Welfare & Lavoro

PartecipAzione, come funziona il programma che promuove l’integrazione delle persone rifugiate

Chiude a Roma la quinta edizione del programma di Unhcr e Intersos. PartecipAzione ha offerto alle associazioni di rifugiati formazione, rafforzamento delle competenze, supporto tecnico individualizzato oltre che un finanziamento e un accompagnamento progettuale. Le 10 realtà supportate quest'anno hanno potuto sviluppare attività che rappresentano esempi concreti di solidarietà e inclusione tra cui i corsi di italiano per le madri e i bambini ucraini e i seminari sulla salute riproduttiva per le rifugiate afgane

di Redazione

Si è aperto questa mattina l’evento conclusivo della quinta edizione di PartecipAzione, il programma realizzato da INTERSOS e UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, che promuove l’integrazione delle persone rifugiate nella vita economica, sociale e culturale del Paese. Partecipano all’evento le associazioni di rifugiati, le organizzazioni locali che ne favoriscono la partecipazione attiva, l’inclusione sociale e l’integrazione, le istituzioni e i media.

Le 10 associazioni supportate in questa quinta edizione di PartecipAzione hanno potuto sviluppare attività e progetti che rappresentano esempi concreti di solidarietà e inclusione. Ad esempio, i corsi di italiano per le madri e i bambini ucraini e i seminari sulla salute riproduttiva pensati per le rifugiate afgane. E poi i laboratori di cucina etnica, gli sportelli di orientamento al lavoro per le persone LGBTQ+ e un’organizzazione, la prima in Italia, costituita da apolidi per dare voce alle problematiche legate all’apolidia.

Per la realizzazione di questi progetti, il programma PartecipAzione ha offerto alle associazioni di rifugiati formazione, rafforzamento delle competenze, supporto tecnico individualizzato oltre che un finanziamento e un accompagnamento progettuale. Inoltre, il rafforzamento della rete di associazioni ha perseguito l’obiettivo di dare visibilità e risalto alla voce dei rifugiati in Italia e a consolidare il loro ruolo di attori chiave all’interno della società civile.

L’evento conclusivo di PartecipAzione è l’occasione per conoscere i risultati del programma, i progetti realizzati e le storie delle persone rifugiate raccontate dalla viva voce dei protagonisti. Articolato in workshop e tavoli tematici, l’appuntamento rappresenta anche un momento di confronto e dibattito sulle sfide e le opportunità dell’integrazione dei rifugiati nel nostro Paese.

“Il sostegno di UNHCR al programma PartecipAzione nasce dalla convinzione che le persone rifugiate e apolidi debbano essere i protagonisti nella ricerca di soluzioni ai problemi di protezione e integrazione che incontrano in Italia”, dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Siamo entusiasti dei risultati raggiunti in cinque anni dalle associazioni sostenute da PartecipAzione che hanno potuto contribuire, in ciascun territorio, a costruire una società più inclusiva e solidale”.

IL PROGRAMMA
Dal 2018 PartecipAzione ha supportato direttamente 50 associazioni di rifugiati in 12 regioni italiane, fornendo finanziamenti e formazione continua da parte di un team dedicato per realizzare progetti di integrazione. Il bilancio dopo cinque anni è estremamente positivo. I numeri certificano l’efficacia del programma. Il 70% delle associazioni coinvolte ha presentato nuovi progetti, l’87% ha sviluppato collaborazioni con altri attori della società civile, l’82% ha aumentato la propria visibilità sui media e oltre il 50% ha partecipato a tavoli decisionali con le istituzioni. “PartecipAzione si conferma un esempio virtuoso e concreto di politica dell’integrazione. I tanti progetti realizzati e i risultati ottenuti ci mostrano come l’integrazione nel nostro Paese non solo sia possibile ma rappresenti una grande opportunità di crescita. In questo senso, sostenere le associazioni di rifugiati sul territorio, come fa il nostro programma, rappresenta uno strumento fondamentale”, commenta Cesare Fermi, direttore regionale per l’Europa di INTERSOS.

LE ASSOCIAZIONI DELL’EDIZIONE 2022
Questa quinta edizione non poteva che rappresentare le principali sfide dell’attualità internazionale. A cominciare dalla guerra in Ucraina. Sono due le associazioni – Support UA Children e Donne dell’Est – che hanno realizzato progetti a favore delle persone in fuga dal Paese, dai gruppi di sostegno psicologico alla consulenza legale. Figlia della crisi in Afghanistan è invece l’organizzazione fondata da sette donne che hanno trovato protezione in Italia nell’agosto 2021 dopo la presa di Kabul da parte dei talebani. Associazione di Solidarietà Donne per le Donne (ASDD) punta sulla salute riproduttiva come strumento di emancipazione femminile. Due associazioni – MOS e Il Grande Colibrì – hanno messo in campo progetti, per l’inserimento lavorativo e abitativo, a favore delle persone LGBTQ+ rifugiate e richiedenti asilo in fuga dai propri Paesi per ragioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Puntano sul cibo come veicolo di scambio culturale e come strumento di emancipazione economica Origens e In Cammino con Gustamundo. Entrambe promuovono corsi di cucina multietnica per le donne rifugiate. E poi c’è chi fa il bis come Sotto il Baobab. Già parte dell’edizione 2021, quest’anno l’associazione fondata da braccianti ha realizzato un centro culturale riservato alle donne. Un progetto che riflette la volontà di essere più inclusivi. Investe sull’integrazione socioeconomica il progetto di Stra Vox, associazione radicata nel quartiere Ballarò di Palermo, dove è sorto uno sportello di consulenza legale e orientamento al lavoro per la comunità di rifugiati e richiedenti asilo della città. Infine, PartecipAzione 2022 ha permesso la nascita della prima organizzazione di apolidi in Italia, l’Unione Italiana Apolidi. UNIA vuole dare voce e rappresentanza alla frammentata comunità di chi non possiede alcuna cittadinanza.

L’appuntamento è realizzato grazie alla collaborazione con il Romaeuropa Festival 2022 e l’Azienda Speciale Palaexpo nell’ambito di una più ampia partnership sviluppata con questa edizione del festival diretto da Fabrizio Grifasi. Un terreno comune di dibattito, riflessione e azione, sviluppato attraverso un percorso di narrazioni condivise, iniziativa di raccolta fondi e la partecipazione dei rifugiati agli eventi del festival che si concluderà il 20 novembre.


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