Cooperazione & Relazioni internazionali

Terremoto Turchia e Siria: ecco come aiutare

Più di 5mila le vittime. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità fino a 23 milioni di persone potrebbero essere colpite dalle conseguenze del sisma. Migliaia gli edifici distrutti. È stato il terremoto più devastante degli ultimi 24 anni nella regione. I danni sono incalcolabili. La macchina dell’aiuto è partita subito, ecco come sostenere associazioni e ong che lavorano sul campo nel Sud della Turchia e nel Nord della Siria

di Anna Spena

La prima scossa di magnitudo 7.8 con epicentro Gaziantep, città del sud est della Turchia, a circa 50 km dal confine siriano, si è verificata nel sud della Turchia e ha coinvolto il nord della Siria la notte tra il 5 e il 6 febbraio. Ieri mattina, sei febbraio, una seconda scossa di magnitudo 7.5, questa volta con epicentro Ekinozu. Nella notte tra il 6 e il 7 febbraio la terza scossa di magnitudo 5.5. Ad oggi si sono registrate più di 5mila vittime. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità fino a 23 milioni di persone potrebbero essere colpite dalle conseguenze del sisma. Migliaia gli edifici distrutti. La macchina dell’aiuto è partita subito, ecco come sostenere alcune tra le associazioni e ong che lavorano sul campo nel Sud della Turchia e nel Nord della Siria, in particolare ad Aleppo e Idlib.

Fondazione Avsi ha aperto una campagna di raccolta fondi, la trovate qui “Terremoto tra Siria e Turchia: aiuti immediati ai feriti ad Aleppo”, è anche possibile donare tramite bonifico bancario intestato a Fondazione Avsi (causale: terremoto in Siria – presso Unicredit SPA – IBAN: IT 22 T 02008 01603 000102945081 – BIC/Swift code: UNCRITMM). Avsi è presente nel Paese dal 2015 e lavora con una rete capillare di partner per sostenere la popolazione siriana, provata da oltre 10 anni di guerra. Lo staff presente sul territorio sta curando i feriti presso l’ospedale Saint Louis di Aleppo e sta verificando quali sono i bisogni più urgenti per un aiuto immediato di primissima emergenza per chi ha perso la casa.

«Questo è uno dei terremoti più forti che abbiano colpito la regione in 100 anni e ha lasciato migliaia di senzatetto, in un momento difficile per il clima gelido e le tempeste di neve. I nostri team si stanno muovendo rapidamente per rispondere all'emergenza, ma è fondamentale che la comunità internazionale agisca ora per fornire supporto alle migliaia di persone bisognose», dichiara Sasha Ekanayake, direttore di Save the Children Turchia. Le squadre di Save the Children sul campo stanno pianificando gli interventi di supporto alle comunità colpite e distribuendo kit di emergenza e per l'inverno con coperte e abbigliamento pesante. Qui la raccolta fondi promossa dall'organizzazione per l'emergenza terremoto.

Anche l’associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini ha aperto una campagna di raccolta fondi per l’emergenza. Ai.Bi. è attiva in Siria, a Idlib, dal 2013, in una porzione di territorio ancora in mano ai ribelli che si oppongono al regime di Bashar al Assad. Qui vivono circa 5 milioni di sfollati, in condizioni difficili e molto precarie che il terremoto ha ulteriormente complicato. Per dare il proprio contributo alla raccolta, si può effettuare una donazione attraverso il modulo online già predisposto sul sito di Ai.Bi. Oppure effettuare un bonifico bancario (IBAN IT40Z0306909606100000122477, specificando nella causale: emergenza terremoto Siria e Turchia) o tramite un versamento su conto corrente postale 3012 (Il versamento va intestato ad Amici dei Bambini IBAN: IT89R0760101600000000003012 causale "emergenza terremoto Siria e Turchia").

«Dopo quasi 12 anni di conflitto, la maggior pare degli edifici di Aleppo erano già pericolanti. Questo terremoto segna un ulteriore disastro per il Paese, dove numeri non ancora accertati ma dell’ordine di centinaia di morti e migliaia di feriti crescono di ora in ora, e si stanno registrando nuove forti scosse ad Aleppo e in altre aree del Paese», spiegano dall'organizzazione umanitaria WeWorld. L'ong lavora in Siria dal 2011 con interventi su istruzione, protezione, wash e risposta alle emergenze, compresa quella al Covid-19 e all'epidemia di colera scoppiata nel 2022. L'Unità di emergenza di WeWorld si è attivata per verificare le condizioni dello staff locale, fortunatamente illeso, e fare una ricognizione dei primi danni per valutare un intervento immediato a supporto della popolazione colpita. I nostri colleghi e le nostre colleghe in Siria sono già impegnati con azioni di primo soccorso e negli ospedali per fornire aiuto. «Ora più che mai, il sostegno alla popolazione siriana è urgente e necessario. Aiutaci a portare coperte, cibo, vestiti e supporto medico», scrivono. Qui è possibile sostenere la loro campagna di raccolta fondi.

L'altra ong italiana in prima linea per l'emergenza è Intersos che ha immediatamente attivato le sue squadre di emergenza in Siria per supportare la prima risposta. Un’unità medica è già stata dispiegata per operare a Ein Elkorum, nel nord-ovest di Hama, e una squadra medica mobile è a Hamadaniyeh, vicino a Khan Cheikhoun, nel Governatorato di Idlib. Qui come donare all'organizzazione per supportare i progetti a favore della popolazione colpita dal terremoto.

ActionAid insieme alle organizzazioni partner sul territorio «sta elaborando una prima risposta all’emergenza tenendo conto che la priorità è quella di fornire un sostegno immediato come un riparo, vestiti caldi e cibo a tutti coloro che hanno perso la propria casa e si trovano per strada. Le donne e le ragazze spesso sono quelle più colpite durante le emergenze umanitarie oltre a essere anche più esposte al rischio di subire violenza. Le donne incinte, le madri, in particolare quelle che allattano, e le ragazze spesso hanno bisogno di un sostegno specifico. A loro va in particolare il supporto e l’affiancamento di ActionAid in questo momento così delicato», si legge in una nota dell'organizzazione. «Siamo in contatto con i nostri partner in Turchia e Siria per capire l'impatto e rispondere alla crisi. Sappiamo per esperienza che le donne, le ragazze e le comunità emarginate sono sempre le più vulnerabili all'indomani di un disastro e vogliamo assicurarci che i loro bisogni primari siano sostenuti», spiega Racha Nasreddine, direttrice di ActionAid per la regione araba. Qui la pagina del loro sito dove è possibile donare. Si può donare anche con bonifico bancario (IT20O0503401647000000064120 – intestato ad ActionAid International Italia E.T.S. – causale: Emergenza Terremoto Turchia) e bollettino postale (C/C 20476206 intestato ad ActionAid International Italia E.T.S.operazione appello soccorso, causale: Emergenza Terremoto Turchia).

«La protezione civile siriana ha lanciato un appello di aiuto alle organizzazioni umanitarie internazionali, per far fronte a questa emergenza, perciò, anche noi di COOPI ci stiamo organizzando per rispondere e sostenere la popolazione siriana, nei luoghi dove già operiamo da anni», fanno sapere dall'organizzazione. «Qui i 12 anni di guerra hanno già segnato intere città distruggendole e il terremoto ha aggravato la situazione, ora ci stiamo attrezzando per sostenere la popolazione colpita ad Aleppo. Serve urgentemente un intervento perché gli sfollati hanno perso tutto e adesso sono senza una casa e in balia del freddo pungente dell’inverno e della neve». Per sostenere le famiglie siriane COOPI ha aperto la raccolta fondi "Dona ora, interveniamo insieme in questa emergenza". Si può donare anche con bonifico bancario (Banca Popolare Etica – IBAN IT89A0501801600000011023694) e bollettino postale (c/c 990200 intestato a COOPI). Causale: Emergenza terremoto.

Fondazione Cesvi si sta preparando per portare aiuti alla popolazione colpita tramite i partner di Alliance2015, un network strategico e operativo di 7 ong internazionali. «Il numero delle vittime e dei feriti cresce di ora in ora e i morti potrebbero arrivare a 10mila», dicono da Cesvi. «Ci stiamo muovendo per organizzare con urgenza l’accoglienza delle persone le cui abitazioni sono andate distrutte, portare generi di prima necessità, cure e sostegno». Si può supportare qui la campagna di raccolta fondi "Emergenza terremoto". È possibile donare anche telefonicamente chiamando al numero verde 800 036 036; con bonifico bancario (Banca Intesa San Paolo – IBAN IT 49 H 03069 09606 100000000060 – SWIFT BCITITMM) e bollettino postale (C/C 772244 – IBAN IT 12 Z 07601 01600 000000772244 – intestato a Cesvi Onlus – via Broseta 68/a 24128 Bergamo).

«Il centro salesiano di Aleppo per fortuna ha subito danni limitati, i salesiani e tutti i collaboratori sono salvi», fanno sapere da Missioni don Bosco. «Non appena sono iniziate le forti scosse alcune famiglie del quartiere hanno lasciato le loro case e si sono recate dai salesiani in cerca di aiuto e rifugio. Lì sono state accolte e hanno ricevuto vestiti, cibo e sostegno emotivo. Ad oggi, più di 300 persone sono ospitate nel centro». Qui una campagna di raccolta fondi per sostenere le loro attività.

«Serve l'aiuto di tutti in queste ore drammatiche per soccorrere le popolazioni della Turchia e della Siria colpite dal violentissimo terremoto», dice Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana che lancia l'appello a contribuire alla raccolta fondi che la CRI ha aperto sui suoi canali web. «Croce Rossa è pronta a inviare aiuti umanitari e a partecipare ai soccorsi internazionali. La raccolta fondi e il sostegno che verrà a questo appello urgente ci consentiranno di concentrare nel modo migliore la spinta di tanti ad aiutare. Chiunque può donare e dare il proprio aiuto di fronte a tanta drammatica devastazione. Il nostro pensiero costante va alle vittime e ai soccorritori della Mezzaluna Rossa Turca e Siriana che si stanno prodigando sin da subito», sottolinea Valastro.

«Sin dalle prime ore del mattino, dopo la prima devastante scossa con epicentro a Kahramanmaraş nella provincia di Gaziantep, in Turchia», scrive la CRI sul suo sito web, «la Consorella Turca ha predisposto l’invio di tende, materiale paramedico, viveri e beni di prima necessità. Sono ore drammatiche in cui il freddo e le temperature rigide non aiutano i soccorsi. La Mezzaluna Rossa Siriana sta intervenendo con operatori e volontari da stanotte per assistere le persone ferite ad Aleppo, Hama e Lattakia e Tartous e per cercare di portare in salvo il maggior numero di persone rimaste intrappolate durante il crollo delle abitazioni. Le squadre della Mezzaluna Rossa Turca sono attive in dieci province delle regioni meridionali e sud orientali, aree maggiormente colpite dal sisma».

Fondazione Rava si è attivata mettendosi al servizio delle Istituzioni e verificando le necessità più urgenti tramite contatti in loco. In sinergia con i partner locali, sta portando soccorso nella città di Kilis, a 50 km da Gaziantep e a 60 km da Aleppo. È stato allestito un punto di raccolta e distribuzione di cibo, medicine, tende, coperte e capi caldi in uno dei quartieri più poveri della città. Inoltre la fondazione, nell’ambito del Protocollo di collaborazione per le emergenze con la Marina Militare, ha imbarcato materiale sanitario su nave San Marco, attualmente in navigazione verso la Turchia ed è costantemente in contatto con l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri. Per supportare le loro attività si può donare attraverso il loro sito a questo link e tramite bonifico bancario (IBAN: IT39G0306234210000000760000 – BIC/SWIFT: MEDBITMM – Causale: Emergenza Terremoto Turchia e Siria).


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