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Sport in Costituzione, traguardo più vicino

A pochi giorni dal 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, il Senato ha votato sulla procedura abbreviata del Ddl costituzionale sull’attività sportiva che permetterà di riprendere il lavoro parlamentare già iniziato nella scorsa legislatura. Per la senatrice di Azione-Italia Viva, Giusy Versace, già atleta paralimpica « il riconoscimento della pratica sportiva nella nostra Carta, garantirà pienamente questo diritto individuale, al pari dell'istruzione e della salute»

di Antonietta Nembri

Il Senato ha votato ieri la procedura abbreviata del Ddl costituzionale in materia di attività sportiva che mira a inserire lo sport in Costituzione. Si tratta di un provvedimento che permette di non dover ricominciare daccapo, il provvedimento, infatti, presentato nella scorsa legislatura era arrivato all’ultima lettura alla Camera, come aveva ricordato in un’intervista a VITA Giusy Versace (per leggere l’intervista qui). «Sono stata felice di intervenire in Aula, prima ancora che da parlamentare, da cittadina e atleta paralimpica, perché dopo lo stop dovuto alla fine anticipata della scorsa legislatura, il Senato ha approvato a larga maggioranza la procedura abbreviata che consentirà di riprendere il lavoro da dove l’avevamo lasciato, senza dover ricominciare da capo» commenta la senatrice Versace (Azione-Italia Viva), vicepresidente della Commissione Istruzione, Cultura e Sport di Palazzo Madama a margine del voto in Senato. Che aggiunge: «Dopo 74 anni dall'entrata in vigore della Costituzione, siamo ad un passo dal traguardo perché il riconoscimento della pratica sportiva nella nostra Carta, garantirà pienamente questo diritto individuale, al pari dell'istruzione e della salute».

La senatrice Versace ricorda come «a questa battaglia culturale, prima ancora che politica, io stessa ho voluto offrire il mio contributo già nella scorsa legislatura, consapevole che l’inserimento dello sport in Costituzione rappresenta un’opportunità che vede tutti d’accordo, nonostante differenti opinioni sulla sua più corretta collocazione. Aggiungere, come fa il testo attualmente in esame, un comma all’articolo 33 che promuove la cultura e tutela l’istruzione, rappresenta certamente un fatto positivo, tuttavia personalmente, dopo lunghi confronti con esperti costituzionalisti, continuo a ritenere che l’inserimento di uno specifico comma all’articolo 32 (tutela e promozione della salute), sia più opportuno, tanto che, già anni fa, presentai una mia proposta di legge costituzionale, poi abbinata al testo unificato. Del resto» contina, «il legame tra sport e salute ha origini antiche, tanto che oggi in Aula ho ritenuto doveroso ricordare le figure di Guttmann e Maglio, due medici coraggiosi e visionari che, dopo il secondo conflitto mondiale, compresero il valore terapeutico dell’attività sportiva dando vita, ciascuno per la propria parte, a quelli che oggi sono conosciuti come Giochi Paralimpici che, negli anni, hanno offerto a numerose persone con disabilità nuovi stimoli e prospettive per il proprio futuro».

La senatrice e atleta paralimpica ricorda che tra pochi giorni, il 3 dicembre, si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità e la Convenzione Onu del 2006 che dedica un intero articolo allo sport. «Un diritto che, nonostante la Convenzione sia stata ratificata in Italia già dal 2009, nel nostro Paese non viene a tutt’oggi garantito, poiché lo Stato, a causa di un mancato e reale aggiornamento del Nomenclatore Lea, di fatto obsoleto e in sostanza fermo al secolo scorso, non eroga quei dispositivi, anche a tecnologia avanzata, che consentirebbero il raggiungimento di una migliore autonomia e la possibilità di svolgere l’attività motoria e la pratica sportiva amatoriale.Una lacuna» insiste Versace «che il nostro Servizio Sanitario Nazionale non può più permettersi e che, in parte, ho provato a colmare, già nel 2020, facendo approvare un mio emendamento al Dl Rilancio, per l’istituzione di un fondo sperimentale ad hoc, che purtroppo ancora non vede la luce perché in attesa del decreto attuativo da parte del ministero della Salute. In Aula, quindi, ho colto l’occasione per rivolgere un appello al ministro Schillaci affinché ne sblocchi al più presto l’iter».

L’auspicio della senatrice è che «l’inserimento dello sport in Costituzione, a prescindere dall’articolo in cui sarà collocato, possa agevolare e velocizzare il processo di garanzia che a cascata ne conseguirà, a beneficio di tutti, anche delle persone con disabilità».

In apertura photo by Audi Nissen/Unsplash


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