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Economia & Impresa sociale 

Il decoder lo rigenerano al Carcere di Opera

Al via un laboratorio professionale che coinvolge 14 persone di cui 13 detenute. A far decollare il progetto che punta all’inclusione attraverso lavoro e formazione due imprese sociali a gestione femminile: Opera in Fiore e Officina dell’Abitare. La sfida delle due disability e diversity manager, Federica Dellacasa ed Elisabetta Ponzone è quella di creare lavoro e ridare dignità alle persone

di Antonietta Nembri

Ha preso il via all’interno del carcere di Milano-Opera un nuovo laboratorio professionale per la rigenerazione dei decoder televisivi. Il progetto che coinvolge 14 persone, di cui 13 detenuti, regolarmente assunti e un operatore esterno che si occupa della logistica è nato dalla cooperativa sociale milanese “Officina dell’Abitare”. Tutta la filiera produttiva è seguita dai detenuti: nove sono stati assunti proprio in questi giorni per avviare la nuova attività mentre gli altri quattro, che fungono da coordinatori, sono invece assunti da “Opera in Fiore”, la cooperativa sociale partner di “Officina dell’Abitare” con la quale vengono sperimentate nuove metodologie di sostenibilità e integrazione.

La rigenerazione dei decoder televisivi viene effettuata per Sky, con cui – spiega una nota – le due cooperative lavorano, e aderisce a un programma per il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti e il reinserimento sociale attraverso formazione specializzata e contratti di lavoro.
Le due cooperative protagoniste di questo nuovo progetto offrono servizi ad aziende pubbliche e private con l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, disabili, detenuti e migranti. Una formula che vede le due realtà imprenditoriali realizzare numeri di tutto rispetto: oltre cento le persone assunte e quasi due milioni di euro i ricavi complessivi. Alle persone assunte – viene specificato – sono applicati i Ccnl delle cooperative sociali mentre per chi lavora nell'ambito del verde il Ccnl delle cooperative dei consorzi agricoli.
Del resto la sfida accolta da due professioniste milanesi, le disability e diversity manager Federica Dellacasa ed Elisabetta Ponzone, è proprio quella di creare lavoro e ridare dignità alle persone attraverso l’imprenditoria sociale e lo hanno fatto con il lavoro delle loro due cooperative, Opera in Fiore e Officina dell’Abitare.

«Abbiamo raggiunto risultati eccezionali», spiega Federica Dellacasa, presidente di Opera in Fiore ( a destra nella foto con Elisabetta Ponzone). «Con i nostri progetti e la fiducia di grandi aziende, lavoriamo con persone che lo Stato definisce svantaggiate, ma che per noi rappresentano valore e lavoro. Dietro al nostro fare quotidiano c’è una visione imprenditoriale. Non si tratta di volontariato».

«Si tratta di ridare dignità, attraverso il lavoro, alle persone che hanno ancora capacità e competenze, ma che si vedono escluse dalla società per motivi diversi», aggiunge Elisabetta Ponzone, socia di Dellacasa e presidente della coop Officina dell’Abitare. «Conosciamo le aziende e le loro esigenze, così come conosciamo i bisogni di chi vive in contesti fragili e complicati. Il nostro impegno è proprio quello di mettere insieme questi due mondi, scardinando i soliti paradigmi, creando nuovi modelli di inclusione e di sviluppo».

Le due cooperative milanesi offrono diversi servizi: un filone di attività si sviluppa all’interno della Casa di reclusione di Milano-Opera, dove, da molti anni, sono operativi due progetti: Borseggi, marchio indipendente nato nel 2012 e il laboratorio per la produzione di mascherine chirurgiche certificate al ministero della Sanità, nato come risposta alla pandemia.
Un secondo filone, quello più corposo si sviluppa, invece, attraverso l’offerta mirata di servizi alle aziende per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate permettendo così alle imprese di ottemperare alla legge 68/99 sulla disabilità che stabilisce che i datori di lavoro con più di 15 dipendenti sono tenuti ad avere alle proprie dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie protette oppure, senza farsi carico della gestione diretta, di fare una convenzione con una cooperativa sociale di tipo B, certificata e con determinate caratteristiche.

In particolare Opera in Fiore, nata nel 2004, offre servizi di manutenzione e progettazione del verde, si occupa di forestazione urbana come partner di Forestami (il progetto di Comune di Milano, Regione Lombardia, Politecnico e Parco Nord per piantare 3 milioni di alberi entro il 2030) e a Milano gestisce un terreno confiscato alla mafia e un giardino comunitario aperto alle scuole e al territorio con orti sociali, api e una piccola fattoria didattica. Prendendosi cura della natura, detenuti in permesso, persone disabili e migranti stanno imparando un lavoro vero, coordinati da giardinieri professionisti, un’agronoma e una biologa.

Officina dell’Abitare, propone, invece, servizi su misura per la responsabilità sociale d’impresa e il welfare aziendale creando nuovo lavoro per persone svantaggiate matchando esigenze con capacità. Vengono così creati servizi ad hoc come l’indicizzazione di siti internet, il carwash delle auto aziendali, gli sportelli di lavanderia, l’affiancamento ai servizi generali, alla reception o il data entry per gli uffici. Nata nel 2014, questa seconda coop è stata rilevata nel 2020 e oggi, mostra che è possibile, facendo rete e accompagnando le persone, creare percorsi virtuosi anche con lavoratori altrimenti esclusi dal mercato del lavoro oppure condannati alla dipendenza dal sistema assistenziale. «La nostra esperienza ci insegna che il lavoro e la formazione continua sono gli strumenti essenziali per far crescere persone e valori», afferma Ponzone. «Ristabilendo un giusto equilibrio tra dignità e sviluppo, nascono percorsi inusuali, ma possibili per fare futuro. Le persone che lavorano con noi, i detenuti in particolare, meritano una seconda possibilità. Sempre. E il lavoro ha proprio questa funzione aiutando la persona a riflettere, a non farla sentire sola e a decidere di riprendere in mano la propria vita».

Le due cooperative collaborano attivamente con una rete di imprese e realtà private, enti pubblici e organismi del Terzo settore su scala locale, nazionale e internazionale. Sono attualmente oltre 20 le realtà che lavorano con le due coop.

In apertura i partecipanti al laboratorio professionale per la rigenerazione dei decoder televisivi con Ponzone e Dellacasa – foto da ufficio stampa


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