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Misericordie: «Numeri in calo, il servizio civile va ripensato»

Le Misericordie, la più antica organizzazione di volontariato italiana, anche quest'anno - come lo scorso - fatica a coprire i posti di servizio civile che mette a disposizione. Ilaria Signori, la responsabile del servizio civile: «Per invertire la tendenza bisogna offrire un compenso più alto, intercettare i Neet, i giovani residenti in Italia, ma di nazionalità straniera e pensare ad un modo in cui l’aver fatto il servizio civile possa valere alcuni punti nei concorsi pubblici»

di Luca Cereda

Le Misericordie, la più antica organizzazione di volontariato in Italia che da 8 secoli soccorre chi ha bisogno, sta avendo «un numero molto basso di domande per il servizio civile. Bisogna capire le ragioni, ma già da qualche anno pensiamo sia necessario cambiare qualcosa nel servizio civile per renderlo attrattivo per i giovani e sostenibile per la situazione socio-economica odierna del Paese», dice Ilaria Signori, consigliera di presidenza della confederazione nazionale con delega a servizio civile, giovani e formazione delle Misericordie. Un trend iniziato lo scorso anno, quando comunque hanno trovato ragazzi pronti a rispondere alla chiamata in tutte le sedi regionali. «Negli anni passati – ricorda però Signori – in Sicilia avevamo 4 domande per 1 posto, ora ne abbiamo una e mezza per ogni posizione. Questo fa riflettere noi e le tante organizzazioni che ogni anno consentono a migliaia di ragazzi di confrontarsi con il servizio civile, di conoscere e rispondere ai bisogni del proprio territorio di apparenza, se sia un percorso ancora attrattivo e sostenibile».

Infatti dal 2001, anno in cui il servizio civile diventa più di un’alternativa al servizio militare – non più obbligatorio dal 2005 -, e coinvolge per la prima volta le donne, viene istituito un compenso di 433 euro pagati direttamente dallo Stato. «Secondo noi in questo modo il servizio civile ha avuto la possibilità di diventare “una via di mezzo” tra l’avviamento al lavoro e un’esperienza di volontariato che si inizia o scopre con le attività proposte e in molti casi la si porta avanti per il resto della vita. Per molti giovani questi soldi sono anche una possibilità concreta di contribuire in famiglia, ma oggi, rimanendo inalterata per più di 20 anni, tanto al Sud quanto soprattutto al Nord, crediamo sia una cifra troppo bassa per il costo della vita», analizza Ilaria Signori.

La proposta delle Misericordie al Governo è un tavolo permanente tra le realtà che organizzano le esperienze di servizio civile per i giovani per coordinarsi e per puntare anche ad un’altra sfida: ingaggiare i ragazzi progettando nuove offerte ed esperienze e comunando meglio il servizio civile, «magari pensando insieme a Ministro Abodi una norma tale per cui il servizio civile valga qualche punto nei concorsi pubblici», chiosa Ilaria Signori, consigliera di presidenza della confederazione nazionale delle Misericordie. Che aggiunge: «Oggi sono almeno 3 i milioni di Neet – giovani che non studiano e lavorano – in Italia. Esperienze di servizio civile come le nostre, ma non solo, hanno sempre faticato a raggiungerli. Bisognerebbe prevedere percorsi che li aggancino insieme a progetti che coinvolgano e integrino anche – la legge lo consente dal 2015 – i giovani residenti in Italia, ma di nazionalità straniera».

Le proposte di quest’anno delle Misericordie per i giovani del servizio civile

La confederazione delle Misericordie riunisce oggi, dopo 8 secoli di attività, oltre 700 confraternite, alle quali aderiscono circa 670mila iscritti, dei quali oltre 100 mila sono impegnati permanentemente in opere di carità. Nel nome c’è il senso della missione “miseris-cor-dare”, che significa “dare il cuore ai miseri, quelli che hanno bisogno, quelli che soffrono”. «Ogni anno sono migliaia i ragazzi che aderiscono al bando per il servizio civile. Quest’anno da Nord a Sud abbiamo aperto 3309 a cui è possibile iscriversi tramite Spid entro il 10 febbraio», illustra Ilaria Signori, consigliera di presidenza della confederazione nazionale con delega a servizio civile, giovani e formazione delle Misericordie. Il 95% della attività prevedono l’assistenza agli anziani, l’animazione e i trasporti sanitari per le persone con fragilità, mentre il 5% orienterà i giovani partecipanti verso esperienze di protezione civile suddivise tra la presa in carico delle emergenze e la sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente. «Il nostro movimento è aperto a tutti: uomini e donne dai 16 agli 80 anni che vogliano dare il loro contributo, ispirato al Vangelo e alle Opere di Misericordia. Uno degli aspetti di valore è che se il servizio civile è aperto ai più giovani, sul campo opereranno insieme a volontari della generazione dei loro genitori o nonni, arricchendosi anche con questo scambio», conclude Ilaria Signori.


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