Economia & Impresa sociale 

Le “nuove” imprese sociali post riforma sono oltre 4mila

È in programma a Roma mercoledì 14 dicembre, un'iniziativa di Unioncamere e Fondazione Terzjus per presentare le tendenze e le caratteristiche delle imprese sociali iscritte al Registro camerale a cinque anni dall'avvio della legge di riforma. Ad aprire i lavori il vicesegretario di Unioncamere, Claudio Gagliardi, e il presidente di Fondazione Terzjus, Luigi Bobba

di Redazione

Sono oltre 4mila i soggetti che si sono iscritti alla sezione speciale del Registro camerale dedicato alle imprese sociali. Leggendo il Registro, realizzato dal ministero del Lavoro in collaborazione con Unioncamere e Infocamere, si evince che, a partire dall'agosto del 2017 (data di entrata in vigore del dlgs. 117/2017 che ha riformato ampiamente la disciplina che le regola) le imprese sociali che sono nate in questi ultimi cinque anni o che si sono iscritte nella speciale sezione del Registro stesso presentano caratteristiche significativamente diverse da quelle già presenti fino a quella data. Mentre tra le imprese sociali nate prima del 2017 la forma della cooperativa sociale era quasi esclusiva (97,4%), ora, invece, le nuove imprese sociali sono state costituite per quasi il 25% utilizzando forme societarie diverse dalla cooperativa sociale. Un chiaro segno dei cambiamenti indotti dalla nuova legislazione.

E sono proprio questi i temi al centro di in un seminario promosso da Unioncamere e Fondazione Terzjus in programma a Roma mercoledì 14 dicembre alle ore 10.30 a Via Nerva 1 dal titolo: “Le “nuove” imprese sociali. Tendenze e prospettive dopo la riforma del Terzo settore".

Ad aprire i lavori saranno il vicesegretario di Unioncamere, Claudio Gagliardi, e il presidente di Fondazione Terzjus, Luigi Bobba, che presenteranno i dati di una ricerca incentrata proprio sulle “nuove” imprese sociali. A commentare la ricerca, insieme ai dati relativi alla generalità delle imprese sociali contenuti in un recente Rapporto del programma Excelsior, saranno diversi esperti, a cominciare da Antonio Fici, direttore scientifico di Terzjus che si soffermerà sulle novità della recente legislazione di riforma.Toccherà poi a Pierluigi Sodini, responsabile del servizio Registro imprese e Anagrafi camerali di Unioncamere, illustrare il processo di condivisione dei dati camerali con il Runts, il nuovo Registro unico degli enti di terzo settore. Paolo Venturi, direttore di Aiccon, invece proverà a leggere le nuove imprese sociali come leva per la trasformazione sociale; a Gabriele Sepio, segretario generale di Terzjus, il compito di illustrare le importanti novità dello specifico quadro fiscale, anche se non ancora interamente in vigore, che costituisce un'opportunità di sviluppo per queste imprese.
Tutte queste riflessioni saranno messe a confronto con il presidente di Federsolidarietà, Stefano Granata che commenterà i dati della ricerca e le opportunità della nuova legislazione a partire dalle tendenze presenti in una grande realtà di imprese sociali che sono affiliate a Federsolidarietà – Confcooperative.

Un allargamento dell'orizzonte sarà operato infine da Gianluca Salvatori, segretario generale di Euricse, che inquadrerà il fenomeno delle nuove imprese sociali nell'ambito dell’Action Plan per l'economia sociale varato dalla Commissione Europea nel dicembre scorso.

Le conclusioni saranno affidate ad Alessia Di Gregorio, vicecapo Unità “Prossimità, Economia sociale & Industrie creative” della DG Grow della CE e al Segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli.

Il seminario sarà anche l'occasione per presentare il recente Quaderno di Terzjus “Le “nuove” imprese sociali. Tendenze e prospettive dopo la riforma del Terzo settore” curato da Luigi Bobba, Antonio Fici e Claudio Gagliardi e pubblicato da Editoriale Scientifica – Napoli.
Per informazioni: info@terzjus.it


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