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Colf, Acli: «Costi deducibili per non contrapporre fragilità»

La segretaria nazionale di Acli-Colf, Giamaica Puntillo, interviene sulle recenti polemiche intorno al rinnovo del contratto, i cui aumenti potrebbero mettere in difficoltà molte famiglie italiane

di Giampaolo Cerri

«Le recenti polemiche emerse tra associazioni datoriali e sindacati sull’aggiornamento del contratto nazionale del lavoro domestico, che rischierebbe di mettere in difficoltà numerose famiglie, dimostra ancora una volta quanto il settore domestico e di cura meriti una attenzione maggiore e non solo interventi spot».

Così in una nota le Acli Colf, le quali sottolineano come in questa vicenda siano contrapposte due fragilità: da un lato i nuclei familiari, dall’altra le persone impiegate nel comparto dell’assistenza.

«Gli aumenti previsti, che potrebbero scattare fra qualche giorno, rappresenterebbero una stangata per le famiglie, costringendole a optare per l’assunzione in nero. Per questo occorrono misure in grado di tutelare entrambe le parti, come ad esempio la deducibilità delle spese per colf e badanti o la diluizione dell’aumento. Le Acli Colf auspicano allora un confronto costruttivo tra associazioni datoriali e sindacati dei lavoratori, che porti ad una soluzione condivisa», ha concluso Giamaica Puntillo, segretaria nazionale delle Acli Colf.

La foto in apertura è di Volha Flaxeco per Unsplash


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