Sanità & Ricerca

Salute, un premio al non profit che umanizza le cure

Con gli Humanizing Health Awards Teva Italia premia le associazioni di pazienti, di famigliari, di volontariato che si impegnano per rendere più umano il momento delle cure. E lo fa facendole "votare" dai dipendenti

di Redazione

Tornano i premi all’umanizzazione delle cure. Teva Italia, big del farmaco equivalente, continua il suo impegno nella promozione delle realtà associative dei pazienti, dei famigliari, di volontariato, ed è pronta ad assegnare gli Humanizing Health Awards 2022, i riconoscimenti alle realtà non profit impegnate in questa direzione.

Venerdì 18, a Milano, infatti, conosceremo i nomi dei quattro vincitori, alla fine di un percorso nel quale vengono coinvolti di tutti i dipendenti italiani che votano i progetti e le esperienze migliori e alle quali andrà un assegno di 10mila euro ciascuna, in un formula che coniuga bene l’impegno verso gli stakeholder esterni e il coinvolgimento e la sensibilizzazione del proprio capitale umano. Saranno il nuovo a.d. Umberto Comberiati, che ha sostituito nel luglio scorso Hubert Puech d'Alissac, e la responsabile risorse umane, Rossana Cantù, a premiarle, in un evento che sarà coordinato dal caporedattore di VITA, Giampaolo Cerri.

«La mission di Teva», fanno sapere dal quartier generale milanese, «è da sempre quella di aiutare le persone a sentirsi meglio, non solo con la produzione e distribuzione di farmaci sostenibili e di alta qualità, ma anche con il sostegno ad iniziative di solidarietà». Nelle precedenti edizioni, qui il 2021 e qui il 2019, con gli Humanizing Health Awards, Teva Italia ha premiato otto progetti di umanizzazione delle cure: grazie alla donazione ricevuta, le associazioni vincitrici hanno potuto avviare nuove attività dedicate ai pazienti e alle loro famiglie.

Per questo, con gli Humanizing Health Awards 2022 continua l’impegno di Teva nel sostegno alle realtà che supportano i pazienti nel loro percorso di cura.

«In Teva», proseguono dal gruppo multinazionale nato in Israele nel 1901, «pensiamo che prendersi cura di un paziente non significhi solo somministrargli i giusti medicinali. Prendersene cura vuol dire anche mostrare empatia, umanità, dignità e compassione. Prendersi cura dei propri pazienti», aggiungono, «è un valore molto importante per Teva, espresso non solo con la produzione e distribuzione di farmaci che migliorano la qualità di vita delle persone, ma anche attraverso iniziative di solidarietà».


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