Sostenibilità sociale e ambientale

Tartarughe marine, la ferocia nei mari di Puglia

In tre mesi, ben cinque esemplari ritrovati con chiari segni dell'azione volontaria dell'uomo: pinne legate con grosse pietre e, nell'ultimo caso, col disco di un freno d'automobile. Il Wwf ha presentato un esposto alla Procura di Trani, la Guardia di Finanza è a lavoro. In un anno il Centro Wwf di Molfetta ha recuperato 385 carapaci in difficoltà, con i propri volontari e grazie alla collaborazione di pescatori responsabili

di Barbara Marini

Cinque tartarughe marine uccise in tre mesi. È l’incredibile bilancio di un vero e proprio crimine di natura seriale registrato nell'area portuale di Barletta. Le tartarughe sono state tutte rinvenute con le pinne legate a grosse pietre; l'ultima a un disco del freno di un’auto. Impossibilitate a tornare in superficie per respirare, muoiono per annegamento.

«I sospetti», raccontano quelli del Wwf che hanno già presentato un esposto alla Procura di Trani (Bat), «sono indirizzati verso chi pesca utilizzando reti da posta all'imbocco del porto di Barletta e che avrebbe deciso di punire le tartarughe che restano intrappolate nelle reti, condannandole a morire annegate tra atroci sofferenze. Il corpo dell'ultima Caretta caretta è stato trasportato a Foggia per essere sottoposto ad autopsia presso l'Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata. Dall'esame autoptico potrebbero risultare dettagli sulla morte utili a ricostruire la dinamica dei fatti».

Il Centro tartarughe marine di Molfetta collabora da sempre con i pescatori che svolgono la loro attività nel golfo di Manfredonia, pescatori che dimostrano sensibilità verso gli animali marini e la salvaguardia delle specie protette. Con loro, i volontari del centro e il sostegno delle forze dell'ordine partirà un presidio presso il porto di Barletta al fine di individuare e isolare chiunque abbia messo in atto questa mattanza.

Dopo la sollecitazione del Wwf, del caso si stanno occupando la Guardia di Finanza di Bari e la Capitaneria di Porto.

Lo scorso anno, ricorda il Fondo per l’ambiente, «il Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta ha recuperato 385 tartarughe marine, grazie alla collaborazione delle marinerie di Bisceglie, Trani e Molfetta. Tutte le tartarughe sono state sottoposte ad un check-up completo presso il dipartimento di Medicina veterinaria dell'Università di Bari. Molte di loro sono arrivate con patologie ormai note come l'annegamento e l'embolia gassosa. Patologie legate principalmente all'impatto con sistemi di pesca come lo strascico».

Per sostenere i progetti WWF in difesa degli animali in pericolo il WWF invita ad adottare una tartaruga. Un sostegno importante alle attività di recupero e cura delle tartarughe marine ferite che permetterà di dotare i nostri Centri di Recupero di strumentazioni idonee e di intensificare le attività di sorveglianza per monitorare e proteggere, in estate, i nidi di Caretta caretta.


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