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Rapporto Caritas 2022: Il Reddito di cittadinanza da cambiare

Il Reddito di Cittadinanza, è stata finora percepita da 4,7 milioni di persone, ma raggiunge poco meno della metà dei poveri assoluti (44%) e solamente il 22,3% delle persone che si rivolgono alle Caritas. Sarebbe quindi opportuno assicurarsi che fossero raggiunti tutti coloro che versano nelle condizioni peggiori, partendo dai poveri assoluti

di Redazione

I dati dell’”Anello debole”, il rapporto sulla povertà della Caritas Italiana presentato come da tradizione oggi, 17 ottobre, giornata mondiale di lotta all’indigenza, fotografano il 2021 nero dell’Italia nascosta, che non ce la fa, la,popolazione che convive con la povertà quotidiana ai massimi storici e nemmeno la metà ha avuto il reddito di cittadinanza.

Il paese degli ultimi l’anno scorso si è ulteriormente ingrandito fino a contare 1 milione 960mila famiglie in povertà assoluta, pari a 5.571.000 persone che sono il 9,4% della popolazione residente. L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (10%) mentre scende significativamente nel Nord-Ovest (6,7% da 7,9%). Tra il 2020 e il 2021 la povertà è cresciuta più della media nelle famiglie con almeno 4 persone, con persona di riferimento di età tra 35 e 55 anni. le famiglie degli stranieri e quelle con almeno un reddito da lavoro.

Il capitolo conclusivo del Rapporto si sofferma sulla situazione e le prospettive delle politiche di contrasto alla povertà, sviluppando una riflessione lungo tre assi: come realizzare buone politiche contro la povertà assoluta; quali interventi pubblici sono adeguati per fronteggiare l’alto rischio di povertà ed esclusione sociale in Italia; quale ruolo la rete delle Caritas può svolgere in uno scenario di politiche pubbliche profondamente mutato negli ultimi anni, in cui lo Stato viene assume un rinnovato ruolo di centralità.

La misura di contrasto alla povertà esistente nel nostro Paese, il Reddito di Cittadinanza, è stata finora percepita da 4,7 milioni di persone, ma raggiunge poco meno della metà dei poveri assoluti (44%) e solamente il 22,3% delle persone che si rivolgono alle Caritas. Sarebbe quindi opportuno assicurarsi che fossero raggiunti tutti coloro che versano nelle condizioni peggiori, partendo dai poveri assoluti. Accanto alla componente economica dell’aiuto vanno garantiti adeguati processi di inclusione sociale. Ma al momento una serie di vincoli amministrativi e di gestione ostacolano tale aspetto.

Il Rapporto offre alcune proposte, di rafforzamento della capacità di presa in carico dei Comuni, anche attraverso il potenziamento delle risorse umane e finanziarie a disposizione e un miglior coordinamento delle azioni. Particolare attenzione va data ai nuovi progetti programmi in partenza, finanziati dal Pnrr, tra cui GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), un programma pensato per rafforzare i percorsi di occupabilità di disoccupati, lavoratori poveri o fragili/vulnerabili (NEET, giovani, maturi), beneficiari di RdC e di ammortizzatori sociali in costanza o assenza di rapporti di lavoro; si tratta di 3 milioni di persone da formare o riqualificare entro il 2025, di cui il 75% saranno donne, disoccupati di lunga durata, giovani under 30, over 55. Per il tipo di profilo definiti, questo programma interesserà senz’altro persone che si rivolgono ai centri e servizi Caritas.

I numeri rilevanti del Rapporto Caritas 2022

* 5,6 milioni di poveri assoluti in Italia, di cui 1,4 milioni bambini (Istat)

* Mobilità sociale: Italia ultima tra i Paesi europei più industrializzati (Word Economic Forum)

* Mobilità educativa: solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore ottiene un diploma universitario (la media Ocse è del 22%); la percentuale sale al 65% per i figli dei laureati (OCSE)

* Per i nati in famiglie poste in fondo alla scala sociale (nell’ultimo quintile di reddito) diminuiscono le chanches di salire i gradini della scala sociale. Tra loro il 28,9% resterà proprio nella stessa posizione sociale dei genitori

* Sei assistiti Caritas su 10 sono poveri intergenerazionali (sono rimasti intrappolati nei “pavimenti appiccicosi”)

* Tra i nati da genitori senza alcun titolo, quasi un beneficiario Caritas su 3 si è fermato alla sola licenza elementare

* In Italia occorrono 5 generazioni per una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello di red-dito medio (la media OCSE è di 4-5 generazioni)

* Si contano oltre 3milioni di NEET in Italia (nella fascia 15-34 anni), pari al 25,1% del totale. u Dal 2014 al 2022 (marzo) gli iscritti a Garanzia Giovani risultano 1.658.904; solo per il 18,2% di loro il Programma ha potuto contribuire ad una soluzione stabile di lavoro (ANPAL)

* 227.556 persone supportate dai soli servizi Caritas in rete presenti in 192 diocesi u il 54,5% dell’utenza Caritas manifesta due o più ambiti vulnerabilità: tra problemi economici, occupazionali, abitativi, familiari, di salute, legati all’immigrazione, ecc.

* 1.484.151 interventi di aiuto erogati da 192 Caritas diocesane

* 14.637.113 euro erogati in varie forme di interventi dai 2.797 servizi/centri diocesani e parrocchiali in rete


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