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Economia & Impresa sociale 

Foggia, apre la bottega con prodotti etici e liberati dalle mafie

"centonove/novantasei” è la bottega di prodotti realizzati da associazioni e cooperative impegnate sui temi della giustizia sociale, dell’inclusione lavorativa e delle produzioni solidali. Apre a Foggia su iniziativa del consorzio Oltre, che per il nome si è ispirato alla legge 109/96 sul riuso sociale dei beni confiscati alla mafia

di Emiliano Moccia

C’è il caffè realizzato dalle detenute della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. Ci sono i vini prodotti sui terreni confiscati alle mafie nelle campagne di Cerignola. Oppure i taralli, frutto del lavoro artigianale dei ragazzi detenuti ed ex-detenuti coinvolti dalla Diocesi di Andria. Ci sono i frollini, preparati dai giovani che frequentano il laboratorio di prodotti da forno all'’nterno del carcere minorile Malaspina di Palermo. O l’olio extravergine d’oliva, il cui intero ciclo di produzione coinvolge persone con problemi di salute mentale. E tanto altro. Perché “centonove/novantasei” è una bottega di prodotti realizzati da associazioni e cooperative impegnate sui temi della giustizia sociale, dell’inclusione lavorativa e delle produzioni solidali. Vini, patè di cima di rapa, melanzane sott’olio, passate di pomodoro, olio, caffè, tè, tisane, olive, taralli, liquori, ceci, libri.

In un territorio come quello della provincia di Foggia, sempre più al centro delle cronache per notizie su violenza, criminalità, mafia, usura, estorsioni, devianza (13 omicidi dall'inizio dell'anno), il consorzio di cooperative sociali Oltre prova a dare il suo contributo attraverso un’azione che vuole essere soprattutto un’operazione culturale e di sensibilizzazione. “centonove/novantasei”, infatti, apre a Foggia con questi obiettivi. Il taglio del nastro è in programma, sabato 15 ottobre 2022, in piazza Cavour n. 3, per presentare e far conoscere alla comunità lo spazio che punta a diventare presidio di cultura dell’antimafia e crocevia di storie, incontri, prodotti etici e liberati dalla mafia. A partire dal nome scelto per il punto vendita: «Sin dal nome della bottega vogliamo raccontare l’importanza e l’efficacia della legge 109/96, la normativa che consente la restituzione alla collettività delle ricchezze e dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali favorendone il riutilizzo pubblico e sociale» spiega Antonio Cocco, direttore del consorzio Oltre.

Beni, terreni, immobili, quindi, «che attraverso le attività di agricoltura generano un cambiamento delle persone e dei territori coinvolti, favorendo anche l’inserimento lavorativo di quanti provengono da situazioni di fragilità. Abbiamo deciso di aprire nel centro, nel cuore della città, per diventare punto di riferimento sulle tematiche della giustizia sociale. E vogliamo farlo» aggiunge Cocco «attraverso la varietà dei prodotti presenti sugli scaffali e con un programma di eventi che mira a far conoscere testimonianze, buone prassi, economie sostenibili e circolari, per avviare un processo di riflessione e di contaminazione positiva nelle nostre comunità».

Fare cultura, insomma, attraverso il racconto diretto di chi è riuscito a trasformare un luogo simbolo del potere criminale in avamposto di legalità, di sviluppo, di lavoro regolare, di antimafia. Economia civile e visione lavorativa che provano a parlare anche a chi fa parte o è tentano di entrare negli ingranaggi malavitosi, a partire dai più giovani, che puntano al guadagno facile e veloce. I prodotti contenuti in “centonove/novantasei” spiegano che un’altra vita è possibile. Anche per questo, «abbiamo già avviato in queste settimane un percorso di rete con numerose associazioni e realtà del territorio, al fine di allargare la partecipazione ed arricchire le attività di promozione sui temi su cui vogliamo spingere a riflettere il nostro territorio».

L’inaugurazione di “centonove/novantasei”, dunque, si svolgerà a partire dalle ore 10.30 con l’organizzazione di una due giorni di attività che danno il via al lungo programma di appuntamenti per coinvolgere associazioni, cittadini, istituzioni, commercianti, imprenditori in una rete capace di far sentire un racconto propositivo ed inclusivo del territorio. Perché il foggiano, nonostante le evidenti difficoltà, è una grande area del Mezzogiorno che crede ancora nella speranza, come dimostra anche il “Patto educativo provinciale” promosso in questi giorni dal prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, per costituire una cabina di regia finalizzata proprio a promuovere la cultura della legalità e la cittadinanza attiva, con particolare attenzione alle nuove generazioni.