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La storia delle vittime di mafia raccontata in un anno

Dodici mesi da trascorrere insieme alle storie delle tantissime vittime delle mafie narrate attraverso le pagine di un calendario, realizzato dalla Cgil Palermo, al quale si collega anche un libro. Un percorso della memoria che può aiutare a ristabilire le verità attraverso la conoscenza degli eventi

di Gilda Sciortino

“Non dimenticare” neanche un giorno dell’anno per rendere onore ai vinti, i veri vincitori, dando forza all’impegno di militanti e dirigenti. Un imperativo al quale potere tenere fede grazie al “Calendario della memoria e dell’impegno 2023” realizzato e prodotto dalla Cgil Palermo a pochi giorni dal 17° congresso.

Un’iniziativa che può ambire a uscire dai confini siciliani, dando modo di conoscere le tantissime vittime di mafia del nostro Paese e gli accadimenti storici che sono diventati una triste mappa di caduti che hanno sacrificato la loro vita per ideali di verità e giustizia.

Eventi e personaggi raccontati nel libro di Dino Paternostro “La verità più lunga” del quale si può scaricare l’e-book attraverso il Qr-code presente nel calendario.

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Quattro i sindacalisti della stessa Cgil – Emanuele Macaluso, Pio La Torre, Placido Rizzotto e Giovanni Orcel – i cui volti sono presenti in copertina secondo l’interpretazione dell’artista Gaetano Porcasi, noto per la sua pittura di denuncia alla mafia e di impegno civile.

Non un semplice calendario, quindi, ma un importante strumento di conoscenza di quanto è successo negli anni nel nostro Paese attraverso le date da ricordare di avvenimenti noti e meno noti, con le foto e una breve ricostruzione che campeggiano nelle pagine del calendario.

«Ricordiamo così l’impegno di uomini e donne di un’epopea nella quale i leader non erano isolati ma alla testa di movimenti popolari. Orcel, al quale è intestata la Camera del Lavoro di Palermo, era segretario dei metalmeccanici. E quando fu ucciso – afferma il segretario generale Cgil Palermo, Mario Ridulfo – al suo funerale a Palermo parteciparono oltre 20mila persone, in una città che allora contava 300mila abitanti. Un evento di popolo. Col percorso della memoria vogliamo ricostruire l’impegno di Orcel, La Torre, Rizzotto e di tutti gli altri».

Drammatica la sequenza di nomi la cui storia si può leggere nel libro di Paternostro, ma anche più semplicemente scorrendo il dito sulle pagine del calendario, preziosa guida per le nuove generazioni lungo la storia del nostro Paese.

«Dobbiamo fare in modo che la memoria venga conservata e trasmessa – sottolinea Dino Paternostro – ma, per faro, è necessario che dirigenti e militanti se ne riapproprino e, attraverso di essa, possano trovare la forza, l’entusiasmo e la carica ideale per continuare il loro lavoro e lottare contro le storture e le disuguaglianze in nome di legalità e diritti».

Ricordati di ricordare coloro che caddero lottando per costruire un’altra storia. Ricordati di ricordare quanto più difficile è il cammino e la meta più lontana perché le mani dei vivi e le mani dei morti aprono la strada. Ricordati di ricordare coloro che caddero lottando per costruire un’altra storia e un’altra terra. Ricordali uno per uno perché il silenzio non chiuda per la bocca dei morti e dove non è arrivata la giustizia, arrivi la memoria”.

Una memoria condivisa e da condividere anche in questi versi della poesia “Ricordati di ricordare” di Umberto Santino, presidente del centro siciliani di documentazione “Giuseppe Impastato”, che apre il calendario ricollegandosi al lungo elenco di nomi della vittime di mafia che lascia purtroppo ancora aperte molte ferite per i familiari e per coloro che – magistrati, giornalisti, società civile, semplici cittadini – combattono quotidianamente sul fronte dell’impegno antimafia, mettendo in campo percorsi finalizzarti a ripristinare la verità.