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Economia & Impresa sociale 

Bergamo, la lotta allo spreco ha un valore sociale

Il 5 febbraio, in occasione della Giornata mondiale contro lo spreco alimentare, la bergamasca Dispensa sociale ha presentato il suo annuale rapporto d'impatto. A essere salvato, solo nel 2022, un totale di 114.23 chili di alimenti, all'interno di tre progettualità che valorizzano la comunità e il sostegno alle persone più fragili

di Veronica Rossi

Il 5 febbraio, in occasione della giornata mondiale contro lo spreco alimentare, la Dispensa sociale della cooperativa bergamasca Namasté (di cui abbiamo già parlato con un articolo su VITA) ha pubblicato il consueto report d’impatto, per raccontare l’anno appena trascorso; il titolo scelto per il 2022 è «Dispensa al cubo»: il progetto, infatti, si è ramificato in tre iniziative, aprendo la nuova bottega d'eccedenza Dispensa Re-Store e avviando i laboratori della Dispensa Educativa.

In totale, nel 2022, la Dispensa sociale ha raccolto 114.123 chili di alimenti, ridistribuendoli a una cinquantina di organizzazioni del territorio, tra cui l’appena nata Dispensa Re-store, un vero e proprio negozio delle eccedenze gratuito e aperto a tutti, in cui lotta allo spreco, inclusione lavorativa e sostegno alle persone in condizione di marginalità sociale ed economica si uniscono. I volontari coinvolti all’interno dei progetti della Dispensa sono stati 35, con un impegno compless ivo di 4.092 ore. A beneficiare dell’inserimento lavorativo, invece, 18 persone con fragilità, che hanno potuto seguir dei percorsi di accompagnamento personalizzati. Il lavoro della cooperativa è stato facilitato dall’arrivo di un nuovo furgone refrigerato, che ha permesso la raccolta e la consegna del fresco.

Ma la Dispensa non lotta allo spreco solo a valle, raccogliendo e distribuendo le eccedenze; dal 2022 ha avviato anche un progetto per affrontare il problema a monte, favorendo la prevenzione attraverso un cambiamento culturale delle giovani generazioni. Sono stati infatti realizzati 20 percorsi educativi in 20 classi, all’interno di scuole primarie e secondarie di primo grado. Denominatore comune di tutte le iniziative è l’aggettivo «sociale»; la dimensione di lavoro, quindi, è quella della comunità, che si realizza innanzitutto tra volontari e volontarie, uniti nell’associazione Ridò. Il valore aggiunto di questo impegno è, come spesso accade, quello che non può essere rappresentato dai freddi numeri: la mutualità e il sostegno reciproco delle persone che prestano gratuitamente il loro tempo, anche al di là delle attività promosse dalla cooperativa. Ma la Dispensa è sociale anche perché è inserita nella comunità bergamasca; le relazioni con le organizzazioni beneficiarie, infatti, non si limitano al solo contrasto dello spreco alimentare, ma si compongono di tanti gesti e azioni, spesso spontanee e gratuite, che costituiscono il vero senso della collettività e dello stare insieme.

Foto dalla pagina Facebook della Dispensa sociale


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