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A Cagliari un Help Center per accogliere i senza dimora

È il diciottesimo centro della rete Onds (il primo in Sardegna) che sorge in Italia nelle aree di proprietà delle Ferrovie di Stato. La gestione è stata affidata all'associazione Donne al Traguardo, un’eccellenza nel territorio cagliaritano. Oltre 40 posti letto in bassa soglia per ospitare nelle ore notturne uomini, donne e madri in condizione di grave emarginazione sociale

di Luigi Alfonso

Cagliari si è aggiunta all’elenco delle città che ospitano un Help Center nelle aree che gravitano attorno a una stazione ferroviaria. L’obiettivo è quello di accogliere e sostenere persone senza dimora e in difficoltà. L’edificio di viale La Plaia, il primo del genere rigenerato in Sardegna, ha una superficie di mille metri quadri (è uno dei più grandi presenti in Italia). È sorto dalla collaborazione tra Ferrovie dello Stato Italiane e Comune di Cagliari. Rientra nella rete coordinata dall’Osservatorio nazionale della solidarietà nelle stazioni (Onds), un progetto di Fs Italiane e Anci che ora conta 18 Help Center in altrettanti terminal ferroviari o nelle immediate vicinanze, ed è integrato con servizi di prossimità comunali (servizio mobile di sostegno, unità di strada, progetto Città invisibili). Lo sportello offre un servizio di ascolto, orientamento, osservazione dello stato del disagio ed è rivolto ad adulti in condizione di grave emarginazione sociale, senza fissa dimora e con difficoltà economiche, sanitarie o relazionali.

Il Centro di Cagliari integra attività diurne, laboratori e distribuzione vestiario sino all’accoglienza notturna nei diversi appartamenti posti nei piani superiori dell’edificio. A gestirlo è l’associazione Donne al Traguardo, nata nel 2001 da un gruppo di donne per aprire spazi al femminile nel campo culturale, sociale, politico ed economico. Rappresenta un’eccellenza nel territorio cagliaritano, per la varietà di iniziative e la capacità di aggregare energie e risorse intorno ad obiettivi comuni. Il servizio operativo cagliaritano offre una quarantina di posti letto in bassa soglia per accogliere nelle ore notturne uomini, donne e madri in condizione di grave emarginazione sociale. Nello stesso stabile e negli spazi all’aperto adiacenti, Donne al Traguardo ha attivato un centro di aggregazione sociale e un servizio di raccolta e distribuzione di viveri, vestiario e suppellettili.

Gli Help Center in Italia, nel 2022, hanno effettuato 400mila interventi, 50mila interventi di supporto e orientamento e la presa in carico di oltre 15mila persone con programmi di intervento individuali. Ad oggi sono presenti anche nelle stazioni di Bari Centrale, Bologna Centrale, Brescia, Catania Centrale, Chivasso, Firenze Santa Maria Novella, Foggia, Genova Cornigliano, Grosseto, Messina Centrale, Milano Centrale, Napoli Centrale, Pescara Centrale, Pisa San Rossore, Reggio Calabria Centrale, Roma Termini e Torino Porta Nuova. «Più dei numeri, che variano a seconda del periodo e anche sulla spinta di eventi straordinari come la pandemia, è importante il modello», sottolinea il direttore dell'Onds, Alessandro Radicchi, presente al taglio del nastro.

«Desidero ringraziare tutti gli enti pubblici e privati e le associazioni che hanno dato un grande contributo per la nascita dell’Help Center», sottolinea la presidente di Donne al Traguardo, Silvana Migoni. «In cima alla lista, naturalmente, figurano le Ferrovie di Stato che hanno concesso un intero stabile ormai in disuso. Quindi la rete Onds, la Città Metropolitana e il Comune di Cagliari, l’Associazione degli Ingegneri, Fondazione di Sardegna, Banca Intesa San Paolo, Trasporti Grendi, Ditta Fratelli Collu, Amazon, l’Associazione Mogli dei Medici, Rotary, Lions, Liceo Artistico di Quartu Sant’Elena, Eurospin, Unicef, gli operatori del mercato di San Benedetto, Banco Alimentare, Banco Farmaceutico, Caritas e Ozanam. Ognuno di loro è stato fondamentale per raggiungere questo obiettivo, come pure l’artista Manu Invisible che ha realizzato un grande murales nella facciata esterna, intitolato “Tragitto”».

Credits: foto di Martino Piano