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“Oro Rosso”, le storie del sociale diventano un album musicale

“Oro Rosso” è il progetto musicale realizzato da Domenico la Marca composto da otto canzoni, frutto dell’incontro che il cantautore ha fatto nel corso della sua attività di assistente sociale. Nell’album si affrontano temi sociali come l’immigrazione, la povertà, l’emarginazione, le dipendenze

di Emiliano Moccia

«Oro rosso è tutto un gioco di interessi e di potere. Cosa importa, spendi poco. Su quello che non vedi, che non vuoi vedere, che conta poco». Domenico la Marca ha impugnato la sua chitarra per dare voce al sociale. Per raccontare attraverso la sua musica ed i suoi testi temi come immigrazione, emarginazione, povertà, fragilità, dipendenze. Sono questi, infatti, i veri protagonisti degli otto brani contenuti nell’album “Oro Rosso”, un progetto che tiene insieme musica e sociale. Perché le sue canzoni nascono dalle tante storie incontrate nel corso della sua esperienza nel mondo del terzo settore come assistente sociale ed esperto di immigrazione. «Scrivo canzoni da tanto tempo per cercare di dare visibilità agli invisibili, ma non per creare compassione, ma per generare rabbia in una società che sta diventando sempre più indifferente. Siccome l’indifferenza è ciò che fa la differenza la mia musica ha proprio questo obiettivo: smuovere le coscienze, provocando un cambiamento nella comunità».

Il cantautore manfredoniano deve proprio alla chitarra il percorso che lo ha poi portato ad appassionarsi al sociale, fino a farla diventare una professione. «A 16 anni la musica ha fatto in modo che emergesse anche la mia vocazione verso questa arte, perché con la mia chitarra facevo volontariato animando i centri per anziani, i campi estivi per ragazzi, le attività nelle parrocchie. Questo album» evidenzia la Marca «è il coronamento di un sogno, poiché tutte le canzoni nascono da emozioni provate sul campo, sia quelle positive che quelle negative».

“Oro Rosso”, il brano che dà anche il titolo al progetto musicale, parla del caporalato, dei migranti sfruttati, di quell’oro rappresentato dal pomodoro rosso che ogni anno richiama migliaia di braccianti, soprattutto stranieri, in Capitanata per lavorare la terra, vivendo in ghetti in cui dignità e diritti vengono quotidianamente calpestati. «Oro Rosso va oltre il caporalato, perché è un invito a vedere la complessità del sistema della produzione. E’ il capire che il caporale, probabilmente, è solo la punta di un iceberg. Di un sistema più complesso che forse ci deve far parlare di generali» dice la Marca. «Forse dobbiamo iniziare a renderci conto che noi consumatori quando acquistiamo qualcosa possiamo fare la differenza e sostenere le aziende che danno dignità, che pagano il giusto, che danno opportunità di inclusione a tante persone fragili».

In “Dove ho messo le scarpe”, il giovane cantautore affronta il tema dei senza dimora. «Qui non si dorme, questo freddo fa male, ho le dita gelate, coperte bucate, ha freddo il mio cane». In “Anastasia” racconta di una donna che nel suo Paese, l’Ucraina, si è laureata in ingegneria ma oggi in Italia lavora come badante per mantenere sé stessa e la sua famiglia. La canzone “Non è il momento”, invece, affronta il tema del viaggio in mare dei migranti: «Su questo mare nero ogni pianto è una preghiera, una luce all’orizzonte, qualcuno urla e grida terra». “Oro Rosso”, le cui sonorità ricordano lo stile tradizionale dei cantautori italiani, è un album importante, essenziale per conoscere le storie di quanti vivono in condizioni di fragilità ed avvicinarsi attraverso l’arte musicale a questi temi.

Per l’autore, dunque, «la musica ha un valore terapeutico, perché mi permette di rileggere quelle storie che incontro e incrocio nella mia vita di assistente sociale e che in qualche modo prendono spazio, perché lavorare nel sociale è anche lasciarci cambiare dalle storie, specie in positivo. E’ stato per me un modo per rileggere queste storie». Anche perché «la canzone ha una funzione culturale. Il sociale è fatto di servizio ma anche di cultura, ed oggi più che mai abbiamo bisogno di sensibilizzare la comunità territoriale su determinate tematiche. La canzone» conclude la Marca «diventa il veicolo straordinario per provare a fare breccia nei cuori delle persone, perché a volte basta una parola, una frase, per far comprendere meglio una storia, un tema, una condizione di fragilità, riuscendo ad arrivare lì dove mille convegni magari non arrivano».

Il lavoro discografico “Oro Rosso” è stato arrangiato da Bruno e Aldo Gorgoglione per la produzione di Clab Studios e dell’etichetta musicale Noteum, cui si aggiungono le collaborazioni dei musicisti Antonio Cicoria (batteria) e Luciano Pannese (basso), con il sostengo della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus.