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Terzo settore, un patrimonio che va assicurato

A fine 2021 è infatti divenuto operativo il Registro unico nazionale del Terzo settore-Runts voluto dalla Riforma, ma l’adeguamento degli enti alle nuove normative è tuttora in fase di assestamento e il 17,5% delle realtà potenzialmente soggette ai nuovi obblighi assicurativi non ha ancora sottoscritto le polizze previste a tutela dei volontari

di Redazione

In Italia, il mondo del Terzo settore movimenta circa 70 miliardi di risorse e rappresenta il 5% del Pil nazionale. Una ricchezza che va messa al riparo dai rischi che ne posso compromettere la solidità e che, ogni anno, costringono più di 12mila enti a chiudere.
A fine 2021 è infatti divenuto operativo il Registro unico nazionale del Terzo settore-Runts voluto dalla Riforma, ma l’adeguamento degli enti alle nuove normative è tuttora in fase di assestamento e il 17,5% delle realtà potenzialmente soggette ai nuovi obblighi assicurativi non ha ancora sottoscritto le polizze previste a tutela dei volontari. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine Il Non Profit in evoluzione, che Cattolica Assicurazioni (Gruppo Generali) ha realizzato insieme a Centro Studi sugli Enti ecclesiastici — Cesen e sugli altri enti senza fini di lucro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel contesto determinato dalla Riforma, Cattolica si pone al fianco degli enti forte della lunga esperienza della propria Business Unit Enti religiosi e Terzo settore: un’eccellenza nel settore grazie alla formazione continua dei suoi professionisti, alla presenza attiva sul territorio e alla collaborazione con figure di alta autorevolezza. L’aggiornamento costante sulle specificità giuridiche ed operative degli enti non profit permette alla Business Unit di conoscere le esigenze di questo mondo e proporre loro un ecosistema distintivo e integrato che comprende soluzioni su misura, come Cattolica&Non Profit, la nuova polizza dedicata a enti, associazioni e imprese sociali, ma anche servizi di gestione sinistri, consulenza e formazione.


«Cattolica è storicamente attenta al mondo del volontariato e del Non Profit», sottolinea Samuele Marconcini, amministratore delegato di Cattolica, «realtà con oltre 360mila enti e 900mila dipendenti. Un mondo che dalla prospettiva assicurativa vale, solo nel mercato danni non auto, circa 500 milioni di euro e di cui la nostra società detiene una quota significativa di mercato».
«Grazie alla Business Unit abbiamo portato sul mercato una soluzione assicurativa distintiva, scritta subito dopo l’emanazione dei decreti attuativi della Riforma, che offre tutele che vanno oltre quanto strettamente previsto», evidenzia Piero Fusco, responsabile della stessa Unit: «L’ecosistema di associazioni e imprese sociali in Italia è molto articolato e vitale, e questo è testimoniato dai 5,5 milioni di volontari italiani».
«Una risposta che rafforza il percorso della Compagnia in una direzione di sostenibilità ed inclusività», conclude Francesco Semola, responsabile Area tecnica e commerciale della Business Unit.


Nella foto: Samuele Marconcini, amministratore delegato di Cattolica


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