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Il premio Sakarov al popolo ucraino

Il Premio per la libertà di pensiero assegnato al "coraggioso popolo ucraino, rappresentato dal suo presidente, dai suoi leader eletti e dalla sua società civile"

di Redazione

Il premio Sakarov, premio dedicato al dissidente sovietico e dedicato alla lotta per i diritti è stato assegnato oggi dal Parlamento Europeo al “coraggioso popolo ucraino rappresentato dal presidente eletto, i suoi leader e la società civile”.

Il popolo ucraino ha cercato di far capire in tutti i modi di essere un popolo unicamente europeo, pronto a raggiungere la famiglia dei loro vicini occidentali. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola si è congratulata con gli ucraini, dicendo che “stanno difendendo ciò in cui credono, combattendo per i nostri valori, tutelando la democrazia, la libertà e lo stato di diritto, rischiando le loro vite”.

L’Ucraina e i suoi abitanti si trovano al centro dei cambiamenti europei e mondiali, prima loro malgrado, poi hanno deciso di diventare protagonisti, proprio per non lasciare a un solo uomo il destino della terra. Della comunicazione, spesso sarcastica, mordace, irriverente, combattiva, hanno fatto uno dei loro obiettivi principali per farsi conoscere e anche per contrastare la disinformazione del Cremlino. Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo e organizzatrice del seminario sulla salvaguardia della libertà di stampa, ha detto che il regime di Vladimir Putin punta molto sulla distorsione delle informazioni, sul rovesciamento della realtà e della storia, nel tentativo costante di criminalizzare il popolo e il governo ucraino”.

Le modalità di propaganda sono raffinate e subdole, e in Italia ne sappiamo qualcosa, ma Kyiv ha risposto con determinazione e coraggio e il messaggio è stato: guardateci, siamo noi i coraggiosi, siamo noi che stiamo combattendo per la nostra libertà e i valori che sono nostri, certo, ma sono anche i vostri. Metsola ha dedicato il premio agli “ucraini che combattono sul campo. Quelli che sono stati costretti a fuggire. Quelli che hanno perso parenti e amici. Per tutti quelli che si alzano e combattono per ciò in cui credono. So che il coraggioso popolo ucraino non si arrenderà” e poi ha promesso: “non lo faremo nemmeno noi”.


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