Dal 25 al 27 gennaio prossimi a Lisbona si apre un nuovo incontro di Alleanza migrazione. Previste tavole rotonde e officine per discutere su un modello di ospitalità basato su tre assi trasversali: l’accesso universale ai diritti, la partecipazione sociale e politica e la promozione di un discorso positivo sui migranti e le interculturalità. Ai tavoli anche i Piccoli Comuni del Welcome, invitati per raccontare il sistema di accoglienza e integrazione di Anci
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Dal 25 al 27 gennaio prossimi a Lisbona si apre un nuovo incontro di Alleanza migrazione. Previste tavole rotonde e officine per discutere su un modello di ospitalità basato su tre assi trasversali: l’accesso universale ai diritti, la partecipazione sociale e politica e la promozione di un discorso positivo sui migranti e le interculturalità. Ai tavoli anche i Piccoli Comuni del Welcome, invitati per raccontare il sistema di accoglienza e integrazione di Anci
Nel 2019, l'Alleanza, appena costituita, aveva dato vita ad un Documento basato su due princìpi ed otto proposte: per costruire le politiche di accoglienza sono necessari spazi di concertazione e cooperazione tra tutti gli attori del territorio (migranti, associazioni, amministratori, eletti, ricercatori) e per cambiare lo sguardo sulle migrazioni bisogna concedere spazio ai migranti nella elaborazione delle politiche pubbliche. Per fare questo, l'Alleanza aveva individuato otto azioni: favorire e valorizzare le iniziative in favore di una cittadinanza “di residenza” (cittadinanza di residenza locale e cittadinanza universale); rendere visibili le pratiche di accoglienza alternative e costruire una riflessione sulla loro sostenibilità; rendere visibili e comuni le denunce di violazione dei diritti umani o di criminalizzazione degli attori della solidarietà; organizzare dei dibattiti cittadini per costruire e condividere una narrazione alternativa della migrazione; appoggiare il rifiuto della “esternazionalizzazione dei confini; non rendersi complici di questa esternazionalizzazione; portare in seno all’Alleanza la domanda di redistribuzione delle competenze e di conseguenza di mediazione tra Stato e autorità locali; contribuire alla creazione di un GIEM (gruppo internazionale esperti sulla migrazione); proporre un calendario di incontri con le reti esistenti per pensare alle migrazioni al di là della “urgenza”.
La pandemia ha successivamente impedito altri incontri in presenza e in questi tre anni si è lavorato online e su incontri ristretti ad alcuni componenti all'Alleanza. Dal 25 al 27 gennaio prossimi a Lisbona si apre un nuovo incontro di Alleanza migrazione. Previste tavole rotonde e officine per discutere su un modello di ospitalità basato su tre assi trasversali: l’accesso universale ai diritti, la partecipazione sociale e politica e la promozione di un discorso positivo sui migranti e le interculturalità
«Vogliamo un’agenda di lavoro che permetta di passare dalla teoria alla pratica, al fare che c’è davvero uno scambio di conoscenze tra tutte le persone coinvolte e così via possiamo davvero promuovere politiche che difendano i diritti dei migranti. Vogliamo grandi cambiamenti nell’approccio sulla migrazione e renderla positivo per la società civile», dice Paulo Iles, organizzatore di Aliança Migração, filosofo e attivista, alle spalle una lunga carriera internazionale migrazioni in Europa e in America Latina, che aggiunge «Il Portogallo, nel contesto dell’Unione Europea, è uno dei paesi che ha una delle politiche più avanzate e strutturate. ha il massimo Commissariato per le Migrazioni, ha un intero programma che viene implementato attraverso del Piano nazionale per l’integrazione degli immigrati, attuato dagli enti locali, dai consigli comunali e dalla società civile».
Paul Illes
Il Portogallo infatti è stato scelto per ospitare l’incontro per la sua posizione rispetto alla questione migratoria. È stato il primo paese ad adottare un piano nazionale di attuazione del Global Compact for Migration, oltre ad avere un piano per l’integrazione di persone migranti. E Lisbona è una città che riafferma la sua interculturalità e dona forma questo impegno attraverso l’attuazione di un Piano Comunale per la Integrazione dei migranti.
Tra i partecipanti a questo incontro anche Damien Carême, europarlamentare e co-presidente di ANVITA; Jeanne Barseghian, co-presidente di ANVITA; Carol Dartora, la prima deputata federale nera del Paraná, nel Brasile; Maria Dantas, l’unica brasiliana della storia eletta deputata al Congresso del Spagna, che difende i diritti degli immigrati.
Damien Carême
Jeanne Barseghian
Carol Dartora
Maria Dantas
Alleanza migrazione ritiene urgente invertire la prospettiva: si deve investire di più nell’accoglienza, nei processi di integrazione e garantire percorsi di migrazione sicuri e protetti dai diritti, senza violazioni dei migranti durante tutto il viaggio.
«La migrazione è presente nella storia umana. Viviamo in cicli e flussi modificare. Credo che il risultato principale sia il riconoscimento dei diritti, non solo con parole, ma con strutture accoglienti. Il Portogallo ha compiuto molti progressi in questo senso e ci insegna una lezione, che è possibile avanzare con le strutture e anche avanzare nella lotta al razzismo e controllo dei crimini legati alla migrazione, garantendo il diritto delle persone di andare e venire», conclude Paulo Illes.
Il 27 gennaio, alle ore 15, al termine dell’incontro saranno consegnati i Passaporti di Cittadinanza Universale.