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Rossano Bartoli, un Commendatore “a servizio” delle persone sordocieche

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d'Oro, dell'onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. «Questo riconoscimento è segno anche di una grande considerazione nei confronti di tutta la Fondazione e delle tante persone che hanno lavorato e continuano a lavorare a favore delle persone sordocieche»

di Sara De Carli

Il primo pensiero è sempre e comunque per la Lega del Filo d’Oro. Perché quella di Rossano Bartoli, osimano, 72 anni, oggi Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, è una lunga storia di appartenenza alla Lega del Filo d’Oro. Con la discrezione schiva che lo contraddistingue, Bartoli nel commentare la notizia ne estende il merito all’intera Fondazione, che da tanti anni lui rappresenta: «È un grande onore, che chiama ad una ancor maggiore responsabilità a continuare nell’impegno per l’ulteriore sviluppo dell’Ente. Questo importante riconoscimento è segno anche di una grande considerazione nei confronti della Lega del Filo d’Oro e delle tante persone che quotidianamente hanno lavorato e continuano a lavorare con passione e dedizione, a favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali».

Il cursus honorum di Bartoli è legato a doppio filo alla Lega del Filo d’Oro, la realtà nata nel 1964 per l’assistenza, l’educazione e la riabilitazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. I sordociechi all’epoca erano “i grandi sconosciuti” e la loro condizione era considerata generalmente “troppo grave” per investirci tempo, sforzi e risorse. A seminare la consapevolezza che le cose fossero differenti fu Sabina Santilli, una donna sordocieca, che dopo aver rintracciato in tutta Italia diverse persone sordocieche e aver corrisposto con esse per posta, nel 1964 decise di creare un’associazione “apposta” per chi non vede e non sente.

Bartoli era appena un ragazzo quando entrò alla Lega del Filo d’Oro come volontario: era l’estate del 1968 e partecipò a un soggiorno estivo di sordociechi uomini adulti. Fu un “colpo di fulmine”: rimase. Sempre da volontario partecipò ad altri soggiorni e mise in piedi le prime raccolte fondi, girando porta a porta con altri amici. Nel luglio 1974 si laurea in chimica a Bologna e nel settembre 1975 viene assunto alla Lega del Filo d’Oro come Direttore Amministrativo, per poi diventare nel 1988 Segretario Generale.

In questi lunghi anni accompagna in prima persona la crescita e lo sviluppo del Lega del Filo d’Oro, che da piccola associazione locale diventa una grande realtà nazionale, con centri e sedi in dieci regioni: una crescita che vuole essere il modo per raggiungere sempre più persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali là dove esse vivono, per sostenere da vicino i percorsi inclusivi all’interno delle comunità, per accompagnare le famiglie. Una crescita che non ha mai tradito le origini. La pensione per Bartoli arriva nel settembre 2018, ma subito alla Lega del Filo d’Oro rientra come volontario, con il ruolo di Presidente.

Il suo impegno per la Lega del Filo d’Oro e per l’intero Terzo settore italiano (negli anni Bartoli ha fatto parte del CdA di Assif, di Vita, del Summit della solidarietà solo per fare alcuni esempi e dal 2013 è portavoce del Comitato Testamento Solidale), che dura ininterrottamente da 54 anni, gli ha portato diversi riconoscimenti, fra cui l’Onorificenza di Cavaliere “Al merito della Repubblica italiana” nel 2016, l’Italian Fundraising Award nel 2015, la Laurea ad honorem in Economia e Management conferita da parte dell’Università Politecnica delle Marche nel 2004. Ma quello che lui cita più volentieri è ancora un riconoscimento “di servizio”: quello per le oltre 140 donazioni di sangue fatte per l’Avis. Congratulazioni, Rossano!


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