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Servizio civile e competenze certificate. Il modello Asc

Con il secondo evento di ieri, mercoledì 1 febbraio, si è conclusa a Roma la presentazione del progetto “I Giovani, il Terzo Settore: le competenze civiche e trasversali per un futuro più coeso” promosso da Arciserviziocivile nazionale. Nel corso dell’incontro il Capo Dipartimento Politiche Giovanili e Scu, Michele Sciscioli ha annunciato a breve un tavolo interministeriale, interistituzionale, con gli enti del Scu e la rappresentanza degli operatori volontari sul tema

di Redazione

Dopo quello di pochi giorni fa a Milano (qui la news) ieri (1 febbraio) a Roma si è tenuto il secondo evento di presentazione del progetto “I Giovani, il Terzo Settore: le competenze civiche e trasversali per un futuro più coeso” durante il quale Arci Servizio Civile nazionale aps ha affrontato il tema delle competenze materiali e immateriali acquisite dai giovani durante il periodo di servizio civile, la loro valenza trasversale e il riconoscimento, la “spendibilità” e certificazione.
La sessione mattutina si è focalizzata sul contributo degli enti di servizio civile, degli operatori volontari e delle università, mentre nel pomeriggio l’attenzione si è spostata sul contributo delle Istituzioni e delle reti associative.

Dopo i saluti di Licio Palazzini presidente di Asc aps, Paola Santoro, affiancata da Gaia Brandi ha aperto i lavori illustrando il progetto che Asc aps ha sviluppato insieme a 200 giovani in Servizio civile per giungere, al termine del loro anno di servizio, a un modello per la valorizzazione della loro esperienza attraverso la definizione delle competenze civiche e trasversali acquisite. «Il servizio civile negli ultimi anni ha incrociato circa 50mila giovani all’anno e per loro non è stato solamente una palestra di cittadinanza ma anche un generatore di competenze; da questo progetto importante, quindi, scaturisce la logica domanda del come poter rendere un diritto per giovani il riconoscimento di queste competenze che, spesso, non sono consapevoli di aver acquisito. Il riferimento è in particolare alla capacità di problem solving, il pensiero critico, la creatività, la capacità di gestire le persone e di lavorare in team, le competenze personali ed emotive», ha detto Santoro.

Per Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum Nazionale Servizio Civile «l’esperienza del servizio civile coniuga nel giovane la forte motivazione della possibilità di fare un’esperienza scegliendo il settore, l’organizzazione, il progetto che interessa all’apprendimento “utile” per gli altri e per il soggetto stesso. Sono proprio l’ambiente, il contesto e le motivazioni che hanno fatto scegliere il servizio civile a favorire nei giovani il processo di apprendimento». Per Paolo Bandiera – Ufficio di Presidenza della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile – Cnesc «quello delle competenze trasversali e civiche è un tema che mi affascina, perché la mente è il cuore pulsante di questo progetto che dobbiamo cercare di portare a sistema e che anche la Cnesc individua come prototipo per interventi futuri sul tema delle competenze. Devo notare che probabilmente il fatto che le aziende stiano perdendo così tanti dipendenti è perché si sta sfilacciando quel senso di legame tra l’obiettivo della ripresa economica e il senso di appartenenza alla comunità. Oggi il vero fattore strategico per il successo di qualsiasi attività – anche imprenditoriale – è proprio la capacità di incorporare nella mission i valori, finalizzati al progresso materiale e spirituale della comunità e alla crescita dei lavoratori».

«Quando ho fatto il servizio civile non c’era alcuna certificazione di competenze: concludevamo l’anno salutando le persone con cui avevamo collaborato e tutto finiva lì, mentre oggi più che mai servono persone che nei propri profili professionali abbiano anche una coscienza sociale» ha ricordato Giovanni Rende, presidente della Consulta Nazionale Servizio Civile e Rappresentanza Operatori Volontari.
L’importanza delle competenze sociali, trasversali, civiche. Indipendentemente dal nome che viene loro dato è stata sottolineata da Paolo Di Rienzo, dell’Università Roma Tre e Alessandro Rosina, dell’Istituto Toniolo-Università Cattolica di Milano. Entrambi hanno evidenziato come nel mondo attuale le sole competenze pratiche non siano affatto sufficienti sia per inserirsi nel mondo del lavoro sia per affrontare la vita a tutto tondo. In Italia come all’estero. È molto importante quindi che le giovani generazioni siano messe in grado di riconoscere quali sono le competenze che posseggono, attraverso strumenti che li aiutino ad individuarle. «Uno dei principali è proprio il servizio civile».

Numerosi anche gli interventi della sessione pomeridiana che si è aperta con una breve presentazione del progetto.
Riccardo Mazzarella di Inapp- Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche che lo ha lodato perché «ha accettato la sfida di confrontarsi con un sistema complesso» infatti «le certificazioni per essere validate devono seguire un percorso ben definito e Asc aps lo ha seguito. Insieme siamo riusciti a identificare quali competenze siano esclusive del SC e quali siano invece presenti anche in altre situazioni».

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo settore ha descritto il progetto Fqts che negli anni ha valorizzato e certificato le competenze dei quadri del Terzo settore al fine di costruire una sorta di habitat anche politico informale che voglia e faccia proprio come in uno snodo anche la cura del capitale umano. Perché, ha aggiunto «noi siamo portatori dell’educazione non formale: quanto in quella formale si parla dei temi a noi cari compreso il servizio civile? Poco e in maniera incoerente; noi invece vogliamo allinearci e trovare una piattaforma comune di prassi e metodi. Perché le competenze trasversali di cittadinanza si maturano dentro a contesti complessi e dinamici come le reti associative».

Andrea Simoncini del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha inserito il progetto di Asc aps sulle competenze civiche e trasversali degli operatori volontari del Scu nel quadro più ampio dell’apprendimento non formale che vede anche il volontariato nel quadro del decreto legislativo n. 13 del 2013. La presentazione del Rapporto di referenziazione 2022 permette positivi passi avanti di inserimento delle competenze del progetto nel percorso che le istituzioni deputate alla certificazione delle competenze stanno compiendo.

Michele Sciscioli, Capo Dipartimento Politiche Giovanili e Scu della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha affermato «Appena insediato mi sono reso conto che dovevamo dare chiarezza e semplificazione senza aggiungere ulteriori adempimenti anzi offrendo la massima trasparenza: per questo quando abbiamo preparato la documentazione per l’avviso pubblicato ieri (31 gennaio – ndr.), senza voler assolutamente perdere la scadenza abbiamo cercato di semplificare al massimo, lavorando in maniera condivisa e collaborando. Ed è anche per questo che la settimana scorsa nel corso della Consulta abbiamo detto che lanceremo un tavolo inter Istituzionale insieme al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni le Province autonome, la Consulta degli enti e tutti gli interlocutori che riterremo necessari per giungere insieme alla definizione del processo di certificazione delle competenze che non dovrà assolutamente essere eccessivamente oneroso per qualcuno o andare a scapito delle attività usuali. La decisione politica è già stata presa. Il lavoro degli Enti è estremamente utile così come la necessità di dare ai volontari contezza di quanto hanno appreso. Sono molto contento di aver potuto lanciare grazie al Pnnr il bando quantitativamente più significativo nella storia del servizio civile, perché questo è un mondo estremamente stimolante e le attività che i volontari di Servizio civile portano avanti rappresentano una vera oasi di valori e concludo dicendo che forse ci dovrebbe essere uno slancio maggiore di comunicazione da parte di tutti, per farlo conoscere sempre più».

Laura Formenti, presidente della Ruiap ha sottolineato come il progetto possa favorire la crescita delle Reti Territoriali dell’Apprendimento Permanente, facendo crescere in tal modo la collaborazione fra i soggetti dell’Apprendimento Formale (fra le quali le Università) e quelli dell’Apprendimento Non Formale, quali il volontariato e il servizio civile universale.

Nelle conclusioni Licio Palazzini ha espresso soddisfazione per la corale richiesta di valorizzazione formale delle competenze civiche e trasversali, emersa sia nel convegno di Milano sia a Roma. L’annuncio del Capo Dipartimento Politiche Giovanili e Scu, Michele Sciscioli, di avviare a breve il tavolo interministeriale, interistituzionale, con gli enti del Scu e la rappresentanza degli operatori volontari, significa per Asc Aps aver raggiunto l’obiettivo di mettere a disposizione un prototipo validato e efficace per raggiungere finalmente l’obiettivo di valorizzare le competenze civiche e trasversali dei giovani, che si aggiungono a quelle tecnico professionali.

In apertura photo by Dylan Gillis on Unsplash


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