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Così cinque regioni si preparano a sostenere gli orfani di femminicidio

“Orphan of Femicide invisible Victims” è uno dei quattro progetti selezionati da Con i Bambini per favorire una presa in carico degli orfani e delle loro famiglie in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. In un anno di attività ha avviato 4 punti regionali che coordineranno gli interventi non appena si verifica un femminicidio. «E’ molto difficile entrare in punta di piedi nelle loro storie, facendo meno rumore possibile nel pieno rispetto di un dolore», racconta Giorgia Fontanella, Presidente della Cooperativa Iside

di Sabina Pignataro

«In questi dodici mesi ci siamo preparate ad accogliere gli orfani e le loro famiglie affidatarie, per offrire loro un’accoglienza delicata e complessa, il meno intrusiva possibile». A raccontarlo è Giorgia Fontanella, Presidente della Cooperativa Iside che coordina “Orphan of Femicide invisible Victims”, uno dei quattro progetti finanziati dall’impresa sociale Con i Bambini con 1 milione 750mila euro, che verrà realizzato nei prossimi 48 mesi in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige.

«Stiamo utilizzando tutti i canali possibili, istituzionali, di rete e comunicativi per poter arrivare, attraverso un capillare lavoro di ricerca e contatto, a quegli orfani e a quelle famiglie affidatarie che abbiamo individuato attraverso una mappatura dei nostri territori, così da dare loro la possibilità di affacciarsi ad un percorso di sostegno e aiuto concreto», racconta Giorgia Fontanella. «Il lavoro di ricerca e contatto è forse l’aspetto più difficoltoso: trasformare un numero presente in una mappatura in una voce, una persona e una vita è estremamente delicato e complesso, è necessario entrare in punta di piedi, facendo meno rumore possibile nel pieno rispetto di un dolore che, al di là del tempo trascorso, è sempre vivo».

Obiettivo centrato: avviare i punti di coordinamento regionale

In questo primo anno di attività, aggiunge la Presidente della cooperativa Iside, «ci siamo adoperate per la costruzione dei Focal Point regionali, punti di snodo e coordinamento, oltre che di prima accoglienza, che saranno attivi e in prima linea non appena si verifica un femminicidio nei nostri territori: questo era uno dei nostri obiettivi principali e siamo felici che i quattro punti siano già attivi». (In calce i riferimenti per contattarli).
Il Focal Point, con la sua struttura multidisciplinare, è uno strumento indispensabile per poter rispondere in maniera tempestiva e sinergica fornendo risposte concrete e percorsi di sostegno possibili a chi resta; coordina le azioni di rete e i primi interventi di sostegno oltre che gli interventi con la comunità educante e le scuole, perché un femminicidio provoca un’onda d’urto travolgente.

Due gli strumenti per mappare i bisogni

Il progetto coinvolge anche 18 partner, che lavoreranno con l’obiettivo di realizzare interventi integrati e multidisciplinari, in grado di prendere in carico tempestivamente le orfane e gli orfani già a partire dai momenti immediatamente successivi all’evento traumatico, fino ad arrivare alla piena autonomia delle ragazze e dei ragazzi.

Tra le attività, Orphan of Femicide invisible Victims prevede attività di sostegno psico-sociale alle orfane e agli orfani, così come misure di accompagnamento, sostegno alla relazione e gestione delle esigenze materiali per le famiglie affidatarie/caregiver. La rete ha costruito in questo anno gli strumenti per poter rilevare i bisogni degli uni e delle altre: l’Università Vanvitelli della Campania ha costruito lo strumento IVANA (Invisible Victims: Assessment of Needs and Abuse) per rilevare i bisogni dell’orfano o orfana così da provvedere ad una presa in carico mirata; mentre le operatrici dei Centri Antiviolenza partner del progetto hanno costruito lo strumento OR.F.A.N. (ORphan’s Family Assessment of Needs) per rilevare bisogni e necessità delle famiglie affidatarie.

La prevenzione è un asse fondamentale del progetto

A breve inizieranno i percorsi di formazione così da rafforzare la rete operativa e convogliare competenze ed esperienze, inoltre inizieranno i percorsi nelle scuole, funzionali alla sensibilizzazione e alla coscienza diffusa di prevenzione del fenomeno della violenza maschile contro le donne. La Rete sta anche costruendo una Child Safeguarding Policy specifica per gli orfani, questo per minimizzare i rischi connessi a condotte inappropriate e massimizzare l’efficacia e rapidità di risposte e azioni di tutela. «Si tratta – ha spiegato Fontanella- di prassi e procedure messe in atto dalla Rete per garantire la tutela dei minorenni esplicitando e dettagliando il modo in cui sono applicati gli standard generali per la tutela».

I prossimi passi: costituire una dote educativa

Per rispondere alle necessità materiali dell’orfano si metterà in campo un fondo chiamato “dote educativa” spendibile in un pacchetto di attività che possono essere di studio, ricreative, educative, sportive, mediche o specifiche riguardo le aree problematiche emerse (psico-motricità, sostegno allo studio etc.).

Per qualsiasi informazione sul progetto è possibile scrivere a:
progettorfanifemminicidio@isidecoop.com

E’ inoltre possibile richiedere l’intervento dei Focal Point Regionali:

Focal Point Emilia Romagna
fp.orfani.emr@casadonne.it
Telefono: 051 333 173

Focal Point Friuli Venezia Giulia
fp.orfani.fvg@gmail.com
Telefono: 0434 21779

Focal Point Veneto-Trentino Alto Adige
fp.orfani.ventaa@gmail.com
Telefono: 351 5360186/ 049 8721277

Focal Point Lombardia
fp.orfani.lom@gmail.com
Telefono: 02 58430117

L'instant book “A braccia aperte. Un faro acceso sui figli delle vittime di femminicidio”, a cura di Sara De Carli e Sabina Pignataro, è scaricabile gratuitamente dallo store di vita.it a questo link. Il volume è realizzato in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini, che con il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha stanziato 10 milioni di euro per quattro progetti in favore degli orfani delle vittime di crimini domestici.


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