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Povertà, distribuite 110mila tonnellate di cibo nel 2022

La Fondazione quest’anno ha registrato un aumento di richieste di aiuto che ha fatto salire a 1 milione e 750mila le persone sostenute attraverso le 7.600 strutture caritative convenzionate. Guardando al prossimo anno il presidente di Banco Alimentare, Giovanni Bruno rivolge un appello ad aziende, enti e istituzioni per realizzare nuove partnership nel 2023 al fine di dare risposte concrete al bisogno crescente. «Punteremo anche ad aumentare gli investimenti per cercare di ridurre i nostri costi di gestione, ad esempio introducendo il fotovoltaico nel nostro magazzino più grande a Parma»

di Redazione

110mila tonnellate di cibo distribuito nel corso di quest’anno. È questa la stima fatta da Fondazione Banco Alimentare a pochi giorni dalla chiusura di un 2022 caratterizzato dalle difficoltà legate allo scoppio della guerra in Ucraina, dall’aumento dell’inflazione e dalla crescita dei prezzi delle materie prime e dei costi dell’energia. Ma tutto questo non ha fermato neanche nel 2022 l’attività di recupero e redistribuzione di cibo che Banco Alimentare realizza ogni giorno in tutta Italia. Anche quest’anno sono state salvate dallo spreco 42.500 tonnellate di cibo con un risparmio di circa 92.225 tonnellate di CO2 equivalente non emesse.

«Siamo preoccupati per la situazione che stiamo vedendo nel nostro Paese», afferma Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus, «con sempre più persone e famiglie che si trovano in povertà assoluta o che rischiano di scivolarci nonostante abbiano un lavoro. Dall’inizio dell’anno sono state 85mila in più le richieste ricevute dalle 7.600 strutture caritative che sosteniamo in tutta Italia: si tratta di un aumento consistente di richieste che ha fatto salire a 1.750.000 le persone che aiutiamo. Ci sono sempre più italiani, famiglie con figli in cui la presenza di un reddito non garantisce più la possibilità di arrivare alla fine del mese con le proprie forze. E questo a fronte di una situazione che conferma le stime dell’anno di meno 8% rispetto al 2021 del cibo recuperato e redistribuito».

In un nota Banco Alimentare sottolinea che per rispondere in maniera sempre più efficace all’aumento delle richieste di aiuto è fondamentale far crescere la collaborazione tra le aziende della filiera agroalimentare, le istituzioni e le realtà del Terzo settore. Ed è questo l’appello che Banco Alimentare rivolge a tutti gli attori in campo per realizzare nuove partnership nel 2023. La rete delle 21 Organizzazioni territoriali Banco Alimentare ha portato avanti nel 2022 l’attività quotidiana di recupero e redistribuzione degli alimenti, facendo fronte non solo all’aumento delle richieste di aiuto ma anche all’aumento del 45% dei propri costi di gestione tra logistica, trasporti ed energia elettrica e al calo del 30% delle donazioni economiche da aziende e privati. Oltre 1.800 i volontari attivi in tutta Italia che permettono a Banco Alimentare la sua operatività quotidiana. Ogni giorno – ricorda una nota – collabora con migliaia di aziende che donano alimenti, fondi, con cui sono progettate iniziative a sostegno della mission. Questo ha permesso di costruire alleanze solide e durature nel tempo che, oltre ad essere un enorme valore da far crescere, rende profondamente grati e responsabili di ogni bene ricevuto in dono. Banco Alimentare è cresciuto in capacità logistica, progettuale e di interlocuzione con vari soggetti, anche istituzionali: chiude l’anno con la certezza che ogni sfida che avrà la possibilità di affrontare il prossimo anno, lo vedrà accompagnato e sostenuto dall’amicizia operativa di tanti partner con cui ogni giorno cerca di costruire una realtà più sostenibile e inclusiva per tutti.

«È importante anche nel 2023 dare continuità al sostegno che da 33 anni forniamo alle strutture caritative con noi convenzionate, riuscendo a mantenere gli stessi livelli del 2022», aggiunge Bruno. «Non cerchiamo solo donazioni ma partnership con aziende, enti e istituzioni e cercheremo di promuoverle sempre di più nel corso del nuovo anno. Punteremo anche ad aumentare gli investimenti per cercare di ridurre i nostri costi di gestione, ad esempio introducendo il fotovoltaico nel nostro magazzino più grande a Parma e in qualche altra sede regionale. Non ultimo sarà fondamentale ottimizzare l’attività quotidiana con ulteriori sviluppi dal punto di vista della digitalizzazione».

In apertura un'immagine dal progetto Siticibo di Banco Alimentare