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Valdesi, aperto il bando 2023 per il Terzo settore

Il 5 gennaio è uscito il bando dell'Otto per Mille dell'Unione delle Chieste metodiste e valdesi, che ogni anno ridistribuisce agli enti del Terzo settore la quota Irpef destinata dai contribuenti a questa confessione religiosa. Vicinanza ai bisogni del territorio e delle persone fragili e tutela dei diritti sono i criteri fondamentali per l'assegnazione dei contributi, di cui, nel 2022, hanno beneficiato 1.557organizzazioni, che hanno ricevuto un totale di 45milioni di euro

di Veronica Rossi

Sostenere progetti che abbiano un vero impatto sui territori e che possano fare la differenza per i beneficiari. È questo l’obiettivo che si pone l’Unione delle Chiese metodiste e valdesi col bando dell'Otto per Mille – aperto per il 2023 dal 5 al 27 gennaio –, grazie al quale ogni anno vengono redistribuiti i fondi donati dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi.

Quella di accettare la quota Irpef, come previsto dalla legge che regola le Intese tra lo Stato italiano e le confessioni religiose, non è stata una scelta facile per il sinodo metodista e valdese. «La decisione di ricevere i fondi dell’Otto per Mille è stata presa nel 1994», racconta Manuela Vinay, responsabile dell’Otto per Mille valdese, «con un ampio dibattito interno. Alla fine si è arrivati a un compromesso: non utilizzare il denaro per il mantenimento della struttura ecclesiastica, in modo da mantenere la libertà intellettuale e la responsabilità dei singoli membri della Chiesa, chiamati ad autofinanziarla». I fondi, quindi, vengono interamente destinati a organizzazioni, sia metodiste e valdesi sia del Terzo Settore in generale, che realizzano progetti di solidarietà. «Quello che ci muove è la fede, vogliamo dare una testimonianza cristiana», continua Vinay, «sostenendo le realtà che stanno vicino alle persone, sui territori».

Nel 2022 sono stati finanziati 1.557 progetti, tra cui sono stati distribuiti circa 45 milioni di euro. Questi fondi provengono dalla scelta di 570mila contribuenti, il 3,3% del totale, di firmare per la Tavola valdese nella dichiarazione dei redditi del 2019. Tra le iniziative sovvenzionate, 1.107 erano in Italia e 450 all’estero. «Tra le proposte presentate, quelle entro i confini nazionali sono circa un terzo in più», spiega la responsabile. «Nel nostro Paese ci sono tante realtà del Terzo settore che hanno bisogno di sostegno economico per lo straordinario lavoro che quotidianamente svolgono in favore delle persone più bisognose».

Per essere approvati, i progetti devono passare attraverso un processo di selezione, prima nella forma e poi nella sostanza. Il primo criterio è legato all’identità dell’ente e alla coerenza dell’iniziativa presentata con la sua mission e con le sue attività abituali. In seguito, viene valutata anche la validità dell’intervento rispetto al territorio e ai suoi bisogni e la coerenza delle azioni proposte con l’obiettivo finale. «Riceviamo tantissime candidature dal Centro-Nord, meno dal Sud. Questo ci dispiace, perché pensiamo che anche in Meridione ci siano contesti in cui i fondi dell’Otto per mille potrebbero essere d’aiuto», afferma Vinay. «Nelle Regioni da cui arrivano più progetti i criteri di selezione diventano per forza di cose più stringenti; tuttavia, se da una zona arriva una proposta soltanto, ma questa non rispetta tutti i requisiti, non passa».

Il bando non ha una sola linea di intervento. «Negli anni siamo diventati un punto di riferimento e un grande supporto per il Terzo settore», chiosa la responsabile, «e quindi non abbiamo voluto dare più importanza a una tematica rispetto che a un’altra». E, infatti, molti sono i temi dei progetti finanziati lo scorso anno con il bando dell’Otto per mille valdese.

Per quanto riguarda le iniziative in Italia, la fetta più consistente dei fondi del 2022, il 21%, è andata alla categoria «Miglioramento delle condizioni di vita di soggetti affetti da disabilità fisica e mentale». Tra queste, molte riguardano l’aspetto del «dopo di noi», ossia la tutela dei disabili rimasti senza familiari, ultimamente molto dibattuto. «La salvaguardia delle persone fragili è sicuramente una priorità per noi», commenta la responsabile, «soprattutto nei settori in cui c’è meno supporto da parte dello Stato, anche se, lo sottolineo, non intendiamo in alcun modo sostituirci alle istituzioni. Cerchiamo di dare gambe a quei progetti che vogliano offrire un servizio complementare a quello dei Comuni o della sanità».

La seconda categoria per numero di proposte finanziate è la «Promozione del benessere dei bambini e dei ragazzi» col 17%, seguita dalle «Attività culturali», che si attestano al 16%. Le altre tematiche sono «Contrasto alla povertà, disagio sociale e precarietà lavorativa» (9%), «Tutela della salute» (8%), «Accoglienza rifugiati e migranti» (7%), «Prevenzione e contrasto alla violenza di genere» (7%), «Recupero detenuti ed ex detenuti» (4%), «Educazione alla cittadinanza» (4%), «Tutela dell’ambiente» (4%) e «Anziani» (3%).

Nell’ambito dei progetti all’estero, invece, la maggior parte dei finanziamenti sono stati destinati alla categoria degli «Interventi sanitari e di tutela della salute» e dell’«Educazione». A seguire sono state supportati i temi della «Protezione dell’infanzia» (12%), della «Formazione professionale e attività generatrici di reddito» (11%), dei «Diritti umani» (9%), dello «Sviluppo rurale e sicurezza alimentare» (9%), della «Promozione ruolo delle donne e uguaglianza di genere» (9%), degli «Aiuti umanitari in emergenza» (5%), dell’«Accesso all’acqua e all’igiene» (3%), della «Lotta alla malnutrizione» (3%) e della «Tutela dell’ambiente» (1%). Quasi tutti i progetti sono concentrati in Africa, Medio Oriente e America Latina.

«Se dovessi indicare quali sono i capisaldi dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi», conclude Vinay, «direi che sono il rispetto e la tutela dei diritti, ma anche l’amore e la fratellanza verso il prossimo, il senso di vicinanza e di solidarietà verso le persone».


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