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Il libro come cura, per dare voce all’emotività dei bambini

Il progetto ideato dalla Fondazione De Agostini sbarca a Roma, dopo Milano e Novara. Mette al centro il bambino e le sue emozioni, attraverso la formazione degli educatori di nidi e scuole dell’infanzia, attraverso la lettura condivisa di albi illustrati. I benefici della lettura condivisa sono stati studiati da moltissime ricerche che confermano gli effetti positivi prodotti sul piano cognitivo, emotivo e sociale

di Redazione

Dare voce all’emotività dei bambini e facilitare la relazione con gli adulti. È quanto si propone “Il libro come cura”, un progetto ideato dalla Fondazione De Agostini che mette al centro il bambino e le sue emozioni, attraverso una formazione specifica degli educatori dei nidi e delle scuole d’infanzia e tramite la lettura condivisa di albi illustrati. La potenza della lettura condivisa è nota e riconosciuta: i suoi benefici sono stati studiati da moltissime ricerche che confermano gli effetti positivi prodotti sul piano cognitivo, emotivo e sociale.

Il progetto, proposto per gli anni scolastici 2020-21 e 2021-22 nei nidi e nelle scuole d’infanzia di Milano e Novara, è stato possibile grazie alla collaborazione con le amministrazioni comunali. I numeri delle prime due edizioni sono significativi: quasi 300 tra nidi e scuole partecipanti, 560 educatrici ed educatori coinvolti, 3.660 albi illustrati donati dalla Fondazione De Agostini. Il successo e le positive esperienze delle prime due annualità del progetto hanno suscitato l’interesse dell’assessorato alla Scuola, al lavoro e alla formazione di Roma Capitale. L’assessora Claudia Pratelli ha permesso di avviare l’iniziativa anche nella capitale, che entra in 150 nidi distribuiti nei 15 municipi della città, coinvolgendo 300 tra educatori, bambini e famiglie del territorio. I libri donati per questa terza edizione dalla Fondazione De Agostini saranno 2.000.

Il progetto “Il libro come cura” parte dalla formazione degli operatori dei nidi attraverso incontri online con formatrici esperte nei processi dell’età evolutiva, per preparare e sostenere gli educatori e le educatrici nella proposta di attività di lettura. Rabbia, cambiamento, separazione e accoglienza sono i temi scelti per quest’anno, che saranno affrontati utilizzando titoli accuratamente scelti dalla Fondazione De Agostini grazie anche alla collaborazione con alcune librerie indipendenti di Roma e Milano, presso cui verranno acquistati i libri. Il percorso prevede la lettura insieme alle educatrici dei nidi 0-3 degli albi illustrati selezionati, che possano aiutare adulti e bambini nel delicato compito di riconoscimento ed esternazione delle emozioni. Il percorso di formazione – condotto da Claudia Maspero, psicoterapeuta dell’età evolutiva, e dalla pedagogista Analia Setton – prevede complessivamente 45 incontri con le educatrici e gli educatori divisi in gruppi, da gennaio ad aprile 2023.

«Una bella opportunità per le educatrici dei nidi di Roma Capitale, che siamo felici stia riscuotendo interesse», dichiara l’assessora Pratelli. «Educazione affettiva e lettura condivisa, in particolare a partire dalla prima infanzia, sono per noi tematiche importanti che come amministrazione siamo impegnati a promuove e sostenere in diverse direzioni, nella convinzione che siano preziosi strumenti per aiutare bimbi e bimbe a conoscersi e riconoscersi nelle relazioni tra pari e con gli adulti. L’idea della Fondazione De Agostini, quindi, va esattamente in quella direzione e per questo li ringrazio per averci voluto coinvolgere e per aver messo questa progettualità a disposizione delle educatrici di Roma Capitale: per chi vorrà aderire sarà una occasione di sicuro accrescimento».

«Il progetto nasce dal desiderio di aiutare i bambini e le bambine a esprimere il loro mondo interiore fatto di emozioni, a volte incerte e confuse», afferma Chiara Boroli, presidente di Fondazione De Agostini. «Pensiamo che i libri siano uno strumento importante per aiutare genitori ed educatori a entrare in comunicazione con i piccoli. Dopo due anni il progetto è diventato per Fondazione De Agostini un intervento programmatico che intendiamo portare in molte altre città».


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