fuoco alla sua casa, senza subire alcuna ripercussione. Da quel momento in poi, la sua missione fu cercare di portare consapevolezza sulle disparità sociali, far conoscere le lotte degli afroamericani negli Stati Uniti Stati, così come creare una società più equa per l’umanità.

“Dobbiamo semplicemente rendere le persone consapevoli del fatto che nessuno di noi è libero finché non lo siamo tutti”, ha dichiarato Opal Lee in un’intervista al New York Times, “e non lo siamo ancora. Ci sono così tante disparità“. Proprio per la sua lotta e per la dedizione mostrata alla causa dei diritti umani e civili, i membri del Congresso del Texas che hanno deciso di candidare l’attivista al Premio Nobel per la Pace 2022.

Il nome della vincitrice o del vincitore verrà reso noto il 6 ottobre. (qui la diretta)

Dobbiamo semplicemente rendere le persone consapevoli del fatto che nessuno di noi è libero finché non lo siamo tutti

Opal Lee

Che cos'è Juneteenth

Juneteenth è una festa celebrata il 19 giugno per commemorare l'emancipazione delle persone ridotte in schiavitù negli Stati Uniti. La data ricorda il momento in cui la notizia della liberazione dei neri dalla schiavitù arrivò finalmente in Texas il 19 giugno 1865, a distanza di oltre due anni dall'emanazione del Proclama di Emancipazione firmato dal presidente Abraham Lincoln già il 1° gennaio 1863.

Juneteenth è ora una festa federale, dopo che il presidente Joe Biden, nel 2021, anche in seguito alle proteste, marce e manifestazioni organizzate da movimenti come Black Lives Matter per l'uccisione di George Floyd, ha firmato una legge che riconosce il 19 giugno come Juneteenth National Independence Day, il giorno che commemora ufficialmente la fine della schiavitù negli Stati Uniti.

Il rosso è il colore associato alla festa, poiché simboleggia il sacrificio e la transizione. Le celebrazioni in genere includono cibi rossi come la red velvet cake, bevande rosse, anguria e carni alla griglia. Altre pietanze “povere” come pane di mais e cavolo cappuccio rappresentano tradizionalmente prosperità, fortuna e ricchezza.

Foto in apertura tratta dal libro Opal Lee e il significato della libertà (Alise Editore)


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