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Economia & Impresa sociale 

La nuova vita degli pneumatici che diventano campi di calcio, strade, energia

Ogni anno Ecopneus raccoglie oltre 200.000 pneumatici fuori uso in giro per l’Italia e la gomma riciclata diventa materiale per realizzare superfici sportive e da gioco, campi da calcio e da basket, asfalti duraturi

di Emiliano Moccia

A Casapesenna, in provincia di Caserta, i ragazzi da più di un mese si sfidano sul nuovo campo di calcetto in erba sintetica di ultima generazione, realizzato su un bene confiscato alla camorra attraverso la gomma riciclata da pneumatici fuori uso. A Gorgonzola, vicino Milano, gli alunni dell’Istituto “Guglielmo Marconi” hanno vinto un campo da basket 3×3 sostenibile per aver vinto l’undicesima edizione del concorso “Per un corretto riciclo dei Pneumatici Fuori Uso”, il progetto Educational di Legambiente ed Ecopneus. Intanto, a Robbio, in provincia di Pavia, l’Amministrazione Comunale per il rifacimento della rete stradale ha scelto gli asfalti “modificati” con polverino di gomma riciclata da pfu, assicurando strade più silenziose e resistenti a fessurazioni e buche, rispetto alle tradizionali. La sfida di Ecopneus, dunque, è quella di raccogliere tonnellate di pneumatici fuori uso in giro per l’Italia per attivare la filiera industriale del loro riciclo, dando così un contributo allo sviluppo del mercato della gomma riciclata.

I numeri confermano lo sforzo messo in campo. Nel 2022 Ecopneus ha raccolto oltre 230.000 tonnellate di pfu nel corso delle missioni di raccolta effettuate presso oltre 27.500 tra gommisti, stazioni di servizio e autofficine presenti in tutto il Paese, da Nord a Sud dell’Italia. Un esercizio di economia circolare che fa sì che la gomma che si ottiene dal riciclo degli pneumatici fuori uso diventi materiale utilizzato per la realizzazione di superfici sportive e da gioco, campi da calcio e da basket, asfalti silenziosi e duraturi, isolanti acustici, arredi urbani. Ma le gomme riciclate vengono avviate anche per il recupero energetico come combustibile alternativo in impianti altamente energivori, dove vengono sostituiti ai combustibili fossili tradizionali.

«Nel corso dell’anno Ecopneus ha assicurato una raccolta capillare su tutto il territorio nazionale impegnandosi fortemente per lo sviluppo del mercato della gomma riciclata, come dimostra il sempre maggior impiego in molti settori, dall’edilizia, all’industria, allo sport, alle infrastrutture, dando un importante contributo agli obiettivi globali di sostenibilità e contrasto alla crisi climatica» ha commentato Federico Dossena, Direttore Generale di Ecopneus, la società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei pfu, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia (Bridgestone, Continental, Goodyear-Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli), cui nel tempo si sono aggiunte molte altre aziende.

In base all’art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006, infatti, produttori e importatori di pneumatici sono obbligati a provvedere alla gestione di un quantitativo di pfu pari a quanto immesso nel mercato del ricambio l’anno solare precedente. L’idea, che ricalca un modello organizzativo adottato dalla maggioranza dei Paesi Europei, è quella di attuare il principio della responsabilità estesa del produttore. Di qui, l’impegno di Ecopneus di garantire rintracciamento e recupero di circa 200.000 tonnellate di pneumatici fuori uso ogni anno. Lo scorso anno, quindi, solo in Lombardia sono state raccolte 33.883 tonnellate di pfu, prima regione in Italia, seguita da Emilia-Romagna (20.418) e Campania (20.417), toccando il 119% del proprio target di legge.


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