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Disinvestire dalle fonti fossili, l’appello dei cattolici

Arriva dal Movimento Laudato Si’ e dall’Azione cattolica italiana l’invito a tutte le organizzazioni cattoliche italiane a sottoscrivere l’impegno per un’economia di pace. Tra i primi sottoscrittori diverse organizzazioni e alcune diocesi e arcidiocesi della penisola. Tra gli obiettivi una “giusta transizione ecologica” ma anche testimoniare vicinanza ai fratelli ucraini

di Redazione

Abbandonare gli investimenti nei combustibili fossili e promuovere allo stesso tempo una giusta transizione ecologica per un'economia di pace. Sono questi i temi al centro dell’appello fatto in questi giorni dal Movimento Laudato Si’ e dall’Azione cattolica italiana e rivolto a tutte le organizzazioni cattoliche del nostro Paese. “Mentre ci apprestiamo a vivere un inverno che si preannuncia tra i più freddi per l’Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale” si legge in una nota, “il Movimento Laudato Si’ e l’Azione Cattolica Italiana, insieme alle realtà cattoliche nazionali italiane che hanno già aderito alla campagna cattolica per il disinvestimento dai combustibili fossili, lanciano a tutte le organizzazioni cattoliche italiane l’Appello a sottoscrivere l’impegno a disinvestire dalle fonti fossili per un economia di pace e quale testimonianza di prossimità verso i nostri fratelli e sorelle che resistono sotto i bombardamenti, senza elettricità, al freddo in Ucraina”.
Ad aver già sottoscritto l’appello (Il testo integrale è in allegato a fondo pagina) sono: Aggiornamenti Sociali, Altis – Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas Italiana, Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario – Focsiv, Provincia Euromediterranea (Italia, Malta, Albania e Romania) della Compagnia di Gesù, Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani – Masci, Movimento Cristiano Lavoratori – Mcl, Movimento dei Focolari Italia.

L’impegno a non avere fondi investiti nelle compagnie di estrazione delle fonti fossili si intreccia con il più ampio tema del risparmio responsabile verso il Creato, e le proposte di azione delineate nelle conclusioni della Settimana Sociale di Taranto. Lo stesso Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’Ecologia Integrale invita tutti i cattolici a «promuovere investimenti sociali e ambientalmente responsabili, valutando ad esempio il progressivo disinvestimento dal settore dei combustibili fossili».


Due video realizzati dal Movimento Laudato si'


I promotori dell’Appello ritengono che è responsabilità di cattolici «accelerare una giusta transizione ecologica e il cambio di rotta per uscire migliori dalla pandemia e dalla guerra, risollevando i nostri fratelli e sorelle più vulnerabili dalle conseguenze della crisi climatica».

Oltre ai promotori, in Italia hanno già sottoscritto l’impegno a disinvestire: sei arcidiocesi (Arcidiocesi di Palermo, Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno, Arcidiocesi di Vercelli, Arcidiocesi di Napoli, Arcidiocesi di Siracusa, Arcidiocesi di Ancona-Osimo); sette diocesi (Diocesi di Pescara, Diocesi di Caserta, Diocesi di Gubbio, Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, Diocesi di Civitavecchia – Tarquinia, Diocesi di Savona – Noli, Diocesi di Padova); e alcune realtà e comunità religiose, le Suore Salesiane di Don Bosco Figlie di Maria Ausiliatrice a Milano e Napoli, la Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita, Comunità monastica di Siloe, il Dialogo Greenaccord onlus, Fondazione Magis, Lega consumatori, Nomadelfia, l’Istituto Serafico di Assisi, il Sacro Convento di Assisi, Pro Civitate Christiana di Assisi.

«È il momento favorevole per dare in modo sinodale testimonianza di voler cambiare rotta ed essere pronti a farlo per accelerare la transizione energetica ed ecologica sostenibile e la libertà da un’economia estrattiva», scrivono ancora i promotori.
Anche per questo, l’Appello al disinvestimento cattolico dalle fonti fossili anticipa e si unisce all’Annuncio ecumenico globale di disinvestimento, che verrà reso pubblico all’inizio del 2023.

In apertura photo by Maxim Tolchinskiy on Unsplash


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