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Sostenibilità sociale e ambientale

Energia, il cambiamento siamo noi

La politica non ci salverà. La transizione energetica dipende da noi e dalle nostre piccole-grandi scelte quotidiane. Ne è convinto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che nel nuovo numero del magazine firma cinque suggerimenti per abbassare da subito l’impatto energetico delle nostre tavole. Ma il potere dei gesti concreti riguarda tantissimi ambiti: dal cibo alla casa, dal piedibus ai gruppi d'acquisto per il pellet e l'elettricità... una guida pratica per vivere da protagonisti "il tempo dell’azione"

di Sara De Carli

La politica non ci salverà. La transizione energetica dipende da noi e dai nostri piccoli-grandi gesti quotidiani. Ne è convinto Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, che nel numero di VITA di novembre, dedicato alla crisi energetica, firma un pezzo per invitare ciascuno di noi, singolarmente, a riscoprire il potere che abbiamo: il potere dei gesti concreti, l’unico che può davvero fermare l’irreversibilità del processo in atto. «Nel periodo storico che stiamo vivendo, caratterizzato da una crisi climatico-ambientale sempre più allarmante, è necessario prendere coscienza del fatto che solo attraverso azioni concrete noi potremo scongiurare lo spettro dell’irreversibilità. È dunque il tempo di farsi promotori di un vero cambio di paradigma mosso dal basso, adottando comportamenti virtuosi che, se condivisi da milioni di persone, possono non solo smuovere i politici a prendere decisioni tangibili, ma soprattutto impattare in maniera significativa sulla conversione ecologica che tanto necessitiamo».

Petrini, naturalmente, parte dal cibo e dà cinque suggerimenti per abbassare da subito l’impatto energetico delle nostre tavole: il sistema alimentare nel suo complesso infatti è uno dei principali responsabili «dello sconquasso ambientale a livello globale. Basti pensare che le emissioni di Co2, per il 37% della produzione totale, dipendono dal comparto agroalimentare».

Dalla tavola alla casa, dagli spostamenti agli imballaggi, dal piedibus alla carne… sono tanti i comportamenti individuali e sociali che possono fare la differenza, contenendo consumi e sprechi energetici. Perché – lo dice l’Onu, non solo Greta e il suo “bla bla bla” che ha affibbiato all’ultima Cop26 – le parole non bastano più, questo è il tempo dell’azione, the decade of action.

Il terzo capitolo del nuovo bookazine è un viaggio in un pezzo d’Italia già proiettato nel futuro, dove le scelte di risparmio non sono un “meno” ma un “più” per le esperienze di comunità e condivisione che stanno già generando. L’impatto (anche economico) conta: per questo vi proponiamo 14 scelte che tutti possiamo fare subito, con il relativo risparmio. Sapevate per esempio che riducendo i tempi e/o la temperatura della doccia, una famiglia può risparmiare 142 smc di gas in un anno, pari a 190 euro? O che dimezzare gli sprechi alimentari (e i costi energetici necessari per smaltirli) ci farebbe guadagnare 13 giorni sull’Overshoot Day? Ma conta anche (forse di più) l'esperienza psicologica individuale e condivisa: non per nulla, come ci spiega il professor Paolo Inghilleri, professore di Psicologia Sociale all’Università degli Studi di Milano, che per Enea ha curato la ricerca "I comportamenti energetici in ambito domestico", dinanzi al dilagare della eco-anxiety le nuove parole d’ordine per la sensibilizzazione sul tema dell’energia sono partecipazione, socializzazione, bellezza. «A spingere il cambiamento nei comportamenti sarà sempre di più il vivere — anzi il condividere — un’esperienza di benessere, legata allo stare insieme tra persone» dice.

A spingere il cambiamento nei comportamenti sarà sempre di più il vivere — anzi il condividere — un’esperienza di benessere, legata allo stare insieme tra persone

Paolo Inghilleri, professore di Psicologia Sociale all’Università degli Studi di Milano

Il successo degli orti urbani

Più di quattro italiani su dieci — il 44% per l’esattezza — si difendono dagli aumenti coltivando in proprio frutta e verdura a chilometro zero in giardini, terrazzi, orti urbani e piccoli appezzamenti di terreno. Parola di Daniele Taffon, biologo, collaboratore di Fondazione Campagna Amica di Coldiretti: fa il “tutor d’orto”. Secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2021 di Legambiente, negli ultimi cinque anni gli orti urbani sono cresciuti del 18%, per una superficie complessiva che supera i 2,1 milioni di metri quadrati. Pronti?

La rivoluzione nella forchetta

Non ci pensiamo mai, ma per produrre una singola caloria alimentare servono calorie da combustibili fossili: pratiche intensive, utilizzo di fertilizzanti chimici sintetici, pesticidi, macchinari agricoli, trasporto delle merci lontano dal luogo di produzione. In Italia per esempio ci vogliono due calorie da combustibili fossili per fare una caloria alimentare: in Arabia Saudita 4,5 e in Brasile 0,8. L’addio alla carne è un dei mega trend del futuro: nessun diktat, ma l’invito a sperimentare.

Ne parliamo con Sara Roversi e Claudia Laricchia del Future Food Institute di Bologna; Rosa Maria Bertino, cofondatrice e autrice di Bio Bank; Paolo Graziano, professore di Scienza politica all’Università di Padova e co-autore della terza indagine nazionale sul consumo responsabile dell’Osservatorio perla Coesione e l’Inclusione Sociale.

Piccole azioni per una casa green

Da dove cominciare, se non dalla casa? Anche qui però, va bene le luci led e staccare le spine, ma la vera rivoluzione sta nell’autoconsumo collettivo, disciplinato dalle stesse normative che parlano di comunità energetiche. Ne parliamo con Martina Rogato, esperta di sostenibilità, che spiega l'importanza di «tanti Robin che singolarmente sono “soltanto” persone comuni che fanno piccoli gesti semplici, ma che insieme hanno un impatto collettivo enorme». Mariana Triglione e Daniela Casarico, ci raccontano cos'è e come funziona una stoviglioteca mentre Riccardo Mancin, coordinatore nazionale di Plastic Free Onlus parla di un movimento – quello delle raccolte dei rifiuti in plastica abbandonati – che coinvolge ormai oltre 250mila volontari.

Pellet ed elettricità… qui ci vuole un Gas

«Ci preoccupiamo che il nostro cibo sia biologico, ma non del fatto che il frigorifero funzioni con energia che proviene da combustibili fossili», dice Sergio Venezia, coordinatore di CO-Energia. Già, perché i Gruppi di acquisto solidale vanno ben oltre frutta e passata. In CO-energia c’è da anni un gruppo di lavoro sulla “sovranità energetica” che ha reso disponibili due convenzioni per l’acquisto di energia elettrica prodotta al 100% da fonti rinnovabili con garanzia d’origine, a cui si può aderire anche senza essere soci di un Gas: una con Dolomiti Energia SpA e una più recente con la cooperativa ènostra. Mentre a Rimini c’è un Gas – Rigas – che da tredici anni nel listino ha il pellet. Il 2022 ha registrato la richiesta più alta della storia, tanto da non poter accontentare tutti: 27 bilici consegnati, su 65 richiesti. Ne parliamo con Sergio Venezia, coordinatore di CO-Energia e Francesco Casella, socio di CO-energia; Enrico Bonemei, referente del gruppo energia del Rigas di Rimini; Ugo Bressanello, presidente della Fondazione Domus de Luna che ha lanciato l'idea della “bombola sospesa".

L’energia che nasce dai pedali

E se ti pagassero per andare al lavoro in bici? Sedici città, da Torino a Foggia, lo faranno: hanno adottato “Pin Bike”, un dispositivo che, montato sulla bicicletta, certifica i chilometri percorsi in ambito urbano e dà crediti in denaro (fino a 30 euro al mese a utente) da spendere nei negozi della propria città, promuovendo così la mobilità sostenibile e allo stesso tempo il commercio di prossimità. «Dalla sua nascita nel 2018, sono stati 1 milione e 640mila i chilometri pedalati, pari a 235mila chili di Co2 risparmiati, e 150mila euro di premi erogati», spiega Nico Capogna, ceo e co-founder di Pin Bike. Parliamo di mobilità anche con Massimo Vassallo di piedibus.it e con l’assessora all’Istruzione del Comune di Olgiate Comasco, Paola Vercellini: più di un bambino su quattro, fra gli iscritti alla primaria, va a scuola con il piedibus. Fanno 15.800 km all’anno, per circa 1.215 litri di benzina risparmiati e 790 kg di Co2 non emessa.

Foto archivio Slow Food


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