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La società civile: Il governo finanzi il fondo per l’educazione in emergenza con 15 milioni di euro

L'84% di bambini, bambine e adolescenti che non frequentano la scuola oggi vive in 10 Paesi in condizioni di crisi protratta, tra cui l'Afghanistan, la Repubblica Democratica del Congo e lo Yemen. Il prossimo febbraio, la Conferenza di rifinanziamento di Education Cannot Wait, il fondo globale delle Nazioni Unite per l’istruzione nelle emergenze e nelle crisi protratte, rappresenta per l’Italia l’occasione di dimostrare l’impegno verso il settore educativo in situazioni di emergenza e crisi protratte, attraverso un primo contributo di almeno 15M€ al Fondo

di Redazione

L'84% di bambini, bambine e adolescenti che non frequentano la scuola oggi vive in 10 Paesi in condizioni di crisi protratta: Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Mali, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Yemen. E’ a partire da questo dato che le organizzazioni parte della Campagna Globale per l’Educazione – ARCS, Children in Crisis, CBM Italia, CIFA Onlus, Cisl Scuola, ICEI, Magis, Mais Ong, Mani Tese, Oxfam Italia, Plan International, PRO.DO.C.S., RE.TE.Ong, Save the Children Italia, Sightsavers International Italia, VIS e WeWorld, con il sostegno delle reti di appartenenza Link2007, CINI, AOI, AVSI e CISP si sono unite per proteggere e promuovere il diritto all’educazione come priorità in contesti di emergenza e crisi protratte.

Education Cannot Wait è il fondo globale delle Nazioni Unite per l’istruzione nelle emergenze e nelle crisi protratte, che opera attraverso il sistema multilaterale per fornire risposte rapide e collaborative ai sistemi educativi colpiti da gravi crisi e colmare il divario tra gli aiuti umanitari immediati e gli interventi di lungo periodo. ECW lavora in stretta collaborazione con i governi, i donatori pubblici e privati, le agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni della società civile e altri attori dell’aiuto umanitario e allo sviluppo per aumentare l’efficienza e porre fine alle risposte isolate. Nel periodo 2016-2022 ha mobilitato un impegno politico e finanziario senza precedenti per l’educazione in emergenza e crisi protratte, garantendo oltre 1,1 miliardi di dollari che hanno permesso di raggiunge più di 7 milioni di bambini. Solo nel 2021, attraverso i suoi partenariati strategici, ECW ha raggiunto 3,7 milioni di bambini, bambine e adolescenti in 32 Paesi colpiti da crisi (di cui il 48,9% ragazze). Nello stesso anno sono stati raggiunti altri 11,8 milioni di bambini, bambine e adolescenti attraverso interventi di contrasto al COVID-19, portando il numero totale a 31,2 milioni (di cui il 52% ragazze).

Sono 222 milioni i bambini, le bambine e gli adolescenti vittime di emergenze e crisi protratte che hanno urgente bisogno di sostegno per la loro istruzione. Questo dato è in aumento rispetto ai 75 milioni stimati nel 2015. L’educazione è un’emergenza che ci riguarda tutti e l’azione dell’Italia, attraverso gli strumenti della Cooperazione italiana, ora più che mai deve ampliarsi per raggiungere le bambine e i bambini in situazione di vulnerabilità intrappolati nelle emergenze e nelle crisi prolungate che hanno bisogno della nostra attenzione e del nostro sostegno urgente affinché possano godere del pieno ed effettivo diritto ad un’istruzione sicura, inclusiva e di qualità”, afferma Emanuele Russo, Coordinatore italiano della Campagna Globale per l’Educazione.

Nel giugno 2022 ECW ha pubblicato nuove scioccanti stime, secondo le quali sono 222milioni i bambini, bambine e adolescenti in età scolare vittime di crisi a livello globale che hanno urgente bisogno di sostegno educativo. Tra questi, 78,2 milioni sono esclusi dalla scuola e 119,6 milioni frequentano la scuola ma non raggiungono le competenze minime in matematica e lettura. Appena un bambino su dieci in contesti di crisi, che frequenta la scuola primaria o secondaria, raggiunge tali standard di competenza.

L’Italia può e deve avere un ruolo chiave nell’educazione in emergenza e in contesti di crisi protratte e per questo ci uniamo a ECW per assicurare che raggiunga la soglia minima di finanziamento di almeno 1,5 miliardi di dollari per poter realizzare il suo Piano strategico 2023-2026 e garantire che altri 20 milioni di bambini, bambine e adolescenti vittime di crisi – tra cui 12 milioni di ragazze – ricevano un’istruzione nei prossimi quattro anni.

Secondo le stime delle Nazioni Unite, nel 2020 il deficit finanziario per l’educazione si attestava a 148 miliardi di dollari annui prima della pandemia, e tale deficit potrebbe aumentare di un terzo a causa del Covid-19. Inoltre, i fondi esistenti sono insufficienti a raggiungere i bambini e le bambine più marginalizzati. Secondo Unicef, i bambini delle famiglie più povere nei paesi a basso reddito ricevono solo il 10% dei finanziamenti pubblici per l'istruzione, rispetto al 38% dei bambini in famiglie più ricche.

La Conferenza di rifinanziamento di ECW a febbraio 2023 rappresenta per l’Italia l’occasione di dimostrare l’impegno verso il settore educativo in situazioni di emergenza e crisi protratte, attraverso un primo contributo di almeno 15M€ al Fondo. L’educazione è un diritto fondamentale per ogni bambino e bambina, e questo diritto non si esaurisce in tempi di emergenza. Attraverso il contributo a ECW, il governo italiano si impegnerebbe al raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4 per garantire un’educazione di qualità, inclusiva ed equa per tutti i bambini e le bambine, anche in contesti di crisi.


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