Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Adozioni: in Italia tutti i bambini ucraini abbinati prima della guerra

Erano 24 i minori ucraini già abbinati a coppie italiane per l'adozione internazionale prima della guerra. I bambini, in questi mesi, erano stati trasferiti in altri Paesi: tra pochi giorni anche l'ultimo bambino entrerà in Italia con i suoi genitori

di Sara De Carli

Il 2022 per le adozioni internazionali si chiuderà, come numeri, in maniera del tutto simile all’anno precedente, quando le procedure di adozione concluse erano state 563. Lo dice il vicepresidente della Commissione Adozioni Internazionali, Vincenzo Starita, a margine della giornata di studio in corso a Firenze per la presentazione dei dati della prima indagine nazionale sulle crisi adottive. «Nel mondo le adozioni sono in calo ulteriore, quindi aver mantenuto i numeri dell’anno scorso è importante», sottolinea Starita.

In particolare, se è vero che dopo la pandemia l’Italia ha ripreso in maniera importante le adozioni dall’India e dal Vietnam, ma il conflitto in corso ha limitato moltissimo le adozioni con Russa e Ucraina, che per l’Italia sono stati sempre paesi importanti. «La bella notizia è che siamo riusciti a portare in Italia tutti i minori ucraini che erano abbinati a coppie italiane prima del 24 febbraio, l’ultimo arriverà fra pochi giorni. Abbiamo ricostruito gli spostamenti dei minori, che erano stati portati in Repubblica Ceca, Turchia, Polonia… Erano 24, ringrazio le coppie che hanno fatto dei viaggi incredibili e tutte le istituzioni che hanno collaborato per raggiungere questo risultato, garantisco che dietro ogni minore c’è un lavoro enorme. Anche con la Russia stiamo portando avanti qualche adozione e questa è davvero una specificità del sistema italiano».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA